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La prima ‘nazione spaziale’ vuole archiviare dati in orbita, oltre ogni legge

L’autoproclamatasi “nazione spaziale” di Asgardia lancerà un satellite quest’anno per testare il concetto di deposito dati a lungo termine nell’orbita intorno alla Terra. Ciò potrebbe potenzialmente aprire le porte a paradisi fiscali e depositi dati ultraterrestri, secondo i documenti ottenuti da Motherboard, e rappresenta un importante passo avanti per il dichiarato intento del gruppo di creare una nazione privata nello spazio.

Nell’ottobre del 2016, una squadra internazionale di scienziati e ricercatori guidata dall’uomo d’affari ed informatico russo Igor Ashurbeyli ha annunciato la nascita di Asgardia. L’aspirante nazione privata spera di far eventualmente prendere il volo a stazioni spaziali inabitate, per proteggere la terra da minacce extraterrestri come gli asteroidi, e per creare una base di ricerca scientifica demilitarizzata e liberamente accessibile, permanentemente in orbita. Per ora, oltre 180.000 terrestri hanno promesso fedeltà a questo ipotetico paese orbitante riempiendo online un modulo di cittadinanza. Chiunque sulla Terra può fare richiesta, senza sacrificare la propria nazionalità. Asgardia al momento è autofinanziata da Ashurbeyli e i suoi cofondatori, ma progetta di lanciare un crowdfunding tra i suoi cittadini, ed eventualmente stabilire delle tasse.

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Secondo la recente documentazione della US Federal Communications Commision (FCC), il primo passo di Asgardia sarà il lancio del suo primo satellite, Asgardia-1, a settembre. Questo CubeSat compatto, che consiste in due cubi da 10 cm impilati, si attaccherà a una missione di rifornimento per la Stazione Spaziale Internazionale. Il suo carico primario è un’unità a stato solido da 512G, carica di dati. La documentazione non specifica di quali dati si tratti, tuttavia Asgardia si è presa l’impegno di “digitalizzare e immagazzinare la ricchezza del sapere umano nello spazio.” Una volta in orbita, i dati verranno aggiornati e scaricati usando la costellazione di satelliti di comunicazione Globalstar.

Asgarda-1 satellite schema from FCC filing

Uno schema del satellite Asgarda-1. Immagine: FCC

Asgardia-1 conterrà anche rilevatori di particelle interni ed esterni “per determinare la dose di radiazioni che le componenti elettroniche interne stanno ricevendo,” dice la documentazione. La missione ha intenzione di “provare l’archiviazione di dati a lungo termine nella bassa orbita terrestre,” sebbene il satellite rimarrà in volo per soli cinque anni prima che la frizione atmosferica lo trascini giù e lo distrugga.

La prospettiva di archiviare dati in orbita, lontana dagli occhi — e dalle leggi — degli stati sovrani terrestri, potrebbe rivelarsi seducente per chiunque sia alla ricerca del sommo caveau digitale. Altri hanno tentato strade simili qui sulla Terra: per otto anni, un paradiso di dati conosciuto come HavenCo ha operato da Sealand — un autoproclamatosi principato sovrano di base in un complesso difensivo della seconda guerra mondiale, a sei miglia dalla costa inglese. Offriva una presumibilmente una sicura archiviazione di dati potenzialmente illegali in altre nazioni, come siti di gioco d’azzardo o documentazione aziendale segreta. HavenCo è andata offline nel 2008 dopo alcune problematiche legali e finanziarie.

Le ambizioni legali di Asgardia sono ancora fumose. Sebbene la sua bozza costituzionale affermi che rispetterà “gli accordi internazionali e spera di essere riconosciuta come eguale nazione tra gli altri stati sulla Terra”, si noti anche che “Asgardia non interferisce con gli affari degli stati terrestri sulla base del principio di reciprocità.” La sua costituzione le permette di creare le proprie leggi e norme che potrebbero differire considerevolmente da quelle della Terra, e uno dei suoi principi fondanti è il riconoscere “l’immunità dei segreti commerciali.”

