Immagine: Wikimedia Commons
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Cosa hanno da dire questi risultati per quanto riguarda l'uomo? Da ragazza adottata e ansiosa cronica, la mia mente rischia di esplodere all'idea del potenziale nascosto di questa ricerca. Potrebbe essere un'altra possibile spiegazione della mia incessante tendenza a preoccuparmi, oppure della mia più grande fobia?Be', forse, ma non possiamo ancora dirlo. Saltare alle conclusioni riguardo al mio stato mentale—o a quello di chiunque altro—basandosi sulle paure olfattive delle cavie da laboratorio è decisamente prematuro, se non irresponsabile. I topi non sono uomini, quindi non possiamo semplicemente applicare questi risultati alla specie umana. Comunque sia, i ricercatori sperano che ulteriori studi possano fornire delle prove a favore.“Un fenomeno simile potrebbe contribuire allo studio dell'eziologia e della potenziale trasmissione intergenerazionale dei disturbi neuropsichiatrici, come le fobie, l'ansia e il disturbo post-traumatico da stress,” scrivono Dias e Ressler. Ma questo non significa che ereditiamo il ricordo della paura. Come ha dichiarato Dias a Virginia Hughes su National Geographic, “Non so se è una vera memoria. Per ora è solo una particolare sensibilità.”Ovviamente, dati sensazionali come questi non possono che attirare un certo scetticismo. Le critiche si concentrano principalmente su due aspetti. Primo, l'incapacità dei ricercatori di descrivere il meccanismo con cui la sensibilità si manifesta. Come è già successo in studi simili, un meccanismo molecolare univoco, responsabile dell'eredità epigenetica transgenerazionale, è sfuggente e difficile da individuare. Secondo, il benché minimo sentore di lamarckismo—pensate al collo delle giraffe—fa esitare molti scienziati.Le obiezioni a questa ricerca sono ben riassunte dal commento che Timothy Bestor, biologo molecolare della Columbia University, ha postato su Nature.com. “Le affermazioni dei ricercatori sono così estreme che violano il principio non scritto per cui le conclusioni straordinarie devono essere sostenute da prove altrettanto speciali.” Ma alle sue dichiarazioni replicano altri scienziati, che hanno definito lo studio “convincente” e “sublime.”Nonostante le divisioni tra colleghi, Dias e Ressler ci tengono a dire che ulteriori dati, provenienti da altri studi, in realtà “sottolineano il fatto che l'ereditarietà epigenetica transgenerazionale può manifestarsi nei mammiferi.” Stanno già pianificando il loro prossimo progetto, come spiega Dias a Hughes: vogliono scoprire se una paura appresa e poi dimenticata da una data generazione sarà ugualmente trasmessa alla prole.I topi non sono uomini, quindi non possiamo semplicemente applicare questi risultati alla specie umana.