Proprio come Berlino, Tbilisi, capitale della Georgia, è una città costruita attorno alla sua storia di guerre recente. La Georgia è stata coinvolta in varie guerre negli ultimi 25 anni, cosa che ha causato una drammatica situazione di povertà. Sembra che la gioventù di Tbilisi voglia dimenticare questi eventi ballando e perdendosi nei club della città, cosa che sta facendo crescere molto velocemente la scena dance underground cittadina.
Club come KHIDI e Mtkvarze hanno aperto a Tbilisi pochi anni fa, e poi c’è il locale gay-friendly Cafe Gallery. Ma è il Bassiani, un club industriale nato sotto uno stadio di calcio, ad aver messo davvero questa città sulla mappa. Dopo che ha ospitato Nina Kraviz, Speedy J, John Talabot e altri famosi DJ, la scena globale house e techno ha iniziato a tenere davvero conto di questo locale.
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Il Bassiani è stato fondato nel 2014 da Tato Getia, Zviad Gelbakhiani e Naja Orashvili come club dall’indirizzo politico e centro di incontro per attivisti. Il suo obiettivo primario era di opporsi alle politiche estremamente severe della Georgia in materia di droghe e di combattere l’omofobia con le feste queer.
“In Georgia la politica sulle droghe è tolleranza zero”, mi spiega Getia via Skype. “È molto semplice: per la legge, non importa se tu abbia addosso un milligrammo di MDMA o un chilo di eroina. Tutte le droghe e quantità rientrano nella stessa categoria. Di recente un nostro amico è stato arrestato per possesso di quattro grammi di MDMA, il che significa che ora potrebbe beccare [fino a 20 anni di prigione]”.
Gelbakhiani mi racconta che i cittadini di Tbilisi utilizzano le droghe per sfuggire agli orrori del sistema politico del paese. “Anche se quasi ogni frequentatore di club conosce qualcuno che è in prigione, la gente continua a trovare modi per procurarsi la droga”, aggiunge.
Secondo i proprietari del Bassiani, è tanto dispendioso quanto difficile trovare droga in Georgia. “Qua non si trovano cocaina o GHB. Soltanto MDMA, XTC, hashish ed erba si trovano a Tbilisi”, spiega Getia. Secondo lui, il prezzo di un grammo di MDMA oscilla tra i 110 e i 120 euro; una singola pasticca costa circa 50 euro; e un grammo di hashish o di erba costa tra i 60 e i 70 euro. I tre proprietari hanno anche voluto specificare che all’ingresso del locale vengono condotte le perquisizioni antidroga per legge.
Quando ho chiesto a Getia il motivo della crescente popolarità del Bassiani, lui ha risposto che molti dei loro visitatori vengono dall’estero, specialmente dall’Europa centrale e dalla Russia. “Per i russi, la vita notturna qua è paragonabile alla vita notturna di Berlino, Amsterdam o Londra per gli europei, e Tbilisi è relativamente vicina alla Russia”.
Gelbakhiani ha spiegato che ciò che rende la vita nottura di Tbilisi così straordinaria è che non è legata a una routine specifica. “[Parlando per la mia] esperienza, so che in altre città europee come Londra e Berlino è così da anni, mentre qui è una cosa nuova. I DJ rispondono [ai set al Bassiani] davvero positivamente perché riescono a percepire l’energia e l’entusiasmo del pubblico”.
Vincent Theunissen, 26, è un fanatico del clubbing di Amsterdam che va spesso al Trouw, al Cruquiusgilde, all’About Blank, al De School e al Berghain. Mentre viveva a Berlino nel 2014, Theunissen ha conosciuto varie persone della Georgia che gli hanno raccontato per filo e per segno la scena notturna di Tbilisi. Quando ha deciso di andare a trovare questi amici, i suoi amici di Berlino erano stupiti. “La maggior parte non riusciva proprio a capire perché volessi andare a vedere un posto come quello”.
