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Tecnologia

La TV di Instagram potrebbe essere un problema enorme per YouTube

Cosa succederebbe se tutti gli youtuber e i produttori di contenuti si spostassero su IGTV?
Riccardo Coluccini
Macerata, IT
Immagine: Instagram

Nell’evoluzione che sta attraversando il modo in cui fruiamo dei contenuti su internet siamo giunti — mettiamoci il cuore in pace — al momento in cui i prodotti visivi hanno preso il sopravvento su quelli testuali. Con l’annuncio della TV di Instagram, ci troviamo probabilmente di fronte ad una nuova evoluzione: l’affermazione definitiva dei video verticali.

Nella giornata di ieri Instagram ha annunciato di aver raggiunto un miliardo di utenti e ha introdotto una nuova app, IGTV, che permette di godere di video della durata massima di un’ora — ovviamente IGTV è integrata anche nell’app di Instagram quindi comincerete a vedere un’icona simile a quella della TV vicino a quelle dei messaggi privati.

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L’app è costruita “per come effettivamente utilizziamo i nostri smartphone, e quindi i video sono a schermo intero e in verticale.”

L’app è costruita “per come effettivamente utilizziamo i nostri smartphone, e quindi i video sono a schermo intero e in verticale,” si legge nel comunicato. In un colpo solo, quindi, Facebook — che è proprietaria di Instagram — ci sta rivelando due cose: ha deciso di attaccare direttamente YouTube, suo diretto concorrente, e di sancire una volta per tutte la diatriba fra i puristi dell’orizzontalità dei video e gli accelerazionisti della verticalità.

L’ascesa di piattaforme dedicate ai video e alle immagini come YouTube, Instagram, e Snapchat — e l’attenzione stessa rivolta ai video da parte di Facebook e Twitter — è un chiaro esempio del tracollo dei blog e di tutte quelle zone di internet in cui il testo scritto fa da padrone. Abbandoniamo i tempi lunghi della lettura e ci dedichiamo all’immediatezza delle storie di Instagram.

I dati raccolti da alcune statistiche italiane sottolineano il particolare interesse per i giovani proprio per YouTube e Instagram, che sono diventate di fatto il loro punto di accesso a internet — trend riscontrato anche all’estero.

In questo caso, Instagram, nella scia del successo delle sue storie, potrebbe riuscire ad attirare tutti gli youtuber e i produttori di contenuti sulla sua TV.

Nel suo percorso di dominio della sfera dei social network, Facebook non ha mai cercato di nascondere la sua strategia: copia le caratteristiche di punta dei tuoi contendenti e poi stritolali grazie ai tuoi 2 miliardi di utenti attivi sulla tua piattaforma.

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Questo era già successo con l’introduzione delle storie su Instagram — apparse poi a pioggia anche su WhatsApp, Facebook, e Messenger — che hanno ridotto ampiamente la base di utenti di Snapchat. Ora l’attenzione sembra rivolta a YouTube.

Il 2017 ha visto l’ascesa dei video verticali, grazie alla diffusione ubiqua degli smartphone, con le conseguenti lamentele per i numerosi video accompagnati dalle bande nere laterali su YouTube — che lo hanno costretto a prevedere la modalità verticale proprio per la sua app.

Ad alcuni i video verticali ancora non vanno giù.

In questo caso, Instagram, nella scia del successo delle sue storie, potrebbe riuscire ad attirare tutti gli youtuber e i produttori di contenuti sulla sua TV. Questo, chiaramente, pone dei nuovi problemi tecnici per la realizzazione dei video, come già sottolineato su The Next Web, dal momento che i video orizzontali offrono una superficie più ampia per inserire contenuti attorno a chi parla: bisogna quindi necessariamente ripensare il modo di offrire uno show pensandolo sin dalle origini come verticale.

E questo, in realtà, è un passaggio fondamentale: smettiamo di costringere miliardi di persone a compiere quel gesto così preistorico— girare di 90° il proprio smartphone — e sfruttiamo a pieno tutto lo schermo in verticale.

E no, questo non vorrà dire che tutti i video dovranno essere in verticale — il cinema rimarrà lo stesso, tranquilli. Sono due mezzi di comunicazione differenti che necessariamente offrono possibilità diverse. Mettiamoci il cuore in pace.

Segui Riccardo su Twitter: @ORARiccardo