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Nella trasmissione Fuori Onda di La7 Bertolaso ha dichiarato che "la Meloni deve fare una mamma. […] Non vedo perché qualcuno dovrebbe costringerla a fare una campagna elettorale feroce e, mentre allatta, ad occuparsi di buche, sporcizia," ammorbidendo poi il tiro qualche giorno dopo definendo la Meloni "un bravo sindaco se avesse partorito sei mesi fa."A rincarare la dose e far decollare e deviare definitivamente il dibattito ci ha pensato Berlusconi, che in un'intervista radiofonica rilasciata martedì mattina ha commentato con un secco "è chiaro a tutti che una mamma non può dedicarsi a un lavoro terribile " come quello di sindaco. Berlusconi ha proseguito dicendo che fare il sindaco a Roma significa lavorare 14 ore al giorno, e che non riteneva potesse essere nell'interesse di Giorgia Meloni doversi dedicare a una scelta così difficile e impegnativa in un momento del genere.Le parole di Bertolaso e di Berlusconi hanno aperto una diatriba che è andata ben oltre il caso della gravidanza della candidata di Fratelli d'Italia ed è diventata un'occasione politica per schierarsi superficialmente a favore o contro le donne—con un'evidente radunata sul primo versante dove sono intervenuti, tra gli altri, Daniela Santanchè, Maria Elena boschi, Laura Boldrini, la concorrente candidata del M5S Virginia Raggi e il premier Matteo Renzi.L'annuncio di — Fratelli d'Italia-AN (@FratellidItaIia)16 marzo 2016
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A onor del vero, constatato il fatto che da una dichiarazione di Berlusconi sulle donne raramente possa uscire qualcosa di diverso da una polemica, è stata per prima Giorgia Meloni a dare un'accezione politica alla sua gravidanza.La candidata di Fratelli d'Italia aveva infatti scelto come palco per l'annuncio dell'attesa lo scorso 30 gennaio la piazza del Family Day. Già allora, la sua gravidanza aveva scatenato una valanga di polemiche tra chi la insultava su internet, chi la difendeva perché veniva insultata su internet, chi la accusava di strumentalizzare la sua gravidanza, e chi precisava che annunciare in quella piazza la gravidanza senza essere sposata andava un po' contro i valori di una folla che manifestava in difesa della famiglia tradizionale.Placatesi le polemiche, Giorgia Meloni ha di nuovo messo più volte la sua gravidanza al centro della scelta politica di non candidarsi. Nelle settimane scorse, infatti, quando si è trovata a rispondere a chi le chiedeva di una sua candidatura, si è avvalsa di un "no, perché sono incinta", o ha anche dichiarato che si sarebbe trattato di extrema ratio, dato che "non sarebbe entusiasmante ritrovarsi a candidarsi sindaco di Roma al settimo mese per mettere pace nell'asilo del centro destra."Da allora la sua decisione è cambiata, ma questo non le ha impedito di usare di nuovo la sua condizione, stavolta dichiarando che allattare non sarebbe un problema "per una città che ha come simbolo la Lupa con due gemelli." E, dagli applausi ricevuti dalle persone circostanti, è facile immaginare che la carta della gravidanza verrà usata spesso e volentieri in questa campagna elettorale.Fare la mamma e il sindaco è possibile? Per me sì! La mia intervista di stasera a — Virginia Raggi (@virginiaraggi)15 marzo 2016
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