Questo potrebbe in sostanza portare a un paradiso per dati sulla falsariga della ora defunta HavenCo, o anche a un paradiso fiscale extraterrestre, dice Mark Sundahl, un professore di legge spaziale al Collegio di Legge della Cleveland-Marshall. “Se dovessero ottenere il riconoscimento come stato, potrebbero creare leggi domestiche per proteggere i propri cittadini da qualsiasi mandato di comparizione che richieda i loro dati bancari. Ma diventerebbero una disonesta nazione di banchieri.”

Asgardia non ha risposto alle nostre richieste di un commento, ma la sua costituzione propone un sistema bancario composto da una banca nazionale di proprietà dello stato, insieme a banche private. “Lo stato garantisce il segreto bancario,” si legge. “Il segreto bancario potrebbe non essere limitato dalle leggi di Asgardia o trattati internazionali.” Asgardia emetterà la propria valuta “nell’ammontare legato ai parametri ideali della Luna.” Nessuno degli esperti con cui Motherboard ha parlato ha saputo dire che cosa significhi.

Ci sono molti ostacoli legali e tecnici da affrontare. Innanzitutto, lo stato legale di Asgardia è dubbio, ci ha detto Joanne Irene Gabrynowicz, caporedattore al Journal of Space Law. “Uno stato ha una popolazione permanente; un territorio definito; un governo; e la capacità di entrare in relazione con altri stati; e deve essere riconosciuto come stato da altri stati, per cui il presupposto che Asgardia sia una nazione è discutibile,” ci ha detto.

Immagine: Wikimedia

In quello che è forse un tentativo di influenzare questo dibattito, Asgardia sta facendo del suo meglio per acquisire gli orpelli di uno stato tradizionale. Il 18 giugno, gli asgardiani dovranno votare online per ratificare la propria costituzione e scegliere una bandiera, un emblema, e un inno nazionale. Asgardia sta persino adottando il proprio calendario, un sistema di tredici mesi con un mese in più — chiamato Asgard, ovviamente — ficcato tra giugno e luglio. Il 18 giugno corrisponde al primo Asgard, che sarà d’ora in poi conosciuto come il Giorno di Unità Nazionale. Asgardia dovrebbe essere accettata come membro delle Nazioni Unite per ottenere pienamente la qualifica di stato, ma anche essere riconosciuta da uno o più stati potrebbe darle un po’ di credibilità.

Anche se Asgardia dovesse eventualmente diventare una nazione, Asgardia-1 sarebbe ancora considerata un’astronave americana, soggetta alle leggi statunitensi. Il Trattato sullo spazio extra-atmosferico delle Nazioni Unite, che è stato firmato da ogni stato per raggiungere l’orbita (inclusi Iran e Nord Corea), generalmente definisce la nazionalità di un’astronave come quella della nazione che lo produce o lo lancia. Asgardia-1 sarà dislocato da un razzo Antares della compagnia americana Orbital ATK, lanciato dalla base NASA di Wallops, in Virginia.
Se Asgardia sceglierà un paese diverso per i suoi lanci futuri, la sua prossima astronave potrebbe beneficiare di leggi più blande. “Se Asgardia riuscirà a trovare per il lancio un paese che non sia firmatario dei trattati spaziali, non ci sarebbero obblighi legali internazionali,” ci ha detto Sundahl. “A quel punto, sarebbe il selvaggio West.”

Ma qui stiamo probabilmente sconfinando nel regno della fantascienza. Ogni paese che decidesse di avventurarsi nello spazio per la prima volta dovrebbe affrontare una fortissima pressione internazionale per la firma di trattati che controllino la giurisdizione, la responsabilità legale e l’uso di armi nello spazio. Il che andrebbe a intralciare un altro degli stravaganti obiettivi a lungo termine di Asgardia, delineato anche nella sua costituzione: la costruzione di piattaforme universali di combattimento robotico, chiamate Urbocops, programmate “per proteggere la costellazione di satelliti orbitali della Terra [e di Asgardia].” Ma non necessariamente in quest’ordine.