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Maverick

Gianmarco Tamberi è un campione e un outsider

Gianmarco Tamberi è un maverick che cerca di portare sempre più in alto l'asticella dei suoi obiettivi. La sua filosofia di vita è esuberanza e concentrazione, e il suo motto è: "bisogna divertirsi, bisogna crederci."

Foto via Facebook/Gianmarco Tamberi

Gianmarco Tamberi è un maverick che cerca di portare sempre più in alto l'asticella dei suoi obiettivi. Non è solo una metafora: nel 2016, a 24 anni, "Gimbo" ha saltato più in alto di tutti ai campionati mondiali indoor di Portland e agli europei di Amsterdam. Era una delle grandi speranze italiane per le Olimpiadi di Rio de Janeiro, ma dopo il suo infortunio del 15 luglio il medagliere azzurro dovrà farne a meno.

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A Montecarlo, Tamberi si è lesionato il legamento della caviglia sinistra cercando di battere il record italiano, di cui era già il detentore. Ha ruotato il piede troppo verso l'interno al momento di spiccare il salto, ed è ricaduto sul materasso col volto contratto dal dolore. Le immagini di lui che prova a rialzarsi e cade a terra urlando, mentre i medici lo circondano, sono intense e commoventi.

Anche se si è giocato l'opportunità di andare a Rio, Tamberi non è un personaggio disperato e la sua non è una storia desolante. Al contrario: un moralista avrebbe potuto leggere l'infortunio come una punizione del destino per aver cercato di fare il passo più lungo della gamba. Ma passato lo shock iniziale, Tamberi ha visto in quella caduta solo un incidente di percorso. Il suo sguardo è già rivolto al futuro, alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e ai podi che potrà collezionare nel frattempo.

E pensare che da ragazzino Gianmarco non aveva nessuna intenzione di darsi al salto in alto: la sua passione era il basket, e il suo sogno era giocare in NBA. Suo padre Marco, anche lui un ex saltatore e primatista italiano, ha dovuto insistere parecchio prima di convincerlo che la pedana valeva un tentativo. Quando ci è riuscito, il giovane Tamberi si è presentato a una gara senza neppure allenarsi, ha vinto e ha cominciato a pensare che forse questa atletica leggera non era poi tanto male.

Durante le gare, la maggior parte dei suoi colleghi sembra isolarsi completamente dal mondo per trovare la concentrazione: una competizione a porte chiuse forse non sarebbe un problema, per loro. Tamberi invece in pedana mantiene sempre un atteggiamento estroverso e divertito, non perde mai la consapevolezza del mondo esterno, scherza col pubblico e con se stesso. È probabile che un simile modo di fare gli derivi proprio dall'essere arrivato al salto in alto come outsider, eppure ora è diventato il marchio di fabbrica di un campione.

La sua esuberanza, comunque, non esprime disinteresse o senso di superiorità. Anche lui ha l'ansia prima delle gare, solo che il suo modo di affrontarla è diverso: è la barba rasata solo su metà volto, che l'ha reso riconoscibile in tutto il mondo. Il rituale è nato proprio per distrarsi appena prima di una gara, quando la tensione stava diventando eccessiva, e nel giro di poco è diventato una piccola superstizione. Una superstizione che sembra riflettere la sua filosofia di vita, fatta di esuberanza e concentrazione, e il suo motto: "bisogna divertirsi, bisogna crederci."

Maverick è un progetto di Carrera. I Mavericks sono tutte quelle persone che non hanno paura di vivere fuori dagli schemi. Alcuni li chiamano geni.