Nel primo appartamento in cui abitavo qui a Milano, le finestre della mia camera affacciavano sulla via in cui ogni venerdì allestivano uno dei tantissimi mercati rionali della città. Vedevo il mercato nascere e poi morire. Verso le 13.30 veniva tutto smontato rapidamente e quello che rimaneva non erano solo montagne di casse vuote e spazzatura, ma tantissimi avanzi di frutta e verdura ancora commestibili. Prima che l'AMSA passasse a ripulire tutto, in molti, sopratutto anziani, andavano a salvare questi avanzi. Dopo essermi fatta coraggio, sono scesa in strada anche io e ho iniziato a raccogliere qualcosa: com'era possibile che ci fossero tante cose buttate così?Recuperiamo principalmente frutta e verdura da diversi mercati che vengono tenuti in città tutte le settimane. Poi restituiamo queste eccedenze a chi frequenta il mercato o alle associazioni che possono usufruirne.
Diversi mesi più tardi una mia amica mi ha parlato di Recup, un'associazione no-profit che rientra nella categoria della promozione sociale, che si occupa di recuperare cibo scartato dai mercati rionali di Milano e non solo. Curiosa di capirci qualcosa in più, ho deciso di andare a conoscerli e aiutarli nella raccolta.Parliamo anche di 400-500 kg di prodotti recuperati in un’ora e mezza, che prima venivano portati direttamente dall’AMSA nelle sue sedi
Siamo presenti in 12 mercati a Milano e in un tredicesimo mercato a Verona dove un gruppo di ragazzi fa la nostra stessa identica cosa. L’attività che portiamo avanti è replicabile, scalabile e facile — bastano quattro persone che abbiano voglia di andare a recuperare le cassette.
Mentre chiacchieriamo stiamo aspettando la fine del mercato, quando i commercianti cominciano a chiudere le bancarelle. Per ogni mercato l'iter da seguire è sempre lo stesso, mi spiega Virginia: "Facciamo un giro tra le bancarelle e chiediamo semplicemente se rimangono delle cassette di frutta e verdura. Molte volte i commercianti ci danno le cassette perché il giorno dopo non fanno il mercato e la roba va a male, oppure non hanno la cella frigorifera dove stanziare i prodotti, quindi per loro diventerà tutta immondizia."Facciamo un giro tra le bancarelle e chiediamo semplicemente se rimangono delle cassette di frutta e verdura. Molte volte i commercianti ci danno le cassette perché il giorno dopo non fanno il mercato e la roba va a male
Tra i commercianti vige ancora la regola di comprare tanto all’ortomercato per fare in modo che i prezzi si abbassino. Però le bancarelle spesso non sono attrezzate per fare in modo che questo cibo duri sufficientemente e alla fine sprecano tantissimo.
"Queste persone cercavano di recuperare un po’ come potevano questi prodotti in solitaria. Così ci siamo organizzati per andare dai commercianti, chiedere quella frutta e verdura che volevano buttare e abbiamo detto alle altre persone —in particolare pensionati— di venirci ad aiutare: recuperiamo e smistiamo insieme la frutta e la verdura." spiega Virginia. "I beneficiari sono gli stessi esecutori del lavoro e in questo modo si crea un senso di comunità."L’unico criterio che cerchiamo di rispettare è quello di distribuire il cibo a persone che partecipano alle attività, tra chi porta la cassetta, chi la smista e chi pulisce.
Il 90% di quello che abbiamo recuperato dai mercati settimanali sono frutta e verdura. A volte si possono trovare eccedenze dal commerciante di prodotti da forno, spesso si tratta di pane. Meno frequentemente può capitare anche un po’ di cibo di rosticceria o cartoni di latte che stanno per scadere.
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