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Per quanto sia vero che la diffusione massima si ha tra pazienti di età compresa tra i 15 e i 24 anni, "le malattie sessualmente trasmissibili interessano tutte le persone sessualmente attive, di qualsiasi età e sesso siano," ci ha detto la dottoressa. La diffusione è più o meno pari tra i due sessi, con alcune differenze a seconda della malattia in questione. Un'altra questione che è bene tenere a mente è che le MST non sono malattie che si trasmettono per magia solo con il contatto genitale, ma dipendono dal contatto tra fluidi corporei. "Tra le pazienti gravide non è infrequente la diagnosi di MST (HIV, epatiti, sifilide) il cui contagio sia avvenuto per contatto sieroso per via iniettiva—anche in casi di tossicodipendenza."
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Le tre MST più diffuse sono gonorrea, clamidia e sifilide. La gonorrea colpisce decisamente più spesso gli uomini, mentre la clamidia è "l'infezione vaginale sessualmente trasmessa più frequente." Come altre MST, soprattutto quando si parla di apparato genitale femminile, la clamidia è nel 70 percento dei casi asintomatica—e questo significa che può causare danni senza che ce ne accorgiamo, oltre a essere pericolosa al momento della gravidanza, causando polmoniti e congiuntiviti nei neonati. Questo significa che anche se vi sembra di non avere niente che non va, i test per le MST li dovete fare. Sempre."Tra le malattie che possono essere sessualmente trasmesse non c'è solo l'HIV, ma anche l'HSV (l'herpes virus, come quello orale, ma ad infettare i genitali è un tipo diverso; può dare ulcere dolorosissime), chlamydia trachomatis (che può appunto causare una spiacevole malattia dell'occhio che si chiama tracoma), tricomoniasi." Ma non solo: "Anche le epatiti possono anche essere trasmesse per via sessuale."E SOPRATTUTTO È FACILE PRENDERLE
"Una domanda che facciamo di prassi alle pazienti in Pronto Soccorso è se abbiano rapporti protetti," mi ha detto la dottoressa. "Ma purtroppo per alcuni, per più di quelli che credi, la risposta è no: non usano il preservativo perché tra la popolazione sono diffuse altre strategie il cui fine è 'proteggersi' da un punto di vista solo contraccettivo—cioè per evitare la gravidanza: con la terapia ormonale, il coito interrotto o l'idea che 'tanto ho il ciclo quindi non resto incinta'."
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Il prurito, il bruciore, le perdite strane e maleodoranti possono già da sole farvi giurare che non farete mai più sesso in vita vostra, ma le MST possono anche dare esiti ben più gravi. "Prima di tutto, ci sono infezioni non guaribili: l'HIV non è guaribile, l'epatite C (HCV) è curabile ma difficilmente guaribile" (nonostante sembri che la ricerca si stia muovendo nella direzione giusta).Anche in questo caso, un altro problema vero, e più infido ancora, viene con le infezioni che decorrono in maniera asintomatica: "per esempio, l'infezione della cervice uterina da Neisseria Gonorreae. In questi casi spesso si arriva senza nemmeno accorgersene a presentare quadri di infezione a livello della pelvi—utero, tube, strutture adiacenti—che oltre a essere gravi e necessitare spesso l'ospedalizzazione, possono dare come esito sterilità, dolore pelvico cronico, gravidanze tubariche (cioè nella tuba e non nell'utero, un evento molto pericoloso per il feto e anche, in alcuni casi, per la madre)."
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"La candida è un micete [un fungo] normalmente ospite della mucosa vaginale e su alcuni tessuti maschili, ma in certe condizioni può diventare infettivo dando un'intensa sintomatologia genitale," mi dice la dottoressa. La candida quindi non è passata da un individuo all'altro, ma è naturalmente presente in tutti gli individui e in determinate condizioni di debilitazione può diventare un problema. "Le condizioni possono essere malattie croniche (HIV, diabete, obesità), assunzione di farmaci come antibiotici, contraccettivi orali, corticosterioidi, la gravidanza."L'HIV NON È MAI SPARITO
Se al momento dell'esplosione l'HIV era effettivamente più diffuso tra la popolazione omosessuale, e per ragioni storiche e sociali gay-AIDS era considerata un'equazione, oggi questo non è più vero. Secondo gli ultimi dati disponibili, che si rifanno al 2013, l'83,9 percento delle nuove diagnosi è causata da rapporti sessuali non protetti, e tra questi il 44,5 percento sono dovute a rapporti eterosessuali, contro il 39,4 percento di rapporti omosessuali.Il contagio per passaggio di sangue infetto, invece, non è più così diffuso: se resta alto tra tossicodipendenti—che si passano la siringa—è invece drasticamente sceso in altri ambiti, grazie ai controlli obbligatori per il personale sanitario e per i donatori.PAPILLOMA VIRUS NON È SINONIMO DI TUMORE
"Il Papillomavirus è un virus a trasmissione sessuale. Circa il 70 percento della popolazione ne è affetta." Questo però non significa che il 70 percento della popolazione stia per sviluppare un tumore maligno. "Esistono diversi tipi di virus, di cui solo alcuni sono cancerogeni (i più frequenti sono HPV 16 e 18)." E anche in questo caso, non è detto che la situazione precipiterà. "In una minoranza di casi e a distanza di anni dall'infezione primaria i virus cancerogeni possono determinare lo sviluppo di un tumore maligno alla cervice uterina."
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"Il vaccino è protettivo nei confronti di alcuni dei tipi più frequenti di Papillomavirus cancerogeni. È sicuramente indicata la vaccinazione (meglio se prima dell'inizio dell'attività sessuale perché la paziente non è ancora venuta in contatto con il virus) perché riduce la percentuale di infezioni da parte di questi virus e quindi di tumori," ma riduce non significa azzera. "Il PAP test va comunque effettuato perché il vaccino è contro i tipi più frequenti di virus che danno tumore, ma non contro tutti." La Regione Lombardia, per esempio, permette l'esecuzione gratuita del test ogni tre anni a tutte le donne tra i 25 e i 64 anni.
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"Non è vero che la pillola contraccettiva aumenta il rischio di sviluppare tumori, anzi riduce il rischio di cancro endometriale, ovarico e del colon-retto, e non vi sono negli ultimi studi differenze significative nel rischio di cancro mammario." Tuttavia, per quanto riguarda il rischio di infezioni, "non è la pillola che ne aumenta l'incidenza, quanto il fatto che le donne che utilizzano la pillola tendono ad avere più rapporti senza preservativo e quindi ad aumentare il rischio di contrarre infezioni."Segui Elena su Twitter.
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