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Tecnologia

Le nanotecnologie e la promessa di rilevatori di esplosivi portatili

Una scoperta che migliorerà il sistema di rilevamento di esplosivi da una grande distanza.

Un giorno sì e uno no sentiamo parlare di svolte nel campo delle nanotecnologie che promettono di sfruttare dei meccanismi minuscoli e super-complessi per migliorare il mondo come lo conosciamo. Ed è il caso di quest'ultima scoperta, che offre la possibilità, per piccola che possa essere, di ridurre la grande quantità di tempo che perdiamo per i controlli in aeroporto, e mi sembra più che giusto parlarne.

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È una scoperta che migliorerà il sistema di rilevamento di esplosivi—anche quelli più ben nascosti, di plastica preferiti dai terroristi, come ad esempio le bombe che si riescono a nascondere sotto i vestiti—e permetterà la progettazione di accuratissimi sensori portatili che rileverebbero una bomba in mezzo a una folla, come se fosse un filo d'erba in un campo di calcio.

Il team di ricercatori di Berkeley, che ha pubblicato lo studio su Nature Nanotechnology, ha scoperto il modo per “migliorare decisamente la sensibilità di sensori plasmonici a diffusione di luce per rilevare delle quantità estremamente piccole di esplosivi,” secondo una dichiarazione) dell'Università. “Gli ingegneri hanno testato i sensori con varie sostanze esplosive—come il 2,4-Dinitrotoluene (DNT), il nitrato d'ammonio e il nitrobenzene—e hanno osservato che il dispositivo rilevava con successo le sostanze chimiche trasportate dall'aria a una concentrazione rispettivamente di 0,67 ppb (parti per miliardo), 0,4 ppb e 7,2 ppb. 1 ppb indica praticamente il rapporto che c'è tra un filo d'erba e la distesa d'erba di un campo da calcio.

Secondo gli scienziati questo sensore potrà sostituire in modo soddisfacente i cani da fiuto e tutti quei bizzarri tamponi a cui a volte ti sottopongono durante della polizia.

“È molto costoso addestrare i cani a rilevare le sostanze esplosive, e si stancano molto facilmente,” ha affermato Ren-Min Ma, co-autore dello studio e assistente professore di fisica all'Università di Pechino. “Un'altra cosa che abbiamo notato agli aeroporti è l'uso di tamponi per controllare se ci siano residui di esplosivo, ma questi non sono strumenti molto sensibili e richiedono il contatto fisico. La nostra tecnologia potrebbe portare alla realizzazione di un chip per il rilevamento di bombe, che verrebbe installato in uno strumento portatile che riconosce nell'aria le minuscole tracce delle molecole di esplosivo.”

La nano-rilevazione, con un singolo chip, in uno strumento portatile—sarà senza dubbio il futuro dei metodi di rilevazione di bombe. O almeno spero che sia così, perché quei controlli mi lasciano sempre una spiacevole sensazione da Grande Fratello.