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Tecnologia

Silvio Berlusconi ha appena scoperto Amazon e ha comprato 3 sgabelli

Da perfetto esempio dell'analfabetismo digitale italiano, è subito caduto vittima dell'information overload.

Ok Silvio Berlusconi ha scoperto Amazon. Durante il suo intervento all'interno della convention di Forza Italia a Fiuggi, il politico ha rievocato quella volta in cui ha fatto shopping online in cerca di uno sgabello durante una "notte senza sonno" e il video dell'aneddoto ha generato molte condivisioni. "Dovevo comprare uno sgabello e su Amazon ne ho trovato 98 modelli. Alla fine sono stato così rapito che ne ho ordinati addirittura tre…".

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Anche se si possono avere mille dubbi sulla presunta spontaneità degli interventi di un politico dal grande potenziale virale, l'episodio contiene diversi elementi involontariamente comici, primo fra tutti: la scoperta tardiva di Amazon da parte di Berlusconi e la conseguente infatuazione per il negozio online. Per inciso, gli altri elementi comici sono che Berlusconi si preoccupi personalmente della ricerca di uno sgabello su internet: non dovrebbe essere circondato da stuoli di assistenti che girano alla ricerca dei migliori sgabelli prodotti degli artigiani più abili del mondo? Oppure, come passa le sue notti insonni su internet Silvio Berlusconi?

Assumendo che Berlusconi possa costituire un campione rappresentativo degli italiani, verrebbe la tentazione di sollevare nuovamente la questione dell'anafabeltismo digitale in Italia. Secondo una rilevazione svolta da Eurostat, nel nostro paese, la capacità di "utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie di informazione e comunicazione (TIC) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione" in modo da "reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet" non è patrimonio comune di una grossa fetta della popolazione.

Tuttavia, anche ammesso che Silvio Berlsuconi non sappia fare shopping o un bonifico online — ma non mi sembra questo il caso visto che la transazione è andata a buon fine — non mi sento di biasimarlo: ha 80 anni e, secondo le statistiche, i suoi coetanei italiani non sarebbero messi molto meglio di lui in quanto a competenze digitali. Per me, il vero dato interessante in questo caso è il sovraccarico cognitivo dato dalla rete abbinato allo shopping online.

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Berlusconi è in cerca di un semplice sgabello e resta sbalordito dalla possibilità offertagli da Amazon di scegliere tra ben 98 modelli (?!). Da fan del libero mercato, si dimostra entusiasta per le infinite possibilità offerte da questo "nuovo" strumento per lo shopping — cosa ne sarà delle televendite in onda sui canali Mediaset? — ma non si accorge della "fregatura" insita in esso: alla fine, compra ben tre sgabelli al posto di uno.

Probabilmente, acquistare due sgabelli in più non è un grosso problema per Berlusconi — suppongo che non si fosse prefissato un budget massimo da non sforare — e probabilmente dispone di spazio sufficiente per ospitare ben tre sgabelli in casa, buon per lui. Ma era gli altri due sgabelli gli servivano veramente o, ad un certo, punto la sua mente ha dovuto tagliare corto di fronte all'infinita possibilità di scelta optando, così, per una soluzione drastica ma poco conveniente dal punto di vista economico?

Esistono diversi studi che cercano di stabilire un modello per metta in relazione il rapporto tra l'information overload e lo shopping online. Secondo un paper della Soochow University di Taipei, in Taiwan, che ha affrontato il problema, uno dei punti di forza dei negozi online è la loro capacità di trasmettere grandi quantità di informazioni ai propri clienti.

Tuttavia, secondo la teoria del sovraccarico dell'informazione, quando la quantità di informazioni che raggiunge il nostro cervello supera una certa soglia, la nostra capacità di essere obbiettivi riguardo le scelte di acquisto peggiora sensibilmente. Sebbene lo studio dimostri come l'effetto sia maggiore nei soggetti alle prime esperienze di shopping online — come nel caso di Berlusconi — e come filtrare in qualche modo le informazioni da cui siamo raggiunti aiuti a mitigare il fenomeno, non esiste ancora una soluzione definitiva al problema.

In ogni caso, mi auguro che, durante le sue notti "senza sonno," Silvio Berlusconi non incappi in un meccanismo psicologico dalle conseguenze ancora più gravi: la dipendenza da shopping online. Quello sì che sarebbe un vero casino.