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Tecnologia

L'Europa sta per prendere una decisione importante sulla neutralità della rete

Dopo che una bozza delle linee guida europee sulla neutralità della rete è apparsa online, gli attivisti si dicono ottimisti, ma cauti.
Janus Rose
New York, US
Immagine: Flickr/Eric Fischer.

Nel 2014, gruppi di attivisti e militanti negli Stati Uniti hanno contribuito a una grande vittoria per la neutralità della rete, il principio per cui è bene che service provider come Verizon e Comcast non abbiano la facoltà di decidere arbitrariamente quali siti e servizi spingere rispetto agli altri. Ora, l'Europa si avvicina a una resa dei conti molto simile, mentre l'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC) dell'Unione Europea si prepara ad annunciare le nuove linee guida che andranno a delineare le regole della neutralità della rete passate a novembre scorso.

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Una bozza delle suddette linee guida è emersa online prima dell'annuncio ufficiale del BEREC previsto per lunedì, e per quanto le regole sembrino promettenti, lasciano ancora insoddisfatti i sostenitori della neutralità della rete.

Nello specifico, chi si batte per la neutralità della rete è preoccupato delle scappatoie che potrebbero dare luogo a pratiche come lo "zero-rating," per cui gli ISP non contano l'uso di certe app e servizi nel monte dati del cliente, facendo sì che quei servizi siano utilizzati più di quelli della concorrenza. Mentre l'India si è imposta duramente contro questa nuova moda, rigettando il controverso programma per l'accesso ad internet "Free Basics" offerto da Facebook, le regole relative alla neutralità negli Stati Uniti si sono dimostrate largamente fallimentari nella lotta agli ISP sullo zero-rating, come dimostra il numero in ascesa dei programmi di streaming gratuito come "Binge On" della T-Mobile.

Un'altra pratica contenziosa che le linee guida abilitano sono i "servizi specializzati," per cui i service provider hanno effettivamente il permesso di spingere certi servizi, che altrimenti non funzionerebbero propriamente. Le linee guida dichiarano che gli ISP non possono dare a questi servizi specializzati "linee preferenziali" a scapito di altri utenti. Ma le regole dicono anche che i service provider saranno liberi di stabilire la qualità di questi servizi come meglio credono. Sotto certi punti di vista, questa cosa potrebbe essere una scappatoia per il veto sulle linee preferenziali.

"Le regole potrebbero essere simili a quelle che ci sono in Brasile, in India e negli Stati Uniti. O potrebbero risultare molto più deboli. È tutto da vedersi," ha detto Tiffiniy Cheng, co-direttrice del gruppo di attivisti Fight For The Future, in una mail a Motherboard.

"Se le regole offriranno un vantaggio a grossi siti in grado di ottenere accordi speciali (Google e Facebook, per esempio), questa cosa renderà impossibile competere con quei siti globalmente, e farà pendere il futuro di internet verso le grandi aziende."

Per ora, la maggior parte dei sostenitori della neutralità della rete sembrano cauti, ma tutto sommato ottimisti nei confronti della bozza delle linee guida. Ad ogni modo, i dettagli finali avranno un grosso impatto sia sull'Europa che sugli altri paesi che non ancora redatto le loro regole per la neutralità della rete.

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