Musica

È successo un casino con Home Festival a Venezia

Sono state annullate le esibizioni di artisti come Aphex Twin, Pusha T e Jon Hopkins, non sono previsti rimborsi e il pubblico non è felice.
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Pusha-T (foto Wikipedia); Aphex Twin (foto promozionale); Jon Hopkins (foto Wikipedia)

Alla vista della line up completa di Home Festival, annunciata alcuni mesi fa, un sacco di gente deve aver pensato di stare sognando. Come per tutti i sogni, è arrivato il risveglio brutale con la comunicazione di ieri sera dell'annullamento delle esibizioni di alcuni headliner "a causa della mancata installazione di un palco per questioni di sicurezza". A due settimane dall'inizio del festival.

Tra gli headliner saltati, c'è poco da girarci attorno, ci sono quelli che avevano probabilmente venduto più biglietti: Aphex Twin, Pusha-T, Jon Hopkins. Il festival, scusandosi, ha attivato una mail e un telefono per le informazioni, che, a leggere i commenti, sono stati tempestati di richieste di rimborso, sulle quali Home sta nicchiando.

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A quanto pare, secondo le politiche di servizi come Ticketmaster e soprattutto secondo il sito di Home Festival, le modifiche della lineup del festival non sarebbero "modifiche sostanziali" dell'evento e quindi non darebbero diritto a un rimborso, ma gli utenti sono incazzati neri. Nei commenti al post su Facebook si trova di tutto: dalla persona straniera disperata perché aveva già prenotato biglietto aereo e hotel soltanto per vedere Aphex Twin, a chi minaccia la class action rivolgendosi ad Altroconsumo. C'è anche chi fa notare che Pusha-T aveva annunciato un concerto per la stessa data a New York già il 31 maggio, il che dimostra che la decisione di annullare la data veneziana non è arrivata proprio all'ultimo momento.

A uno dei commenti, l'organizzazione del festival ha anche avuto la forse non troppo saggia pensata di rispondere così: "Non possiamo nasconderci di fronte a ciò che sta accadendo. Capiamo e condividiamo il tuo sconforto. Dopo di che, come si può notare, gran parte della line-up rimane integra, come la cornice del festival. Stiamo comunque cercando di venire incontro ovviamente a tutti. Ti invitiamo a scriverci per mail o a chiamarci per avere maggiori chiarimenti". Naturalmente dire che "gran parte della line up rimane integra" quando migliaia di persone che avevano speso un sacco di soldi per vedere Jon Hopkins o Pusha-T ora si ritrovano Gazzelle come headliner equivale a gettare benzina sul fuoco.

In un articolo tanto severo quanto giusto su Soundwall, Damir Ivic ha scritto: "È lecito […] essere molto, molto scettici verso questa 'mancata installazione di un palco per motivi sicurezza'; francamente, la gente che nel dopo Corinaldo tira fuori le 'questioni di sicurezza' per nascondere problematiche che esulano da questo contesto specifico e sono invece anche e soprattutto di sostenibilità finanziaria, sono o sciacalli o gente che non è capace di prendersi davvero le proprie responsabilità".

A fronte delle grandi quantità di richieste, e visto anche che il festival è sostenuto da una serie di importanti sponsor che di sicuro non vorranno fare figuracce davanti a tutta Europa (tra i vari commentatori c'è già chi traccia paragoni con il leggendario festival-disastro di Fyre), c'è da aspettarsi degli sviluppi su questa storia, che si tratti di una campagna di rimborsi o addirittura di un annullamento del festival. E poi ci sarà da capire che cosa è successo davvero. Noi terremo le antenne alzate e vi faremo sapere.

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