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Porno per Bambini, la mostra di Milano finita al centro di accuse assurde

In teoria, Porno per Bambini è un illustratore brasiliano che fa disegni stilizzati. In pratica, ha fatto indignare un sacco di persone.
porno per bambini
La locandina dell'evento Facebook, prima che venisse rimosso.

Il 13 dicembre alla Santeria Social Club di Milano—un locale famoso soprattutto per i concerti, ma anche per le sue iniziative culturali—avrebbe dovuto essere inaugurata la mostra di disegni di Porno per Bambini, illustratore di origine brasiliana di stanza in Italia.

È da un po’ di tempo che i disegni girano per il web (principalmente su Instagram, Facebook e Tumblr) e un suo disegno con un pene stilizzato che entra in un cuore sta da sempre all’ingresso di Santeria, senza ovviamente avere mai scatenato alcuna protesta.

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Sono immagini che richiamano l'estetica di un certo fumetto francese e un nudo giocoso, ironico—come lo stesso nome del progetto suggerisce, lungi dal voler proporre la pornografia ai bambini. Personalmente non ho mai considerato il fenomeno rivoluzionario o scandaloso, anzi, mi ha sempre dato l’idea di qualcosa di già visto e indie-pop, all’acqua di rose.

È per questo che mi risulta ancora più paradossale quello che è successo negli ultimi giorni, quando la notizia della mostra ha cominciato a diffondersi in ambienti che non sono quelli “soliti” del pubblico del locale e del mondo indie, scatenando indignazione e chiamando in causa la politica.

Da giorni, nonostante nella descrizione dell'evento non ci fosse nulla di equivocabile, si leggono articoli e post su Facebook che fraintendono più o meno volutamente la mostra e il suo titolo, parlando di “orrore demoniaco” e tracciando assurdi parallelismi: “Da notare che l’evento si sarebbe dovuto tenere in uno spazio frequentato da quegli studenti bocconiani che rappresentano la futura élite tecnocratica del Paese che tanto piace alla borghesia liberale e mentalmente aperta, la stessa che tifa per l’abolizione di ogni tipo di confine, da quelli commerciali a (evidentemente) quelli morali, nel sacro nome della 'libertà'," scrive Il Giornale.

E non solo Diego Fusaro, sempre in prima linea quando si tratta di queste cose, è intervenuto sul tema per cavalcarlo in funzione anti-liberal: “Ed eccoci ora giunti a questo 'abominio della desolazione.' La catechesi turbomondialista procede senza sosta, investendo anche i più deboli e indifesi: i bambini.” Anche Marina Terragni, opinionista reazionaria autoproclamatasi femminista, Fratelli d’Italia, alcune associazioni cattoliche e perfino la consigliera del Partito Democratico milanese Sumaya Abdel Qader (che ha definito la mostra una “schifezza per la quale qualcuno dovrà dare non poche spiegazioni") hanno duramente criticato l'iniziativa parlando di crimini che esistono solo nella loro testa.

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Alcuni, come Roberto Fiore di Forza Nuova, sono arrivati a definirla "l'ennesimo episodio di sdoganamento pubblico della pedofilia."

A nulla è servito far circolare le parole con cui l'artista aveva commentato la rimozione della sua pagina Facebook avvenuta qualche tempo fa ("Questo significa che alcune persone non sono andate oltre il titolo del progetto e purtroppo hanno veramente pensato che questi disegni fossero rivolti al mondo dei bambini. Ovviamente non è così, sono disegni ironici, sarcastici, che si avvalgono della pornografia come strumento per parlare in modo metaforico di tutt’altro. I bambini non c’entrano niente"), poiché nelle ultime ore Santeria ha deciso di annullare l'evento, anche a seguito delle minacce ricevute.

Come si legge nel comunicato stampa degli organizzatori, "I ragazzi di Santeria sono anche genitori, mamme e papà, e mai hanno pensato minimamente di sdoganare un concetto tanto perverso quanto illegale attraverso una mostra di illustrazioni che ha proprio nell'ironia e nella leggerezza il suo punto di forza. Non siamo però disposti a tornare indietro di cinquant'anni: alle censure, alla caccia alle streghe, alle gogne mediatiche per la pruderie di alcuni o il facile livore da tastiera fomentato da interpretazioni su Facebook, che non danno spazio a riflessioni e a ragionamenti."

"Se il sesso, nel 2018, è ancora un argomento di cui non si deve parlare, o che non si può mostrare perché offensivo e lesivo 'del comune senso della morale' o se peggio, il semplice accostamento di due lemmi 'porno' e 'bambini' giustifica l'accusa di pedofilia e pederastia, significa che c'è tanto bisogno di mostre simili e di continuare a parlare di argomenti tabù, smascherando ipocrisia e ignoranza, continuando il lavoro di emancipazione culturale che evidentemente in Italia si è fermato in qualche modo.”

Per quanto mi riguarda, non posso che osservare che se sono costretto a difendere—perché ovviamente esprimo la massima solidarietà all’artista e a Santeria—qualcosa che non mi era mai sembrato scandaloso, ma anzi che non mi piaceva perché troppo pop, stiamo vivendo tempi ancora peggiori di quanto pensassimo.

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