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Tecnologia

Ho comprato un videogioco giapponese usato e vivo in un mondo totalmente folle

"Mi ha sempre incuriosito l'idea di capire una persona dai suoi file salvati.
Immagine: BagoGames/Flickr

Lo ammetto, arrivo un po' in ritardo: ho provato solo oraTomodachi Life, protagonista assoluto della parte più bizzarra e folle del mondo dei software 3DS.

Nintendo ha promosso il gioco come un modo per fare scemenze con le vostre star preferite dell'universo videoludico, o con delle celebrità (considerando che nella campagna pubblicitaria è stato coinvolto anche Shaq).

Potete creare e importare dei Mii sul vostro 3DS e farli vivere su un'isola in cui possono uscire con altri personaggi, innamorarsene, partecipare a concerti rock, organizzare mercatini e vestirsi come degli idioti.

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Ero esitante nell'iniziare la creazione del mio mondo virtuale, perché, ammettiamolo, Tomodachi Life è un po' la versione per coglioni di The Sims. Ho visto molte persone postare su Tumblr e Twitter i propri video di come con il videogioco siano riusciti a realizzare i propri sogni più reconditi e malati.

Qualche giorno fa ho ceduto, ho trovato una copia usata ad un prezzo che ha solleticato troppo la parte peggiore di me perché potessi ignorarlo. L'ho preso, senza pensare alle conseguenze di acquistare qualcosa che è sostanzialmente un circo digitale delle pulci, usato.

Quando ho iniziato la mia avventura mi aspettavo di vedere un'introduzione o un tutorial: ma la città era già piuttosto popolata. C'era già un mondo salvato, e questa cosa mi ha riportato all'infanzia, a quando noleggiavo le cartucce per il Nintendo 64 da Blockbuster e ci trovavo quello che avevano salvato le persone che le avevano usate prima di me.

Per ricominciare dall'inizio Tomodachi Life dovevo recarmi nel comune della città, e cancellare ogni personaggio già creato, ma mentre mi incamminavo ho pensato: "prima di far scomparire per sempre questo mondo virtuale di uno sconosciuto, perché non darci un'occhiata?"

COSì HO DECISO DI PROVARE COSA SIGNIFICHI ESSERE PARTE DEL MONDO VIRTUALE CREATO DA QUALCUN ALTRO

Così ho deciso di provare cosa significhi essere parte del mondo di finzione creato da qualcun altro.

Il primo personaggio che ho incontrato si chiamava Arthur Orin (il vero nome di Aquaman), che mi guardava con i suoi occhi spalancati, in costume rosso senza niente sopra, e con i suoi capelli lunghi e la barba. C'era poi Barbera Gordon, aka Batgirl, aka Barbara Gordon, che sorrideva nel suo vestito con la fantasia di un albero di natale. Poi Bruce Wayne, aka lo sapete chi è Bruce Wayne, vestito con la tenuta combattimento della prima parte di Batman Begins. È uno che ha fatto carriera, sicuro di sé: ha sposato Wonder Woman.

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Nintendo suggerisce di trasformare il gioco nel vostro personale universo con le facce più familiari che riuscite a trovare per i vostri avatar. Sono sicuro che da qualche parte ci sono mondi Tomodachi di Avengers, Sherlock Holmes, Naruto, Goonies e addirittura della famiglia reale olandese.

Ho capito chi era il proprietario di questo gioco. La maggior parte dei Mii sono stati creati dalla stessa persona, che ha due avatar nel villaggio, uno creato da lui stesso e un altro creato da qualcuno di nome Jen. La versione di Jen dell'uomo ha una camicia verde sbottonata su una maglietta nera e un sorriso felino stampato in faccia. La versione creata dal proprietario è decisamente più alta di statura e indossa un'armatura da gladiatore.

C'è anche Catwoman, che è sposata con Ryan, qualcuno che credo sia stato ispirato da un Ryan nel mondo reale. Indossa un'armatura da samurai. Poison Ivy intanto è sposata a Ken, che ha dei tratti del viso simili a quelli di Ryan, anche se non è molto facile vederne la faccia sotto il costume da cavaliere dorato. Il fidanzato di Batgirl indossa invece un costume da robot.

Il Joker, Riddler e Nightwing sono tutti scapoli. Ci sono anche Tony Stark e Lucy Liu, solo che Stark è completamente pelato e vestito come un componente dei Green Day, e il nome di Liu è scritto sbagliato.

La prima cosa che noto esplorando l'isola è che Wayne sta costruendo castelli di sabbia con sua figlia in spiaggia. Intanto in un bar Batgirl e Harley Quinn chiacchierano davanti a un caffè, parlando del loro sogno di diventare pop star, di dimagrire grazie a una dieta a base di torte e del nuovo vascello dei pirati di Catwoman.

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Tomodachi Life è simile a The Sims, ma con delle differenze fondamentali. In The Sims devi cercare di progettare la vita di qualcuno, la sua casa, le sue abitudini e puoi farlo con grande scrupolosità, giocando a fare un Dio virtuale che può anche realizzare cose piuttosto inquietanti. In Tomodachi Life si può curare il guardaroba di un personaggio, ma non molto di più. Il vero divertimento è aspettare e vedere quali scenari fuori di testa si creano dalle interazioni tra gli omini.

Entrambi i videogiochi hanno una forte componente voyeuristica: osservi le tue creature e studi con curiosità i loro comportamenti. In Tomodachi puoi guardare le persone nei loro appartamenti prima di entrare in casa o far sapere loro che li stai osservando. E di solito questo accade con personaggi che hai creato tu. Quando ho comprato la mia copia usata del gioco mi sono trovato invece a infestare il mondo creato da uno sconosciuto.

Mi sono chiesto spesso cosa si possa capire di una persona dai suoi file salvati. La scelta di Skyrim o The Walking Dead dice qualcosa sulla tua vera personalità? Possiamo genuinamente comprendere qualcosa dal comportamento virtuale di qualcuno, oppure le scelte che ha fatto non sono altro che un frutto casuale della sua curiosità?

Non me la sento di trarre conclusioni troppo profonde sulla personalità del creatore di questo mondo in cui mi sono trovato, qualcosa però potrei dirla: è decisamente qualcuno che ha combinato l'aspetto dei propri amici reali con degli eroi dei fumetti in un videogioco. E secondo Facebook il proprietario di questo gioco lavorava in un negozio di fumetti. La sua foto di copertina è Batman.

Tomodachi Life è un'estensione un po' perversa di quello che i giochi di questo genere ti consentono di fare, guardare da lontano e ogni tanto scuotere violentemente la casa delle bambole che ti sei creato.

Prima di far sparire per sempre questa città, chiamata Megaton, ho deciso di far fare un giro a un avatar creato da me. L'ho chiamato Splash Gumby, gli ho costruito un appartamento, gli ho fatto indossare un costume da fantasma e ho creato per lui uno slogan. È un affascinante seduttore. Ha cominciato a chiedermi informazioni sugli altri membri della comunità, per associare ai visi un nome: e la parte più inquietante è che ho risposto giusto a tutte le domande.