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Aziz Ansari non ha fatto niente di illegale, ma non è questo il punto

Molte donne sono abituate a comportamenti aggressivi o spiacevoli. Ma questo non vuol dire che dobbiamo continuare a considerarli ok.
Aziz Ansari. Foto via Netflix.

Un paio di anni fa ho cominciato a fare questa cosa: se invitavo un ragazzo a casa mia (di solito dopo una serata) gli dicevo subito: "Non faremo sesso."

Può sembrare una cosa strana o presuntuosa, ma avevo avuto troppe esperienze in cui ero a disagio o mi sentivo in dovere di andare a letto con qualcuno perché era più facile che sottrarmi, e invariabilmente dopo mi sentivo una merda. Ho pensato che stabilire le regole prima ancora di arrivare a casa sarebbe servito a evitare imbarazzi. Un paio di mesi fa, ho invitato un ragazzo e non mi sono curata di fargli il mio disclaimer perché non pensavo nemmeno ci fosse attrazione. Sembrava un tipo simpatico, un giornalista con cui avevo degli amici in comune. Dopo che ci siamo rilassati un po', ha cercato di baciarmi. Gli ho detto "no", e lui ci ha riprovato altre volte tenendomi ferma la testa. Mi ha accusato di essere una gattamorta. Poi se ne è andato, dicendomi mentre imboccava la porta che avremmo potuto "rifarlo, se capita" ma che avrei dovuto dirglielo prima perché era fidanzato. Ho poi scoperto che era sposato con figli.

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Mi è tornata in mente questa storia, e molte altre, quando ho sentito della questione Aziz Ansari. Quando ho letto la storia, la prima volta, ho pensato "non mi sembra così grave." Il comportamento di Ansari è stato spiacevole, certo, ma sembrava un qualunque uomo arrapato che non ci sa fare.

Anche se immagino che sappiate tutto, quello che è successo è che una fotografa 23enne è uscita con Ansari a settembre e poi ha pubblicato il racconto di quell'appuntamento su Babe in un articolo intitolato "Sono uscita con Aziz Ansari. Si è rivelata la notte peggiore della mia vita." La donna, chiamata con lo pseudonimo di Grace, ha detto di aver cenato e bevuto vino con Ansari dopo averlo conosciuto a un after-party degli Emmy una settimana prima. Ha detto che Ansari le aveva messo fretta durante la cena, e che poi erano tornati al suo appartamento a TriBeCa. Nella sua risposta, Ansari non ha contestato la versione dei fatti presentata da Babe, ma ha detto che il tutto era "completamente consensuale."

Grace ha detto che in casa, nel giro di qualche istante, Ansari aveva cominciato a provarci pesantemente. Era aggressivo, ha detto, e le ha più volte spinto le dita in bocca. C'è stato del sesso orale reciproco.

Grace ha detto che Ansari le aveva chiesto più volte, "Dove vuoi che ti scopi?" ma lei non voleva, quindi aveva detto "la prossima volta."

Dopo essersi chiusa in bagno per un momento ed esserne uscita, gli aveva detto, "Non voglio sentirmi costretta perché so che poi ti odierei, e non voglio odiarti."

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Anche dopo questo, ha detto che Ansari le aveva chiesto un pompino e l'aveva poi portata davanti a uno specchio, l'aveva fatta piegare, e le aveva chiesto ancora dove voleva che la scopasse, spingendole il pene contro il sedere.

Grace ha dichiarato di avergli risposto, "Non mi sento pronta, non penso proprio di farlo." Ma di nuovo lui le aveva messo due dita in gola nella mossa che lei ha rinominato "la tenaglia".

Quindi lei se ne era andata dicendogli, "Voi uomini siete tutti uguali, tutti uguali, cazzo."

Il giorno dopo lui le aveva scritto e lei gli aveva risposto, "Voglio solo che tu ti renda conto del [tuo] comportamento e di quanto mi hai messo a disagio." Lui aveva risposto a sua volta, "Chiaramente in quel momento ho interpretato male le cose e mi dispiace molto."

Anche solo a leggerlo, il modo in cui lui ha continuato a insistere è davvero stancante. E comunque il mio primo istinto è stato di difendere Ansari. Il pezzo non mi piaceva (i dettagli sul fatto che lei non avesse potuto scegliere che tipo di vino bere mi sembravano drammatici e non necessari, tanto per dirne una). Mi sono chiesta se io avrei accettato di scrivere un articolo, se questa donna fosse venuta da me, e non penso che l'avrei fatto perché, per come la vedo io, quello che è successo non è abbastanza grave. E poi io ho sempre fatto il tifo per Ansari. È quel tipo di uomo buffo, carino, attento che molti vorrebbero come amico. Chi non ama/si identifica in Master of None? E poi non è bianco, uno dei pochi che ce l'hanno fatta nel mondo dello spettacolo. Non è bianco e nemmeno io lo sono, credo che siamo cresciuti con lo stesso razzismo interiorizzato, e sentivo una specie di legame con lui.

