Un’indagine fotografica sui frigo e i rifiuti ingombranti di Roma

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Un’indagine fotografica sui frigo e i rifiuti ingombranti di Roma

Visto che Virginia Raggi, a quattro mesi dal suo insediamento come sindaco di Roma, è rimasta stupita dall'alto numero di rifiuti ingombranti in giro per la città, sono andata a fotografare frigo e materassi della Capitale.

Appio Latino, tutte le foto dell'autrice.

A quattro mesi dal suo insediamento, non è strano trovare Virginia Raggi intervistata su riviste o quotidiani. Nella giornata di lunedì è stato il turno di Repubblica che, nella persona di Mario Calabresi, ha fatto visita al sindaco di Roma nel suo ufficio. Di tutte le dichiarazioni sul caso Muraro o il futuro del Movimento 5 Stelle, però, a finire sulle bacheche e i titoli dei quotidiani è stato il "frigo-gate", ovvero i suoi dubbi sull'origine dell'alto numero di rifiuti ingombranti in giro per la città.

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"Poi devo dire che non ho mai visto tanti rifiuti pesanti, divani, frigoriferi abbandonati per strada. Non so se vengono fatti dei traslochi, se tanta gente sta rinnovando casa, ma è strano…" asserisce il sindaco nell'intervista, aggiungendo, "è un po' strano, ci sono frigoriferi che invece di essere portati all'isola ecologica vengono buttati vicino ai cassonetti e non è mica un lavoro semplice portarli lì, non so neanche come facciano. Però il frigorifero è già tutto sfondato e graffitato." Vivo Roma quotidianamente da praticamente dieci anni, per cui conosco la città, i suoi frigo per strada e i suoi cassonetti. Ma le dichiarazioni di Virginia Raggi e tutti i commenti successivi mi hanno allarmato: che i frigoriferi fossero davvero aumentati, andando a occupare ogni marciapiede, fino al manto stradale, i cortili e le case? Per verificare ieri mattina ho deciso di prendere la macchina fotografica e uscire di casa alle 7.30, più o meno l'ora in cui i camioncini dell'Ama sono in azione, e avviare un'indagine.

Visto che il mio quartiere—Appio Latino—si è sempre dimostrato ospitale nei miei confronti, ho pensato di iniziare dai cassonetti davanti casa, certa che mi avrebbero fatto trovare qualcosa da fotografare. E così è stato. Il passo logico immediatamente successivo è stato dirigermi verso la Tuscolana visto che, da che ho memoria, non ricordo in quella zona un paesaggio senza rifiuti.

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Mentre scattavo le foto, spostandomi verso la Tuscolana, intorno a me parte della popolazione anziana del quartiere ha iniziato a notarmi e mi ha supportata: "Ecco brava, faccia qualche foto a questo schifo che abbiamo intorno tutti i giorni." Stupita da questo supporto spontaneo ho anche provato a coinvolgerli nell'indagine chiedendo loro di posare per me, di spalle, ma nessuno si è prestato al gioco.

Tra i presenti c'era chi credeva fossi della municipalità e pertanto rivolgeva a me le lamentele destinate alle autorità: "Signorina, sta a fa' le foto per il Comune? Non è che per caso potrebbe dirgli che c'abbiamo il cassonetto rotto da anni?" è solo una dei tanti messaggi che dovrò riportare agli uffici preposti.

Un rarissimo materasso arcobaleno a Torpignattara.

La prima parte del tour per i cassonetti di Roma, però, mi aveva portata a imbattermi in un numero elevatissimo di materassi e rifiuti generici, ma ancora, dopo due quartieri, mancavano all'appello i tanto incriminati frigoriferi. Per trovarne uno sono dovuta andare vicino al Mercato del quartiere e anche lì, fermarsi a fotografare ha significato solo una cosa: ricevere le lamentele di chi mi stava intorno. "Aho Carme' te serve un frigo?" è stato uno dei commenti più registrati in zona.

Seguendo l'esempio delle donne con le buste della spesa ho deciso che il tragitto verso casa, dal Quadraro, avrebbe potuto darmi soddisfazioni—soprattutto perché voleva dire una cosa in particolare: passare per l'oasi della perdizione dei rifiuti, Torpignattara. La prima cosa che ha catturato la mia attenzione in quell'area è stato un materasso circondato da oggetti color arcobaleno, che mi hanno fatto immediatamente capire di essere nel posto giusto.

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Oltre al tesoro alla fine dell'arcobaleno, però, Tor Pignattara mi ha regalato anche un incontro con un impiegato dell'Ama in borghese che, appena mi ha vista con una macchina fotografica in mano, ha cercato di attaccare bottone.

"Eh, sono qui per questa situazione," mi dice, "per una sorta di sopralluogo. Sto aspettando che arrivino con i rinforzi per mettere a posto questi cassonetti. Li vede 'sti materassi? Sono di quelli che passano per le case a disfarsi dei rifiuti ingombranti. Noi ne togliamo al giorno 4/5 dallo stesso cassonetto e il giorno dopo ce ne sono di nuovi. Poi in questa zona nessuno chiama la polizia. Sono tutti extracomunitari, hanno paura."

Quando, vista la sua loquacità, ho provato a chiedere di essere indirizzata in un posto in cui io potessi trovare questi famosi frigo dispersi per Roma, però, ha smesso di parlarmi, dichiarando che non era sua competenza, quella dei frigo. L'Ama è tenuta a dire dove sono nel caso ne trovino uno, ma poi c'è una ditta appaltatrice che si occupa della rimozione. "Puoi fare un video mentre puliamo," si è propotso entusiasta, non trovando però in me una risposta altrettanto emozionata.

Il mio pensiero fisso, ormai, erano i frigo, che sognavo di incontrare numerosi e che invece parevano essere scomparsi, forse intimoriti dal caos sollevato dalle dichiarazioni di Virginia Raggi. Visto che neanche l'Ama sapeva aiutarmi, e con all'attivo solo un paio di frigoriferi individuati, scoraggiata sono tornata a casa passando per il Pigneto e fantasticando su questi oggetti quasi leggendari.

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Pensavo questo mentre aspetto al semaforo, smetto di riflettere ad occhi aperti e mi rendo conto che di fronte a me c'è un'Ape piena di frigo e rifiuti.

L'Ape che trasporta frigoriferi al Pigneto.

Un esemplare di materasso, Tuscolana.

Viaggi e cassonetti, Tuscolana.

Uno strategico ferma cassonetto posizionato da altri presunti investigatori, Subaugusta. Una delle mie aiutanti nella ricerca, Subaugusta.

Il materasso arcobaleno, Torpignattara.

Torpignattara. Un frigorifero solitario, Quadraro. Un materasso ferma cassonetti, Tuscolana. Un'altra delle mie aiutanti, Quadraro.

Sembrava un frigorifero, e invece. Tuscolana.

Quadraro.

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