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Un documento rivela cosa pensa la polizia italiana di CasaPound

In un'informativa, molto criticata, sul movimento di estrema destra si parla di "stile di militanza fattivo e dinamico," "tutela delle fasce deboli" e scontri con gli antifascisti.
Leonardo Bianchi
Rome, IT
Militanti di CasaPound alla manifestazione dei 'Forconi', dicembre 2013 - Foto di Federico Tribbioli/VICE Italia

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Qual è l'opinione "ufficiale" della polizia italiana su un movimento di estrema destra come CasaPound? La risposta è arrivata in questi giorni attraverso il blog Insorgenze, che ha pubblicato un documento della Direzione centrale della polizia di prevenzione risalente all'aprile del 2015.

La nota informativa è stata allegata dal legale di CasaPound nell'ambito della causa civile che vede opposti i "fascisti del terzo millennio" e la figlia del poeta Ezra Pound, Mary de Rachewiltz. Quest'ultima, infatti, da tempo contesta l'uso del nome del padre da parte degli estremisti di destra; di risposta, l'avvocato di CPI ha chiesto al giudice di "acquisire informazioni sulla natura del gruppo politico al ministero dell'Interno."

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Nel testo redatto dalla polizia, e prodotto a seguito di un'ordinanza del giudice, CasaPound è definito un "sodalizio" caratterizzato da "uno stile di militanza fattivo e dinamico ma rigoroso nel rispetto delle gerarchie interne," nonché dalla "palese e dichiarata volontà di sostenere una rivalutazione degli aspetti innovativi e di promozione sociale del ventennio."

La crisi della destra radicale, prosegue il documento, ha aperto spazi politici che CasaPound ha occupato grazie all'alleanza con la Lega Nord di Matteo Salvini e, tra le altre cose, all'"organizzazione di innumerevoli convegni e dibattiti cui sono frequentemente intervenuti esponenti politici, della cultura e del giornalismo anche di diverso orientamento politico."

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In merito all'attività politica del movimento, l'estensore del documento si sofferma sulla "lotta al precariato" e la "difesa dell'occupazione" lavorativa, scrivendo anche che è "primario l'impegno a tutela delle fasce deboli attraverso la richiesta alle amministrazioni locali di assegnazione di immobili alle famiglie indigenti, l'occupazione di immobili in disuso, la segnalazione dello stato di degrado di strutture pubbliche per sollecitare la riqualificazione e la promozione del progetto 'Mutuo Sociale'."

L'affermazione del "sodalizio," si legge, passa sia per la "capillare ramificazione sul territorio" che la "forte penetrazione tra i giovani" facilitata "dall'assiduo impiego dei metodi di proselitismo ed interazione più moderni" quali concerti musicali, proselitismo sui social network e l'organizzazione del Blocco Studentesco.

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Non solo: CasaPound riesce a fare proseliti anche con "l'infiltrazione nel mondo delle tifoserie ultras calcistiche," un ambito in cui "l'elemento identitario si coniuga a quello sportivo divenendo spesso il pretesto per azioni violente nei confronti di esponenti di opposta ideologia anche fuori dagli stadi."

Manifestazione di CasaPound a Roma, luglio 2014. Foto di Niccolò Berretta/VICE Italia

A proposito di violenza, l'informativa dice che "all'interno del movimento militano elementi inclini all'uso della violenza," e che queste componenti si trovano coinvolti in "episodi di illegalità contro elementi di diverse fede politica – quali risse, aggressioni, scontri tra fazioni durante iniziative propagandistiche – talvolta preordinati ma molto spesso frutto di mera occasionalità."

"Tali comportamenti," si precisa, "vengono comunque puntualmente perseguiti penalmente ogni qualvolta le attività investigative consentono di giungere all'inviduazione dei responsabili."

L'ultimo paragrafo è dedicato alla "sinistra radicale" che – "sotto la spinta del cosiddetto 'antifascismo militante'" – non riconosce a CasaPound "il diritto all'agibilità politica sull'assunto che debba impedirsi ai 'fascisti' la fruibilità di ogni spazio cittadino." Questo atteggiamento, conclude la relazione, è all'origine del "frequente ripetersi di episodi di contrapposizione caratterizzati da contenuti di violenza."

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Dopo la sua pubblicazione, il documento è stato accusato da più parti di essere troppo "empatico" e benevolo con il movimento di estrema destra.

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In un articolo apparso su Il Primato Nazionale – organo di informazione legato a CasaPound – il giudizio sull'informativa è invece estremamente positivo, al punto tale che si parla di "verità [che] viene a galla."

La questione ha avuto ripercussioni anche a livello politico, soprattutto perché la relazione della polizia è stata resa nota dopo due recenti casi di aggressioni violente a Bolzano e Napoli, in cui sarebbero coinvolti esponenti del movimento di estrema destra.

Nel commentare il documento, l'esponente di Sinistra Ecologia e Libertà Gianluigi Peciola ha appunto sottolineato la circostanza temporale, dichiarando che "le organizzazioni politiche che si richiamano apertamente al fascismo devono essere sciolte in applicazione delle Leggi Scelba e Mancino."

"È una vicenda incredibile," ha affermato Arturo Scotto, sempre di Sel. "Ed è inaccettabile che le violenze di CasaPound vengano definite una risposta all'antifascismo militante."

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Il deputato del Partito Democratico Fabio Lavagno, dal canto suo, ha fatto sapere di aver depositato un'interrogazione parlamentare per chiedere delle "spiegazioni" al ministro dell'Interno Angelino Alfano.

"Nel documento della Direzione centrale della Polizia di prevenzione," ha spiegato il deputato, "si descrive CasaPound come un'organizzazione di 'bravi ragazzi', e si fa ricorso ad un'abile strategia linguistica che tende ad edulcorare i passaggi più scomodi e la natura violenta, di cui è costellata la storia di CasaPound, circoscrivendola esclusivamente all'ambito sportivo."

"Va bene che il movimento di estrema destra cerchi continuamente forme di legittimazione e visibilità, non da ultime l'adesione al Family Day e le manifestazioni comuni con la Lega di Salvini," conclude Lavagno. "Ma che questa tesi venga fatta propria, nero su bianco, dalla Polizia in una nota al ministero dell'Interno, è un fatto inquietante."


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