“Sono stato al Bassiani—anche conosciuto come il Berghain di Tbilisi—per due weekend”, ha continuato. “La line up era superba. La prima sera ho visto [il DJ/producer di Giegling] Kostantin suonare un set ambient. A un certo punto ha messo ‘Ave Maria’ e il pubblico è andato fuori di testa”.
“Sembrava che stessero pregando sul dancefloor, come se la generazione più giovane avesse creato una nuova religione”, nota Theunissen.
Gli amici georgiani di Theunissen gli avevano detto che il contrasto tra la vita di giorno e la vita notturna a Tbilisi era enorme. “Il 90 percento della popolazione è cristiano, tradizionalista e molto conservatore”, spiega, aggiungendo che la gente si fa il segno della croce quando passa davanti a una chiesa e ti guarda come se venissi da un altro pianeta all’uscita dal club.
“Sono rimasto sorpreso del fatto che la gente a Tbilisi continuasse a far festa fino al mattino—probabilmente senza droghe, perché la droga causa problemi enormi se si viene scoperti”, sottolinea. “Un amico di un amico è finito in prigione per questo motivo, e a volte si viene costretti a fare un test delle urine“.
Oltre a tutto questo, in Georgia l’omofobia è ancora molto diffusa. Ma pur riconoscendo che si verificano episodi di omofobia grave, Getia sostiene che la situazione “non è così drammatica”.
“[I membri della comunità LGBTQ] non devono nascondersi, ma c’è ancora molta strada da fare per raggiungere l’emancipazione e l’accettazione della società”, dice. Getia spiega che a causa del passato sovietico della Georgia, il paese è diversi anni indietro rispetto all’Europa Occidentale, specialmente in materia di diritti umani e omosessualità. “Fortunatamente, la nostra generazione si rende conto che è tempo di cambiare”, aggiunge. “Noi cerchiamo di coinvolgere attivamente la scena LGBTQ nel nostro locale”.
Le feste queer gratuite e private del Bassiani sono un esempio di questa apertura. Il fatto che questi eventi siano su invito garantisce sicurezza a chi vi partecipa e, nelle normali serate del club, il Bassiani usa un sistema di registrazione per lo stesso scopo.
Gelbakhiani spiega che si possono acquistare i biglietti soltanto se si è registrati come membri del club. “Abbiamo un sistema per filtrare il pubblico, il che crea una buona atmosfera nel club. Senza una politica sugli ingressi, rischi di ritrovarti gente fastidiosa o ubriaca che rischia di dare fastidio alla gente all’interno”.
La seconda serata in cui Theunissen, che è gay, è stato al Bassiani, c’era un evento LGBTQ chiamato Horoom. “Non riuscivo a immaginare una festa queer nello scenario tradizionalista di Tbilisi. Ho dovuto registrarmi in anticipo fornendo una copia del mio passaporto, ma questo ha garantito la mia sicurezza nel club”, dice. “Sono rimasto piacevolmente sorpreso dall’atmosfera e dal pubblico misto, che consisteva di persone transgender, gay, persone in drag e via dicendo. Tutti erano vestiti benissimo, e si respirava un’aria di libertà. C’era un’energia sessuale che ho sentito solo a Berlino”.
Getia, Gelbakhiani e Orashvili sperano che il futuro delle feste queer del Bassiani non debba più essere privato. Quando chiedo loro quale altro obiettivo vorrebbero raggiungere dicono che è molto complicato raggiungere Tbilisi tanto per i DJ quanto per il potenziale pubblico.
“Spesso tocca cambiare a Istanbul con tempi di attesa fino a otto ore, e i voli costano molto. Fortunatamente, stanno costruendo un nuovo terminal all’aeroporto [di Tbilisi]”, dice Gelbakhiani. Con maggiore attenzione proveniente dall’estero, sperano che le leggi sulla droga della Georgia diventeranno più permissive. Nel frattempo, continueranno a lottare contro le politiche miopi e la mentalità chiusa del loro Paese ballando per tutta la notte.