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Attualità

Mi sono finto amico di Russell Brand per avere cose gratis

Grazie a Instagram, un tizio coi capelli lunghi e Photoshop, ho avuto pizza, vestiti e anche una suite d'albergo completamente gratis.

Vi ho per caso mai parlato dello Shed? Quella cosuccia che ho fatto? In caso non lo sapeste, ho fregato un sacco di gente fingendo che il capanno da giardino in cui vivo fosse il ristorante più quotato su TripAdvisor.

Dopo quello, la mia vita è cambiata. Nel corso degli ultimi mesi ho guadagnato migliaia di follower, decine di ubriachi mi hanno chiesto di farci una foto insieme al pub, e nel paese dove sono cresciuto tutti i conoscenti di conoscenti dei miei mi salutano per strada. Ma quanto può durare? Non sono una vera celebrity, solo un buffone con la faccia tonda.

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Alla ricerca di idee su come prolungare questa mia nuova vita, ho passato in rassegna le foto di alcune persone famose. Tra immagini patinate e frasi motivazionali ci sono scarpe nuove, biglietti per eventi speciali, cene deliziose, alberghi di lusso e vestiti eleganti, sempre accompagnati da didascalie come "grazie @sephora" o "big up per @nike." Sembra che l'unico modo per mantenere il proprio status sia di chiedere cose belle ai brand e poi ringraziarli pubblicamente, così da ottenere sia le cose belle che la fama di essere uno che merita di riceverle. È ridicolo, è aberrante, e lo voglio.

Per farlo, però, ho bisogno di trovarmi un amico brand-friendly. Ho bisogno di qualcuno che mi sostenga, un amico molto più famoso di me. Mi spremo le meningi finché non mi viene un'idea: il signor Brand Russell, stella di Non mi scaricare, comico ed ex marito di Katy Perry. Sfortunatamente non ho idea di come diventare amico di Russell Brand, quindi devo trovare un altro modo per convincere i brand e i follower di esserlo.

Come? È piuttosto semplice.

ORGANIZZARE UN APPUNTAMENTO CON RUSSELL

Lui è Ryan.

Scovo Ryan chiedendo ai miei amici se conoscono qualcuno che somigli a Russell Brand. E Bryan ci somiglia, no? Mi basta questo—il minimo sindacale. Quello, Photoshop e qualche foto del vero Russell. A questo punto niente può impedirmi di farmi un selfie con Ryan, incollarci dentro la sua faccia e postare il tutto su Instagram, giusto?

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Contatto Ryan e lui ci sta. Siamo in ballo.

Ma anche ora che ho il falso Brand, non posso fare tutte le foto nello stesso posto. Devo andare nei luoghi in cui ti aspetti di vedere una celebrity. Per esempio uno di quei locali orrendi e commerciali di Mayfair dove Rihanna, Bieber e Drake bevono champagne che costano più di un biglietto di prima classe per l'America. Come ci entro? Semplice: inventando un assistente di Russell Brand che organizzi le cose per lui.

Apro GoDaddy, compro www.russellbrand.co e creo un indirizzo mail per il nuovo membro dello staff di Russell, Ben Mather. Mando un paio di mail ed è fatta.

Trovo un albergo che si pregia di essere molto popolare tra le celebrity, e dopo qualche tira e molla abbiamo a disposizione una suite da 500 sterline per passarci il mercoledì.

IL GRANDE GIORNO

La mia giornata comincia come tutte le giornate degli influencer.

Un ottimo caffè con una spolverata di ringraziamenti.

Poco dopo, mollo il primo carico da cento:

Foto di Russell Brand: Mike Marsland / WireImage / Getty Images

Disclaimer: la foto qui sopra non è quella che ho pubblicato originariamente, perché dopo abbiamo dovuto comprare i diritti delle immagini per pubblicarle in questo pezzo e non farci denunciare per violazione del copyright.

Ovviamente, prima che il mago di Photoshop Chris Bethell ci mettesse sopra le mani, era un po' diversa.

Importante: ci cascheranno? Ho solo una possibilità. I miei follower mi considerano uno che potrebbe uscire con il vero Russell Brand? O pensano che sia uno così triste che potrebbe far finta di uscirci? Una scommessa pericolosa.

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Posto la foto nella mia storia. Due minuti di silenzio. Poi, messaggi privati.

Ci stanno credendo, ma non hanno ancora visto nulla.

Certo, posso convincere chi sta su Instagram, ma come faccio a convincere un albergo che quello che vedono alla reception è Russell Brand? Dico a Ryan di andarci pesante con gli occhiali da sole.

Entro nella lobby e mi si avvicina una donna. "Oobah?" Si presenta. "Ho parlato con Ben. Lo conosci?" Quasi faccio una gaffe, ma poi mi ricordo: l'assistente.

Annuisco. Comincia a chiedermi a che ora arriverà Russell e io gli rispondo nel modo più vago possibile, al che lei mi consegna le chiavi della stanza. La ringrazio e scompaio.

"Vi seguo su Instagram, intanto!" dice lei. "Eravate già insieme no?" Sento il mio cuore affondare mentre lei analizza la mia story. "Figo!" Sparisce e io salgo in ascensore con la tachicardia.

Quando entro in camera ci trovo:

Hanno comprato a Brand—che ha fama di uno a cui il sesso piace—una caterva di sex toy; proprio quello che ti serve durante un'intervista. Mi sento quasi in colpa, ma poi mi ricordo che questa stanza è stata prenotata gratis per una persona che fa comunque parte di quell'un percento della popolazione mondiale che può permettersela.