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Solo dopo aver processato la cosa per un paio d'ore, e aver letto un numero infinito di esperienze di donne che si sono trovate in situazioni simili, mi sono resa conto che la mia posizione era parte del problema. Le donne sono abituate a essere trattate come Ansari ha trattato questa ragazza. Siamo abituate che gli uomini prendano i "no" o gli indizi non verbali, come il fatto che ci immobilizziamo o li allontaniamo, come un motivo per provarci di più.

Moltissime donne hanno subito molestie e abusi, ma sono ancora di più quelle che si sono sentite costrette" a fare sesso con qualcuno in seguito alle pressioni subite. Ecco perché questa storia tocca un nervo scoperto ed ecco perché, anche se Ansari non ha commesso nessun crimine, è importante parlarne.

Grace è stata bersagliata di critiche da più fronti—c’è chi pensa che la sua storia non aiuti il movimento #MeToo perché quella di cui è stata protagonista, legalmente, non è un’aggressione sessuale, perché sarebbe potuta andarsene ben prima, e perché Ansari non aveva poteri sulla sua carriera. E capisco che queste critiche possano risultare convincenti. Ma credo anche che questo movimento non dovrebbe occuparsi solamente di reati o di condotte lavorative scorrette in cui ci sono chiare dinamiche di potere. L’obiettivo dovrebbe essere un cambiamento culturale più ampio e generale rispetto al sesso, il dovere di comportarsi in un certo modo anche in tutti quei campi che non sono regolati dalla legge o da un dipartimento risorse umane.

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L’esperienza di Grace per come è stata raccontata è la stessa di moltissime donne. È così comune che, leggendo il pezzo, mi sono chiesta, “ma valeva la pena pubblicare una cosa del genere?” E sono certa che molti uomini non trovino nulla di male nel comportamento di Ansari.

Ma non penso che Grace avrebbe dovuto essere più diretta, questo no. Nella sua versione dei fatti—che, ripeto, Ansari non ha contestato—gli ha dato segni piuttosto chiari di non essere interessata a fare sesso. L’ha fatto sì con cautela, perché spesso è questo che viene insegnato alle donne, ma è stata chiara.

Ci sono due passaggi, in particolare, che colpiscono—il primo, quello in cui Grace riferisce della richiesta di Ansari di ricevere del sesso orale, a cui la 23enne avrebbe risposto, “Non voglio sentirmi costretta perché so che poi ti odierei, e non voglio odiarti,” e il secondo, l’insistenza di Ansari dopo che Grace avrebbe detto, “Non mi sento pronta, non penso proprio di farlo.” Colpiscono perché suggeriscono che Ansari in quel momento non fosse assolutamente interessato al fatto che Grace si stesse o meno divertendo. Era concentratissimo sull’idea del sesso, e in termini di richiesta di un consenso che sia espresso in maniera entusiasta, be’, ha fallito.

Non penso che questo faccia di Ansari una brutta persona di per sé, perché sarebbero tantissimi gli uomini a non rendersi conto di quanto tremendo sia questo comportamento. Ma non sono altrettanto cauta con le sue dichiarazioni pubbliche, quelle in cui afferma che era convinto che quanto successo tra lui e Grace fosse perfettamente consensuale. “Sapere che per lei non era stato lo stesso mi ha sorpreso e preoccupato. Ho preso molto sul serio le sue parole e le ho risposto in privato dopo essermi preso un attimo per processarle,” riporta la dichiarazione. “Il mio appoggio al movimento culturale a cui stiamo assistendo rimane immutato. È necessario e atteso da tempo.”

Ansari non rischia di essere incriminato, quindi mi sarei aspettata delle scuse un po’ meno trattenute. Delle scuse che suggeriscano che ha riflettuto sul modo in cui le sue azioni hanno fatto sentire l’altra persona—in breve, sul fatto che ha sbagliato (qui c’è un ottimo esempio di Dan Harmon). Ansari non l’ha fatto.

E perché questo cambiamento culturale così necessario sia un successo, dobbiamo riesaminare tutti i nostri comportamenti legati al sesso, soprattutto quelli che a prima vista sembrano sì tristi, ma totalmente ordinari.

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