Immagine via YouTube
Di norma la carriera di un gangsta-rapper è breve, un po’ come quella gli atleti, tanto che sentire un sessantenne rappare su spaccio di droga, gang e sparatorie tra macchine in corsa potrebbe suscitare la stessa sensazione di disagio offerta da una leggenda calcistica in sovrappeso e con la mente offuscata dalla coca che viene allontanata da una partita di beneficenza.
Videos by VICE
Per cercare di evitare tale imbarazzo, gli MC più celebri hanno trovato un modo per ridefinirsi artisticamente. Altri hanno trovato Dio.
Un esempio è MA$E, originario di Harlem, che in seguito alla morte di Notorious B.I.G fu catapultato all’apice della Bad Boy Records per poi lasciare tutto nel 1999 e iniziare una nuova vita sotto il nome di Pastore Mason Betha. E lo stesso vale per Shyne, sempre della Bad Boy, che nel 2009, dopo quasi dieci anni di carcere, decise di proclamarsi ebreo ortodosso, si trasferì a Gerusalemme per studiare la Torah e incominciò a bacchettarsi con Rick Ross su chi fosse più ebreo.
L’ultimo a unirsi al gruppo, seppure in un contesto più tumultuoso, è il trentottenne tedesco Deso Dogg, nato Denis Cuspert, autore di quattro album e compagno di palcoscenico di artisti di fama internazionale.
Il 9 settembre sui social media si è diffusa la notizia del ferimento di Deso Dogg in Siria, dove sotto lo pseudonimo di “Abu Talha Al-Almani” (Abu Talha il tedesco) combatteva tra le forze d’opposizione al regime. Alcuni ne confermavano addirittura il decesso. Secondo i funzionari tedeschi Deso è uno dei 20 cittadini tedeschi facenti parte di gruppi armati sparsi per tutta la Siria. In rete avevano inoltre iniziato a circolare foto e video di Deso Dogg con un lanciarazzi e sulla sponda di un torrente—identificato secondo alcuni osservatori con un corso d’acqua in una zona montuosa vicino alla costa della città siriana di Latakia.
Le voci sulla presunta morte di Deso Dogg hanno provocato una repentina reazione da parte della Millatu Ibrahim, un gruppo salafita tedesco operante in clandestinità che ha rilasciato un comunicato (in arabo e in tedesco) in cui chiarisce che il rapper è rimasto ferito (e non ucciso) durante un attacco aereo scatenato dal governo su una zona non meglio definita della Siria mentre l’uomo si trovava in uno dei nascondigli usati dai ribelli.
L’effettiva posizione di Deso Dogg e il suo stato di stato di salute rimangono tuttora sconosciuti.
Ma il suo non è di certo il primo caso di musicista trasformatosi in militante salafita nell’ampio contesto della guerra in Siria. A luglio, ad esempio, Fadl Shakr, cantante libanese un tempo soprannominato Re del Romanticismo e autore di un duetto con Mariah Carey, è stato coinvolto negli scontri tra i sostenitori dello sheikh salafita Ahmad Assir e l’esercito libanese durante i quali hanno perso la vita più di 40 persone.
Altrove, e nello specifico in Somalia, Omar Hammani, rapper dell’Alabama noto per i suoi video propagandistici e con una taglia di 5 milioni di dollari sulla sua testa, è stato assassinato da militanti islamici rivali.
Anche se la campagna siriana di Deso Dogg ha dei predecessori, le peculiarità della sua conversione alla militanza islamica vanno in parte imputate alle difficoltà del governo tedesco nel fronteggiare il crescente numero di affiliati al salafismo sul territorio.
Figlio di padre ghanese e madre tedesca, Deso Dogg è stato cresciuto dal patrigno americano, un soldato di stanza a Berlino. Dopo un’adolescenza travagliata ha trascorso un periodo in un carcere minorile, durante il quale ha dovuto far fronte a numerosi episodi di razzismo che, insieme al difficile rapporto col patrigno, hanno contribuito allo sviluppo di una forte vena antiautoritaria.
Nel 1990, cinque anni prima di iniziare la sua carriera da rapper, e ben 15 prima della sua conversione all’Islam, Deso Dogg aveva partecipato alle manifestazioni contro la politica estera degli Stati Uniti e il coinvolgimento di questi ultimi nella Guerra del Golfo. Lo stesso era avvenuto nel 2003, contro l’intervento in Iraq.
Nel 2006, dopo aver scontato una pena per accuse minori (inclusa la violazione della normativa tedesca in materia di droghe) e abbandonato un tour con DMX adducendo motivi psicologici, Deso Dogg ha realizzato il suo primo album: Murda Cocctail Vol.1.
È solo tre album e quattro anni più tardi, dopo aver rischiato la morte in un incidente stradale, che tramite un video Deso Dogg ha annunciato l’uscita di scena e la conversione all’Islam. In breve, i suoi pezzi rap sono stati sostituiti da nashid (canti a carattere religioso) in tedesco dedicati a Osama Bin Laden e al leader talebano Mullah Omar, e la generica opposizione alla politica americana si è radicalizzata attraverso il sostegno ai mujahidin in Afghanistan, Iraq, Somalia e Cecenia.
Nel 2011, dopo aver evitato di poco la galera per possesso di armi, il rapporto di Deso Dogg con il leader austriaco del gruppo Millatu Ibrahim, Mohamed Mahmoud (conosciuto anche come Abu Usama Al-Gharib), l’ha portato all’attenzione degli agenti dell’anti terrorismo tedesco, preoccupati all’idea di un suo possibile coinvolgimento in veste di reclutatore per l’organizzazione. All’epoca, Mahmoud, addestrato da al-Qaeda in Iraq, aveva appena scontato una sentenza di quattro anni in Austria per il suo ruolo nella propaganda a favore del Global Islamic Media Front (GIMF) affiliato ad al-Qaeda.
