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Com'era prevedibile, un'azione del genere non poteva passare inosservata—sia per il gesto in sé, sia per le reazioni immediate di Salvini e altri esponenti della Lega, che per la vicinanza temporale con "l'assalto" di CasaPound allo stand dell'editore del fumetto satirico Quando c'era Lvi. È proprio sull'incindente del Romics che si sono concentrate le critiche di moltissimi all'azione dei membri di Hobo: con che coraggio condannare duramente il gesto perché c'è di mezzo qualcuno legato a CasaPound, per poi entrare in una libreria e fare lo stesso?Al di là di quanto corretti o meno siano i paragoni con CasaPound (ci torneremo tra poco), una cosa è certa, va detta subito e per dirla non serve molto coraggio: chi ieri ha strappato quei libri ha fatto una cazzata.Anche il gesto di Davide Di Stefano contro il fumetto satirico su Mussolini è stato una cazzata. Con almeno due importanti distinguo, certo: nel caso di Di Stefano il bersaglio era un fumetto indipendente, mentre nel secondo si tratta del libro ultra-pubblicizzato in ogni trasmissione tv di uno dei principali politici italiani; inoltre, quella contro il libro di Salvini sembra più che altro un'azione dimostrativa (seppure non avvenuta in presenza del contestato), mentre quella di CasaPound è più simile a un'intimidazione.
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