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Il surreale beef di Rita Pavone coi Pearl Jam

Rita Pavone non ha gradito l'invito dei Pearl Jam al concerto di Roma ad aprire i porti. E Salvini si è accodato.
Collage via Wikimedia Commons (foto di Lugnuts) e Twitter. 

Qualche giorno fa i Pearl Jam hanno suonato a Roma, allo stadio Olimpico. A un certo punto del concerto Eddie Vedder, il cantante, ha suonato una versione acustica di “Imagine” di John Lennon mentre sul maxischermo alle sue spalle compariva il disegno di un salvagente e gli hashtag #apriteiporti e #saveisnotacrime.

Il riferimento era evidentemente alla vicenda della nave Aquarius e alla propaganda di Salvini sul chiudere i porti ai migranti, e c’è da dire che nella sua carriera Vedder ha spesso sposato cause sociali. In questo caso però l’iniziativa non è piaciuta a tutti—e soprattutto non è piaciuta a Rita Pavone, che ha condiviso su Twitter il servizio di Sky ad essa dedicato commentando con: “Ma farsi gli affari loro no?”

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Da lì, Rita Pavone è partita in un tweetstorm alla Kanye West spiegando di ritenere “poco etico e altamente opportunistico approfittare di un proprio concerto per dare consigli” e che “se ci tieni a dire la tua, fai un concerto ad hoc per quella causa.” Concludendo con: “con tutte le rogne che hanno a casa loro negli USA, vengono a fare le pulci a noi? Puoi essere il più grande artista del mondo, ma ciò non toglie che sei un ospite e come tale dovresti comportarti. Amen.”

E ovviamente Salvini si è subito accodato alla polemica, con un tweet in cui ha scritto: "Onore a Rita Pavone, non si inchina al pensiero unico."

Fin qui comunque sembra una polemichetta da nulla. In queste ore però qualcuno ha fatto un finto screenshot di una finta risposta dei Pearl Jam, “Who the fuck is Rita Pavone,” il finto screenshot ha cominciato a girare e, per farla breve, adesso ci sono un sacco di italiani che commentano indignati e difendono l’onore nazionale e la carriera dell’autrice del “Ballo del mattone.”

C’è chi replica con “chi cazzo sono i Pearl Jam?”, chi rimarca che Rita Pavone ha venduto 50 milioni di copie ma resta umile (con tanto di #giulemanidaritapavone), chi risponde su toni salviniani (“Ma ti pare che dei rincoglioniti vengano a cantare in Italia per sindacare la nostra politica, finalmente corretta?”). Per fortuna c’è anche chi cerca di far ragionare la folla informando i presenti che no, non è successo davvero e sì, si stanno incazzando per uno screenshot fake. (Una menzione d’onore per il tizio che ha commentato con “pappa al pomodoro intensifies,” grazie).

E insomma, niente, soltanto un altro grande momento per la musica italiana e l’Italia in generale.