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Musica

Solange non è più solo "la sorella di Beyoncé"

Prendetevi qualche minuto per ascoltare il suo nuovo disco, un viaggio spirituale e coraggioso pieno di ospiti del calibro di Pharrell, Metro Boomin e Tyler, The Creator.
Tommaso Tecchi
Milan, IT
solange

Nonostante il suo esordio discografico risalga a diciassette anni fa, prima dell’uscita di A Seat at the Table nel 2016 il talento di Solange Knowles è stato comprensibilmente messo in ombra dall’ingombrante presenza di una sorella come Beyoncé. Un po’ per le affinità sonore, un po’ per la somiglianza fisica, Solange è a lungo rimasta nota ai più come la sorella minore di Queen B e come la ragazza che ha cercato di picchiare Jay Z in un ascensore. Forse anche per la sua vita privata meno “regale” di quella della signora Carter (un matrimonio e una gravidanza all’età 17 anni, il divorzio solamente tre anni dopo e il profondo sud degli Stati Uniti quasi sempre preferito ai riflettori di Los Angeles e New York), “Solo” ha impiegato del tempo prima di trovare la propria voce; ma da A Seat at the Table in poi è riuscita molto velocemente ad affermarsi come una delle artiste più influenti della black music degli ultimi anni. Se quel disco che ha cambiato la sua carriera era una sorta di canone di perfezione per il nuovo R&B, il suo ultimo lavoro When I Get Home rappresenta un passo avanti decisamente coraggioso.

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Come accaduto per Frank Ocean con Blonde, anche in questo caso la maturazione artistica è passata attraverso la ricerca del minimalismo e l’esclusione di tutto ciò che potrebbe essere visto come virtuosismo fine a sé stesso. I testi dei brani si sono ridotti a pochissime frasi che si ripetono ossessivamente e ad immagini semplici ma comunque di forte impatto. Il concept assume un significato più chiaro attraverso i vari interludi del disco, che campionano le voci di diverse donne provenienti da Houston (città natale di Solange) o in generale dal sud degli USA, dalle poesie di Vivian Ayers e Pat Parker (“S McGregor” e “Exit Scott”) alle presunte proprietà curative della Florida Water elencate dalla youtuber Goddess Lulu Belle (“Nothing Without Intention”), passando per un’intervista a due rapper della crew di Atlanta Crime Mob (“Can I Hold the Mic”).

solange when i get home

La copertina di When I Get Home. Cliccaci sopra per ascoltarlo su Spotify.

Ad eccezione dell’unica vera hit del disco “Stay Flo”, realizzata con Metro Boomin, il resto l’album necessita un ascolto concentrato per essere pienamente apprezzato. Tutto When I Get Home è un viaggione spirituale con delle influenze molto chiare: il jazz, o meglio il cosmic jazz degli anni Settanta, e il chopped and screwed della sua Houston (oltre ai riferimenti alle low rider viola della scena slab, molti dei beat prodotti da Solange usano soluzioni ritmiche tipiche del genere). Per capire meglio da dove sia arrivata l’ispirazione per questo disco vi basterà ascoltare la selezione musicale di questa puntata del programma radiofonico Stay Inside di Earl Sweatshirt, in cui l’ospite Solange passa da brani cult di Doug Carn, Archie Shepp e Womack & Womack alla trap chillata di Wintertime e Tierra Whack, fino a rallentare e dipingere tutto di viola con una traccia choppata di Screwston. Facendo caso in particolare all’uso quasi fantascientifico del piano di Carn, al groove di Shepp e all’afrofuturismo dei coniugi Womack, si può capire la ricerca sonora che sta dietro al lavoro di Solange come producer, prima ancora che come cantante. Non a caso i numerosi ospiti illustri del disco (Pharrell, Tyler, The Creator, Playboi Carti, Abra, Sampha, The-Dream, Earl e i suoi amici degli Standing On The Corner) sono relegati al ruolo di semplici comparse. L’unico che riesce un po’ ad emergere è Gucci Mane, al quale Solange dedica interamente la prima strofa di “My Skin My Logo” prima di lasciarlo rappare.

Se siete nel giusto mood e avete 40 minuti da dedicare interamente all’ascolto del disco, dimenticatevi le atmosfere lievi ed eleganti di brani come “Don’t Touch My Hair” e “Mad” e immergete mente e corpo nel bellissimo trip di When I Get Home. Vi assicuro che ne uscirete rigenerati come dopo una cura idratante a base di Florida Water.

Tommaso è su Instagram.

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