Insta deve saperlo.

Mi butto sul letto, presumibilmente un letto molto costoso, e affondo nella sua vastità come un chihuahua in una jacuzzi.

Ma pare che questa stanza, oltre a rendere definitivo il mio statuto di amico di Russell, abbia attratto anche un altro tipo di pubblico.

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È tanta attenzione, ma non abbastanza.

Solo in questo momento ricordo una cosa di cui mi ero completamente dimenticato: Ryan! Mi precipito in strada a prenderlo. Dato che il suo non è esattamente un accento dell'Essex, devo riuscire a farlo rimanere in silenzio e a distanza di sicurezza dallo staff dell'albergo. Attraversiamo la lobby a testa bassa.

I miei follower stanno impazzendo, ma non mi basta. Io voglio essere vestito e riverito, nutrito e dissetato. Ho bisogno di un post, qualcosa che faccia da carta moschicida per i brand. Ma deve essere perfetto, quindi scelgo una foto di Russell e cerco di ricrearne la posa.

Un'altra foto su Instagram.

Foto di Russell Brand: Splash News / Alamy Stock Photo

Attendo, muto per la tensione, fissando il telefono e pregando che arrivi un DM. Dopo un po'… bingo. Una azienda mi chiede l'indirizzo e arriva un regalo.

Le ultimissime calze di Street Fighter da quei simpaticoni di Stance. È perfetto.

Con tutto questo divertimento, ora ho fame.

Chiamo gli uffici stampa di vari fast food, chiedendo che ci mandino cibo in camera. Pizza Hut, Itsu e KFC ci offrono qualcosa da sgranocchiare, ma c'è un vincitore vero. Che vince tutto di misura. Anzi, di quantità, diciamo.

Domino's ci offre un pasto da 120 sterline in cambio di "un post di te e Russell che vi godete le pizze." Sembra uno scherzo, e invece meno di 30 minuti dopo…

Un vero banchetto! Ora veniamo al post cruciale…

Importa qualcosa che una ricerca su Google basterebbe per scoprire che Russell Brand è vegano? O che non ci sia il suo visibilissimo tatuaggio sul braccio?

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No!

Dopo nove fette di pizza e un biscotto, sono pieno e soddisfatto. Tempo di conquistare la città. Alla ricerca di un posto divertente mando messaggi ovunque, a Wembley, all'O2 e a tutti gli altri posti di solito troppo costosi per me.

Fuori da un pub trovo due uomini che bevono e mi avvicino, tenendo il telefono in mano. "Sono su FaceTime con il mio amico Russell Brand!" dico, a caso. Loro sono colpiti.

"Salutate Russell!" dico loro, mostrandogli un video di Ryan con la faccia photoshoppata che saluta.

"È vero?" mi chiede uno, salutando lo schermo. "Siete amici?" Rimetto via il telefono alla velocità della luce. "Sì, quando siamo al telefono gli faccio sempre salutare la gente per strada per farlo arrabbiare."

"Assurdo!" rispondono.

Mi sento importante.

Avevo deciso prima di postare solo su Instagram per evitare troppe risposte, ma dopo quest'ultimo incontro non ho più paura di nulla. Quindi faccio un tweet.

Abboccano colleghi, amici e addetti ai lavori. È questo il feedback che cerco. E se non fosse abbastanza, mi è arrivata una mail: un invito VIP per un evento riservato a quelli al livello di Russell Brand.

Foto di Monica Schipper / Getty Images

Biglietti VIP per andare a vedere gli elbow all'O2. Quello che ogni influencer e ogni amico di Russell Brand meritano.

Di ritorno dall'O2 Arena leggo i messaggi di amici e colleghi che mi chiedono cosa sto facendo con Russell Brand, e sono senza parole. C'erano così tanti modi di sgamarmi, dall'assistente falso ai fotomontaggi, alla selezione del tutto sbagliata di pizze, birre e calzini, al fatto che una semplice ricerca su Google avrebbe rivelato che Russell Brand ha uno spettacolo da un'altra parte quella sera. Ma nessuno l'ha fatto. Il potere della fama, a quanto pare, è immenso.

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E ora non c'è niente che possa fermarmi dall'andare a sentire gli elbow tutti i giorni dell'anno! Niente! Tranne…

IL VERO RUSSELL

Mi sveglio con il telefono che mi vibra sotto la tempia. "Ben?" dice la voce secca dall'altra parte. "Da quanto tempo lavori con Russell? Perché io ci lavoro da dieci anni."

Mugugno qualcosa e vengo tranciato: viene fuori che i biglietti VIP per gli Stereophonics che ho chiesto hanno scatenato un polverone. "Sei tu che hai registrato il dominio russellbrand.co?" Resto in silenzio. "Ti consiglio di smetterla. E se continui a mandare messaggi come suo assistente, aspettati conseguenze legali. Arrivederci."

Prima che questo articolo fosse pubblicato, ho cercato di raggiungere Brand per chiedergli un commento, ma l'unica risposta che ho avuto è stata che non posso usare la sua immagine per ottenere roba gratis—cosa che ho però già fatto.

Sfortunatamente, non posso commentare oltre.

Segui Oobah e Chris su Twitter: @Oobahs / @CBethell_photo

Grazie a Liam Clemson per l'aiuto nel fotoritocco.

DISCLAIMER: Non ti consigliamo di imitarci. Se non altro perché ci vuole davvero troppo a photoshoppare la faccia di una persona famosa su quella di qualcun altro, e nessuno ha così tanto tempo.