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Brutal Black Project

Siamo stati a Pavia per conoscere il Brutal Black Project, il collettivo di tatuatori per cui il dolore conta più dell'estetica.

Farsi un tatuaggio è nella gran parte dei casi doloroso, ma per la quasi totalità delle persone, il dolore è solo il mezzo per un fine. I tatuatori, poi, solitamente sono comprensivi e cercano di mitigare la sofferenza dei clienti con pause e chiacchiere. Non succede spesso che chi si fa tatuare venga legato, o cerchi istericamente di fuggire la penetrazione continua dell'ago. Né è normale vedere un ghigno sadico sulla bocca dei tatuatori mentre infliggono al cliente un disegno nero, fatto di linee innaturalmente profonde.

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E poi c'è Brutal Black. È un progetto in cui i sogni del tatuaggio come cosa carina muoiono, in cui il tuo tatuaggio giapponese neo-tradizionale si dimostra essere nient'altro che l'ennesimo modo in cui hai seguito una moda. Valerio Cancellier, Cammy Stewart, e Phillip "3Kreuze", i tre tatuatori dietro il progetto, vogliono che il tatuaggio rinasca e torni a essere un mito. Il risultato è una delle esperienze più brutali che possiate immaginare.

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