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Attualità

Il film su Stefano Cucchi ha già fatto incazzare la polizia

Presentato in anteprima al Festival di Venezia, diversi sindacati di polizia l'hanno ritenuto un affronto.
Stefano Cucchi interpretato da Alessandro Borghi. Grab via YouTube

Dopo il teaser uscito lo scorso luglio ieri è stato diffuso il trailer di Sulla mia pelle, il film di Alessio Cremonini sugli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi, interpretato da Alessandro Borghi.

Nei quasi due minuti di trailer si vede la ricostruzione della vicenda, dal momento in cui Cucchi viene arrestato fino al logoramento in carcere dove poi morirà ricoperto di ematomi, denutrito e in circostanze su cui la magistratura sta ancora cercando di far luce.

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Ieri il film è stato presentato in anteprima al Festival di Venezia. Nonostante Cremonini abbia più volte dichiarato che la pellicola si pone l’obiettivo di “raccontare e non giudicare” basandosi su verbali, testimonianze e una particolare “attenzione a capire chi avesse interesse a portare acqua al proprio mulino e chi no,” Sulla mia pelle ha suscitato reazioni a dir poco contrastanti, soprattutto da parte delle forze dell’ordine.

Il “sindacato” dei carabinieri, il Cocer, ha sottolineato l’intenzione di non voler vedere il film e ha anche dichiarato che con un processo ancora in corso “ci sarebbe da indignarsi se si accertasse che il film è stato prodotto con il contributo dello Stato.”

Anche Gianni Tonelli—neo-parlamentare della Lega, ex segretario del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) nonché protagonista di aspre polemiche con Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ha espresso la sua indignazione. “Mi chiedo: si può mandare in mezzo mondo un film che dà allo spettatore un'idea non suffragata da sentenze?,” ha dichiarato in un’intervista al Tempo. "Ed è vero che lo Stato ha finanziato il film con 600mila euro [il contributo è del Mibac come "opera prima", e la cifra è stata confermata al Tempo dal produttore]? È questa la cultura italiana da esibire in una mostra internazionale? Io non mi farò intimidire, e da parlamentare andrò in fondo a questa storia."

Sulla stessa linea si sono attestati il presidente di FSP Polizia di Stato Franco Maccari e quello del Sappe (sindacato di polizia penitenziaria) Donato Capece, secondo cui “nessuno deve più aprire o sollevare sospetti, ci aspettiamo da anni scuse che ancora non arrivano.”

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Insomma, pare proprio che Sulla mia pelle, ancor prima di uscire nei cinema e su Netflix, abbia alzato un bel polverone tra le forze dell’ordine italiane. Allo stesso tempo ha raccolto sette minuti di applausi alla fine della proiezione a Venezia, mentre Ilaria Cucchi abbracciava Borghi e Jasmine Trinca (che nel film la interpreta).

La stessa Cucchi ha commemorato il fratello in un post su Facebook e lanciato un appello a Matteo Salvini—che nel 2016 aveva detto di lei: "Mi fa schifo."

”Voglio incontrare questo famoso ministro Salvini. Pubblicamente. Guardarlo negli occhi. Senza dire nulla. Fargli abbassare quello sguardo freddo ed inespressivo,” ha scritto. “A Ste', questo non avrà mai il coraggio.”

Sulla mia pelle uscirà il 12 settembre su Netflix e sarà distribuito al cinema da LuckyRed.