Il peggio che ho visto lavorando in un bar

Fare il barista è un lavoro sporco. Gente che si versa addosso da bere, che vomita, che fa a pugni. Quasi ogni sera c’è qualcuno che fa qualcosa dove non dovrebbe, vomita dove non dovrebbe, o rompe le palle in qualche altro modo fastidioso. Gli uomini e le donne dietro il bancone affrontano tutti i momenti peggiori di una serata senza essere ubriachi.

E in generale vedono cose che molti preferirebbero non vedere. Ma il peggio succede nei bagni—quindi ho chiesto ad alcuni di loro di raccontarmi le cose migliori, peggiori, più disgustose, più sorprendenti, più inquietanti che vi abbiano mai trovato alla fine di un turno. Ecco cosa mi hanno risposto. (Non ho riportato i loro cognomi per proteggere la loro dignità né i nomi dei bar dove lavorano per proteggere il loro lavoro.)

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“La città in cui facevo l’università ospitava uno dei bar più divertenti ed economici che abbia mai visto. Era anche l’unico della zona a servire alcolici dopo le 10 di sera, quindi era sempre pieno. Il mio lavoro consisteva nell’arrivare la mattina dopo che c’era stata qualche festa e pulire i bagni. In generale, non era malaccio—ti abitui alla maggior parte degli odori—ma una volta un ubriaco ha vomitato dappertutto e poi si è smaterializzato e rimaterializzato fuori dal cesso, lasciando la porta chiusa dall’interno. Non avevo modo di entrare, e non avevo intenzione di guadare una pozzanghera di vomito, quindi l’ho lasciato lì. Sono stato licenziato.” —James

“La prima volta che ho lavorato in un bar avevo 16 anni e facevo la promoter per una serata. ­Una ragazza è svenuta con le mutande calate e visto che ero l’unica femmina del personale sono dovuta entrare a tirargliele su.” ­—Ananda

“Ho trovato della cacca sulla tavoletta (come fai a fare una cosa del genere?), buste di MDMA sul pavimento, e una volta, al termine di un evento privato, ho aperto lo sgabuzzino per prendere delle cose e c’erano due ragazze che pisciavano in bicchieri di carta. Voglio far notare che il bagno era proprio dall’altra parte del corridoio.” ­ —Rosie

“Una volta ho trovato un’enorme pozza di sangue. Era su tutto il pavimento del bagno, ­come in un film dell’orrore. C’era così tanto sangue che ero certo che la persona che l’aveva perso avesse bisogno del pronto soccorso. La cosa strana è che quella sera non c’erano state risse, e nessuno era entrato o aveva lasciato il bar insanguinato. Era un locale piccolo, ce ne saremmo accorti. Il mio capo ha semplicemente alzato le sopracciglia e ha detto ‘strano’, poi è andato a tirar giù la saracinesca. Una volta ho anche trovato un criceto (morto) con un collarino. Nessuna targhetta col nome, però.” ­—Alex

“Cotolette di pollo e reggiseni appiccicosi. Ne ho visti sul pavimento del bagno, sul pavimento vicino al bancone, e anche sul bancone. Ho visto delle ragazze toglierseli e lasciarli lì.” ­—Emily

“Ero appena arrivata al lavoro, intorno alle 18, e c’era anche una delle nostre clienti fisse. Non l’avevo ancora servita—era lì dal turno prima. Circa un’ora dopo, è scomparsa. Ci siamo messi a cercarla, e ovviamente siamo entrati anche in bagno. Il bagno consisteva di un unico cubicolo. Lei era sdraiata sopra il cubicolo, che era crollato, e la porta era completamente scardinata. Le piastrelle a cui era avvitato il divisorio erano rotte o incrinate, e tutte le viti erano saltate. Abbiamo comprato una tovaglia da picnic dal negozio accanto e l’abbiamo attaccata al posto della porta.” ­—Lauren

“Ero in bagno. Pensavo di aver pestato una gomma da masticare, perché ogni passo che facevo sentivo che una scarpa rimaneva attaccata al pavimento. Accovacciandomi sulla turca ho iniziato a sentire un familiare odore di cacca. Ho ispezionato l’intero bagno—c’era solo un servizio—e alla fine mi sono resa conto che era sotto la mia scarpa. Non era una gomma da masticare; era cacca. E non era cacca di cane. Ho sei cani, quindi so esattamente che aspetto ha la cacca di cane, e quella non lo era. Era merda umana. Sulla mia scarpa.

Ho iniziato a dare di matto, perché volevo toglierla dalla suola senza toccarla. Ma era attaccata come una gomma e non si levava. Alla fine sono uscita dal bagno e ho visto DUE CACCHE SUL PAVIMENTO. Erano state fatte così discretamente, in un angolo del bar, che non te ne saresti nemmeno accorto. Alla fine ho dovuto buttare quella cazzo di scarpa. Ma non potevo portare una sola scarpa, quindi ho buttato anche l’altra e ho passato l’intera serata solo con i calzini.” ­—Kati

“Il mio responsabile dell’epoca si è ubriacato durante la sua serata libera e al momento della chiusura non si trovava da nessuna parte. Alla fine lo abbiamo recuperato nel bagno delle donne, svenuto, seduto sul cesso con i pantaloni alle caviglie.” ­—Monique

“Ho trovato sei tovaglioli attaccati al muro, con dei disegni splendidamente arzigogolati delle ragazze che erano nel bar quella sera. Accompagnati da poesie dedicate a loro che rasentavano la follia.” —Alex

“Ho visto un sacco di roba disgustosa in questi bagni: mutande insanguinate, preservativi usati con della cacca sopra, e una volta, ho trovato della cacca spalmata sulle pareti a formare quello che sembrava un disegno geometrico.” —Jet

“Dove lavoro io ce n’è uno che caga regolarmente nel lavandino. Una volta ho anche trovato un intero completo, ben piegato, sul pavimento del bagno. Qualcuno era uscito nudo?” —Joshua

“Una volta entrando in bagno ho calpestato una ragazza seduta nel suo stesso vomito che stava ancora sniffando. Mi viene da ridere ancora adesso, a pensarci.” —Nicole

Tutte le illustrazioni sono di Sam Taylor. Ne trovate altre sul suo sito e su Twitter.

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