Ho cambiato le tende in camera e c’è un lampione spietato che proietta la sua luce dritta sulla mia faccia.
Questo rende il mio sonno leggero, ma tra l’opzione valium e l’opzione “operazione rompere il lampione” ho optato per la prima visto che tra una settimana me ne tornerò su in Belgio (l’opzione mascherina per la notte non è da prendere in considerazione, visto che ne ho una bellissima a casa mia a Bruxelles).
Videos by VICE
Il valium ha l’effetto di donarmi realistiche immagini ipnagogiche mentre mi abbandono ai pensieri sul cuscino: ieri notte son passato dal pensiero fisso di voler rivedere mia moglie a una vecchia discussione avuta con un amico a proposito di Maus di Spiegelman.
Tutto il discorso si basava su questa idea: se tu mi rappresenti i tedeschi come gatti e gli ebrei come topi non si parla più di cattiveria umana ma di corso naturale delle cose—badate, non è una giustificazione storica sull’argomento tanto delicato e sul quale la penso al contrario di ciò che sto scrivendo qui, ma parliamo di infelice capacità di astrazione…
Ecco, diciamo che tutto ciò va veramente “al di là del bene e del male” nel modo più letterale possibile e non filosofico; non parliamo di morale, parliamo di natura.
Che poi, non esistono razze e tutta una critica al razzismo compiuta nel libro una volta fatto questo ragionamento va a farsi benedire, visto che c’è una scelta razzistica di rappresentare l’umanità… ditelo ai polacchi, che odiano quel libro solo per essere stati rappresentati come
maiali. Magari si fosse scelta una bestiola più simpatica si sarebbero soffermati a pensare a quello che hanno fatto invece di fermarsi alla rappresentazione…