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Questo studio dice che incesto e abusi sui minori sarebbero “la normalità” in Campania

Nell'80 per cento dei casi, le vittime sono bambini in età pre-adolescenziale, mentre le bambine tra i sei e i dieci anni rappresentato l'87 per cento delle vittime di abusi.
Foto di Alessandro Galantucci via Flickr

In alcuni quartieri del napoletano, abusi sessuali e incesto sarebbero ormai "elevati a normalità."

È quanto riscontrato dal primo studio sugli abusi intrafamiliari lanciato dal Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza della Ragione Campania, Cesare Romano, in collaborazione con la ricercatrice Ida Romolini e l'Associazione Iuvare, e condotto tra novembre 2013 e la fine del 2014.

Dallo studio risulta che oltre 200 bambini, anche piccolissimi, hanno subito abusi di ogni genere nel nucleo familiare, in quello che dovrebbe essere un ambiente sicuro e protetto.

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Nell'80 per cento dei casi tra i maschi, le vittime sono bambini in età pre-adolescenziale; tra le femmine, invece, la fascia d'età più colpita è quella tra i sei e i dieci anni - l'87 per cento.

I quartieri in cui l'incesto è più diffuso sono Salicelle ad Afragola, Madonnelle ad Acerra, alcuni quartieri di Napoli e "non ultimo Caivano, con i fatti che ben conosciamo," ha detto Romano durante la conferenza stampa di presentazione dello studio.

Proprio Caivano, infatti, è finita al centro delle cronache in seguito alle drammatiche vicende avvenute a giugno 2014 al Parco Verde, dove la piccola Fortuna Loffredo è stata ritrovata morta dopo una caduta da un terrazzo.

Gli inquirenti sospettano la bambina, sei anni, sia stata gettata dal palazzo da Raimondo Caputo, suo vicino di casa, dopo che essersi opposta all'ennesimo tentativo di violenza da parte dell'uomo.

"Abbiamo fatto questa ricerca proprio per evidenziare che il fenomeno è abbastanza consistente, è trasversale ed è molto sommerso," ha spiegato Romano. "Abbiamo testimonianze dirette e indirette, anche se non compaiono nella ricerca, che ci sono intere zone in cui l'abuso sessuale, l'incesto, è elevato a normalità."

Lo studio ha interessato 45 comuni (il 12 per cento delle amministrazioni locali della regione) e 31 Ambiti territoriali (il 60 per cento del totale) ed è stato eseguito tramite un'indagine a campione grazie alla distribuzione di questionari anonimi.

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La ricerca, tuttavia, evidenzia come il numero di abusi in famiglia che è stato rilevato sia solo una stima, in quanto la denuncia di violenze e maltrattamenti intrafamiliari viene comunicata di rado, soprattutto dalle giovani vittime.

"Vogliamo accendere i riflettori su questo fenomeno e fare qualcosa che sia non solo un approfondimento, ma soprattutto prevenzione e contrasto a un fenomeno che va sicuramente combattuto," ha affermato Romano.

L'obiettivo, ora, è quello di creare un sistema regionale di raccolta dati per approntare dei sistemi e delle procedure per individuare e aiutare le vittime di abusi.


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Foto di Alessandro Galantucci rilasciata su licenza Creative Commons