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Abbiamo chiesto a un avvocato che cosa rischia A$AP Rocky

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Pochi giorni dopo il concerto allo SMASH festival in Svezia, A$AP Rocky si sarebbe presentato di sua spontanea volontà alla polizia per essere interrogato dopo essere rimasto coinvolto in una rissa per strada a Stoccolma, in parte ripresa dal suo staff e da alcuni testimoni. In seguito è stato fermato e, al momento in cui scriviamo, è ancora sotto custodia cautelare da parte delle autorità svedesi in qualità di indagato per aggressione.

Stando a quanto si capisce dall’Instagram di Rocky, il tutto è avvenuto il 3 luglio: un gruppo di uomini avrebbe seguito Rocky e la sua crew per diversi isolati e uno di loro avrebbe aggredito la guardia del corpo del rapper con un paio di cuffie, finendo per romperle. Il video ripreso da un passante e pubblicato dalla pubblicazione svedese Aftonbladet rivela lo scontro da un angolo diverso, in cui sembra che Rocky getti a terra con violenza uno degli uomini. L’avvocato di Rocky, Henrik Olsson Lilja, nega ogni accusa e la settimana scorsa ha detto a Reuters che “stiamo lavorando duramente e siamo convinti che il pubblico ministero prenderà una decisione in favore del mio cliente una volta che verrà a conoscenza di tutti i fatti”.

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Il 5 luglio la corte d’appello svedese ha negato la richiesta di rilascio immediato, ritenendo il rapper a rischio di fuga e richiedendo che restasse in carcere per le due settimane del processo. In un appello alla Corte Suprema svedese, Olsson ha sostenuto che il pubblico ministero non avesse giustificato propriamente perché Rocky sarebbe stato a rischio di fuga, e che le conseguenze della sua detenzione—compreso l’annullamento di varie date europee, tra cui quella italiana, e altre opportunità mancate—avrebbero dovuto avere un peso maggiore. Lunedì, la Corte Suprema svedese ha rifiutato di prendere in esame il caso.

Da quando Rocky è stato arrestato, diversi artisti si sono schierati con il rapper, dichiarando che avrebbero escluso la Svezia dai loro tour. I fan sui social media hanno coniato hashtag virali tra cui “FreeRocky” e “JusticeForRocky”, e Rocky ha ingaggiato un avvocato difensore famoso.

La detenzione di Rocky sottolinea una delle maggiori differenze tra il sistema giudiziario svedese e quello americano: l’inesistenza della cauzione. In questo senso funziona come in Italia. Se la corte emana un ordine di custodia cautelare, il sospettato deve essere detenuto. Rocky, a questo punto, è soltanto un indagato e non è imputato di alcun reato. L’indagine si dovrebbe concludere il 19 luglio, giorno nel quale il pubblico ministero deciderà se imputarlo formalmente o meno.

Secondo Dennis Martinsson, Senior Lecturer di Scienze Giuridiche all’Università di Stoccolma, i casi con soggetti svedesi seguono tutti lo stesso processo. Prima un pubblico ministero deve convincere una corte distrettuale che il sospettato deve essere messo sotto custodia cautelare, spiegando il motivo per cui sarebbe necessario. La corte distrettuale a quel punto approverà o meno la mozione, e stabilirà una data in cui l’accusa dovrà formalmente imputare l’indagato oppure rilasciarlo. In ogni caso, un’udienza o una “rinegoziazione” della custodia cautelare è prevista circa ogni due settimane.

Nel caso di A$AP Rocky, quella data è il 19 luglio. Nonostante sembri probabile che l’indagine finisca quel giorno, è possibile che l’accusa svedese tenti di ottenere una proroga della custodia. Martinsson prevede che succederà una di queste due cose: o il pubblico ministero deciderà di denunciare formalmente Rocky, cosa che porterà a un’udienza in merito due settimane dopo, oppure tenterà di negoziare un secondo ordine di custodia cautelare, che potrebbe risultare in ulteriori 14 giorni di detenzione oppure, in caso non venisse approvato, nel rilascio di Rocky. Ma c’è anche una possibilità che l’accusa lasci cadere del tutto il caso, rimettendo Rocky in libertà.

Al contrario di quello che dicono alcuni siti, Martinsson dichiara che il reato in esame è quello di aggressione, meno grave dell’imputazione di rissa aggravata originariamente richiesta dall’accusa e respinta dalla corte distrettuale di Tingsrätt. Tuttavia, ci ha tenuto a sottolineare che la detenzione di Rocky non è dovuta a un’imputazione; Rocky è soltanto sotto indagine. Secondo Martinsson, tanto la rissa aggravata quanto l’aggressione risultano nella “reclusione dell’indagato”, e non c’è alcun limite di tempo ufficiale per questo tipo di reclusione. Per un caso particolarmente complicato, dice, un indagato può restare sotto custodia cautelare anche per un anno, anche se è raro.

Al di là del polverone che ha scatenato, Martinsson sostiene che la sequenza di eventi che ha portato all’arresto del rapper gli sembra relativamente “normale”, nulla di straordinario. Se Rocky viene formalmente accusato di aggressione il 19 luglio, subirà un processo nel giro di due settimane; se viene dichiarato colpevole, può aspettarsi tra i tre e cinque mesi di prigione. Secondo Martinsson, “non è possibile che gli diano il massimo della pena” come è stato riportato da alcuni giornali americani, che hanno ripreso l’informazione dal profilo Instagram di A$AP Ferg.

Nel frattempo, ha iniziato a circolare una petizione su Change.org che ha guadagnato quasi mezzo milione di firme nel giro di due giorni. Non c’è dubbio che la pressione dell’opinione pubblica sulle autorità svedesi stia crescendo, noi terremo d’occhio i tribunali per capire come andrà a finire.

La versione originale di questo articolo è stata pubblicata da VICE US.