Si dice che i nashid di Deso Dogg e Mohamed Mahmoud abbiano ispirato Arid Uka, un estremista tedesco-albanese responsabile dell’uccisione di due aviatori americani all’aeroporto di Francoforte il 2 marzo 2011.
A giugno del 2012, dopo gli scontri tra il gruppo di estrema destra PRO NRW (Renania Settentrionale – Vestfalia) e quello salafita di Bonn (dove Deso Dogg si era trasferito), la Millatu Ibrahim è stata dichiarata fuorilegge e indicata come una minaccia all’ordine costituzionale tedesco dal Ministro degli Interni.
Nel frattempo Mahmoud si era trasferito in Egitto, invitando tutti i suoi fedeli a raggiungerlo. Secondo il rapporto del 2012 dell’Ufficio tedesco per la tutela della Costituzione, Deso Dogg era uno dei 50 tedeschi che hanno deciso di rispondere alla chiamata.
A marzo del 2013, sul web ha iniziato a circolare un video che mostrava Mahmoud bruciare il suo passaporto rinunciando così alla cittadinanza austriaca, e minacciando il medesimo Paese di azioni punitive. Poco dopo l’uomo è stato arrestato dalle autorità turche sul confine turco-siriano, nella provincia sud orientale di Hatay, presumibilmente con l’accusa di essere in possesso di un passaporto contraffatto. Deso Dogg, invece, sarebbe riuscito ad attraversare i confini siriani senza subire alcun controllo.
Ho incontrato Osman Bakhash, direttore dell’Ufficio Stampa di Hizb ut-Tahrir, a Beirut, dove vivo, per discutere dell’apparizione di Deso Dogg in Siria. Hizb ut-Tahrir, un movimento internazionale salafita fondato nel 1953, abbraccia una filosofia politica basata sulla ricostruzione del Califfato Islamico attraverso “mezzi pacifici”. In Germania l’organizzazione è stata allontanata dall’attività pubblica nel 2003 dopo una breve apparizione accanto al partito democratico neo-Nazista (NDP) durante una conferenza presso la Technischen Universität di Berlino.
“Deso non dovrebbe essere lì. Il nostro partito rifiuta ogni forma di intervento esterno in Siria,” mi ha spiegato Bakhash, “ma nei movimenti salafiti c’è una maggiore enfasi sulla persona, sul carisma individuale. Deso Dogg e Fadl Shakr sono considerati e pubblicizzati come simboli della loro causa.”
Sia Deso Dogg che Fadl Shakr sono diventati figure di riferimento sulle piattaforme online salafite. Sulla pagina Facebook di uno Sheikh saudita con più di 147.000 follower, ad esempio, due post riguardanti la bizzarra coppia hanno guadagnato un totale 7.500 like e 3.500 condivisioni.
“Il governo tedesco ha tutte le ragioni per fermare i tentativi di far ricorso alla violenza o al terrorismo, che questi arrivino da musulmani o meno. A volte però vengono colpiti gruppi con filosofie non così estreme. E quando succede, si rischia di portare alcuni di quelli che ne fanno parte a diventare pro-jihad,” ha continuato Barkhash riferendosi alla sua esperienza personale dell’Hizb ut-Tahrir in Germania.
L’interdizione del governo tedesco nei confronti del gruppo Millatu Ibrahim ha condotto a perquisizioni nelle case di sospetti estremisti e alla messa al bando di altre organizzazioni salafite come Dawa FMM, Islamic Audios e An-Nussrah, iniziative che secondo alcuni potrebbero fungere da spinta a un’ulteriore radicalizzazione.
“Dopo l’interdizione di Hizb ut-Tahrir nel 2003, alcuni abbandonarono il partito e seguirono un percorso clandestino, adottando filosofie più estreme. Sono cose che succedono,” ha concluso Bakhash senza mostrarsi particolamente preoccupato da tale situazione.
Ad aprile, in un altro incontro con Hizb ut Tahrir avvenuto a Tripoli, avevo chiesto ad Ahmad Qassas, media officer locale, se avesse qualche obiezione sul desiderio di “combattenti” di nazionalità estere di andare in Siria per impugnare le armi contro il regime di Assad.
La sua risposta mi era arrivata in via non ufficiale: “Il Jihad [inteso come sforzo militare] non è un obbligo per ogni musulmano, ma è giusto che ogni musulmano possa combattere per i suoi fratelli in Siria”.
Nel lasciare l’ufficio di Hizb ut-Tahrir ho deciso di chiamare l’ambasciata tedesca e organizzare un incontro per parlare di Deso Dogg e capire se l’arresto di Mahmoud in Turchia fosse frutto della collaborazione tra i servizi segreti turchi e tedeschi.
Non ho ricevuto risposta. L’ambasciata tedesca di Beirut ha il suo bel da fare. L’11 settembre, 107 rifigiuati siriani hanno preso un volo per la Germania di Beirut, il primo gruppo di un programma del governo tedesco che offre a più di 5000 rifugiati siriani una riallocazione temporanea in Germania . È il più grande progetto mai creato in questo campo da un paese europeo dall’inizio della guerra in Siria.
In questo momento però, Deso Dogg, cittadino tedesco, gangster rapper, e nuova declinazione del jihadismo internazionale, rimane impossibile da localizzare.
Segui Scot su Twitter: @ScotinBeirut
Altro sul tema: