Come funziona il sesso nello spazio?
Illustrazione: © Leif Peng

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Come funziona il sesso nello spazio?

La mancanza di gravità è solo uno dei problemi.

Ora che la Terra possiede una stazione orbitale mista da più di trent'anni, bisogna porsi di nuovo una domanda ovvia: cosa succede a portelloni chiusi? Gli astronauti hanno mai portato le loro relazioni al livello successivo? Per la cronaca, non ci sono mai stati rapporti ufficiali su comportamenti inappropriati, consensuali o meno, dei membri degli equipaggi di Shuttle, Soyuz, Shenzhou, o ISS. Ma queste smentite ufficiali non hanno mai fermato le menti sporcaccione dei Terrestri, che si chiedono come si trascorra il tempo libero in orbita.

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Nel 1992, l'interesse sull'argomento fu violentemente risvegliato quando fu reso pubblico che Jan Davis e Mark Lee, due astronauti in orbita sullo Space Shuttle Endeavour, si erano sposati in segreto nove mesi prima della missione. Era la prima volta che la NASA inviava marito e moglie nella stessa missione—avrebbero potuto essere la prima coppia nella storia a consumare il matrimonio "al di là dei confini terrestri".

Sebbene l'uomo viaggi nello spazio dal 1961, il tema del sesso nello spazio è ancora tristemente poco studiato. Vi sono diverse ragioni, una delle quali è che la maggior parte delle missioni con equipaggio non è durata abbastanza da spingere alla NASA ad occuparsi seriamente della questione. Quando stai semplicemente cercando di sopravvivere in un ambiente particolarmente ostile, il "conoscere in senso biblico" si situa abbastanza in basso nella lista delle importanti domande scientifiche che richiedono assolutamente una risposta. Ma non sarà così a lungo.

Jan e Mark Davis si sono sposati prima di partire per spazio a bordo dell'Endeavour con la missione STS-47. Foto:NASA.

"Credo davvero che arriverà un momento in cui si dovrà pensare seriamente alla questione del sesso nello spazio," dice Paul Root Wolpe, il Direttore del Centro per l'Etica della Emory University, e bioeticista per la NASA. "Non so se la NASA abbia una politica ufficiale sul sesso nello spazio, [ma] verrà un tempo in cui dovrà inventarsene una, o almeno farsi qualche idea su quel tipo di relazione. Si arriva a un punto in cui la durata [delle missioni] diventa parte integrante della domanda se sia giusto o meno privare le persone di questo aspetto dell'essere umani. Ma non sono sicuro che siamo già arrivati a questo punto."

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Oltre alla carenza di pressanti ragioni scientifiche per testare seriamente la libido umana e il comportamento sessuale nello spazio, il problema più banale è che l'approccio corpo a corpo in microgravità potrebbe non essere così orgasmico come immaginiamo. Innanzitutto, ci sono significative difficoltà logistiche nell'orchestrare il tutto, e anche solo questo, dice Wolfe, basterebbe a dissuadere gli astronauti da sperimentazioni non ufficiali.

"Molti pensano che il sesso in microgravità potrebbe essere straordinario perchè, senza gravità, si possono fare movimenti altrimenti impossibili sulla Terra. Gli [scienziati] che ci hanno riflettuto non sono molto d'accordo" dice. "Una delle cose in cui ci aiuta la gravità è stare uniti, e quindi il sesso in microgravità potrebbe in effetti essere più difficoltoso, dal momento che ci si dovrebbe sempre tenere stretti così da non fluttuare via. Potrebbe essere molto più impegnativo o molto meno soddisfacente di quello che si pensa."

La gravità su Marte—circa un terzo di quella sulla Terra—"è abbastanza debole da permetterci di fare quello che vogliamo [e] abbastanza forte da renderlo interessante," scrive Arthur C. Clarke.

Anche se le difficoltà logistiche del sesso nello spazio possono essere risolte, c'è ancora il problema che la microgravità rende il sesso molto meno sexy.

Gli astronauti tendono a sudare di più nello spazio, e la bassa pressione sanguigna potrebbe rendere più difficile portare a termine la missione per gli uomini. Per quanto riguarda il lato femminile, la giuria sta ancora deliberando se la microgravità sia un bene o un male per le tette. Un istruttore della NASA ha confermato che si indossano reggiseni nello spazio, ma questo durante le intense esercitazioni fisiche a cui devono sottoporsi gli astronauti. Per il resto, è una questione di preferenze personali.

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Tutte queste limitazioni non hanno comunque tenuto a bada le cosmiche fantasie osè dell'umanità. In The Hammer of God, un romanzo di fantascienza del 1992 di Arthur C. Clarke, l'autore analizza i pro e i contro di alcuni luoghi del sistema solare per il coito spaziale, sottolineando che la gravità zero nello spazio aperto smette ben presto di essere una piacevole novità, mentre la gravità della Luna ti fa rimbalzare dappertutto.

D'altra parte la gravità su Marte, che è circa un terzo di quella sulla Terra, scrive la leggenda della fantascienza, "è abbastanza debole da permetterci di fare quello che vogliamo [e] abbastanza forte da renderlo interessante."

"I piaceri e i problemi del sesso a gravità zero sono stati molto esagerati," scriveva Clarke in Odyssey Two, del 1982. Ma non vedeva l'ora di essere testimone delle innovazioni sessuali che sarebbero risultate dall'esportare il sesso nello spazio. "Essere senza peso creerà nuove forme di erotismo. E finalmente, direi."

La zona notte dell'ISS, dove, in teoria, "nulla" può succedere. Immagine: NASA.

Inserzioni orbitali

Le riflessioni di Clarke sono supportate con riserva dall'astronauta americano Ron Garan, che in totale ha passato sei mesi sull'ISS—e giura di essere ancora un vergine spaziale.

"Non so come [il sesso nello spazio] possa essere, ovviamente," scherza. "Immagino che sarebbe piacevole come lo è sulla terra. Essere senza peso è liberatorio—hai una completa libertà di movimento per andare dove vuoi, [e metterti] in qualsiasi posizione."

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Le posizioni di cui parla Garan sono prettamente lavorative—allungarsi per raggiungere un oggetto, fare esercizio, riparare un telescopio spaziale. Ma un documento del 1989 teoricamente diffuso dalla NASA sembrava fare riferimento a ricerche su posizioni di natura più intima. Noto con il nome di 12-571-3570, questo documento pareva spiegare in dettaglio i risultati di un esperimento condotto durante la missione STS-75, e che coinvolgeva delle coppie impegnate in vari atti sessuali per determinare quali di essi fossero più efficaci per scopi riproduttivi.

I 12 tentativi che sono stati fatti prevedevano di legare i due partecipanti l'uno all'altro in un tunnel gonfiabile gigante, ed entrambi i fattori, come si può immaginare, hanno reso difficile qualsiasi risveglio di stimoli sessuali. Il rapporto concludeva che "l'efficacia del sistema è stata validata da dodici esperimenti," e il risultato era che l'uso di una fascia elastica che tenesse la coppia in posizione si era rivelato il metodo migliore.

Fare ricerca sul sesso nello spazio "semplicemente non è una priorità—ci sono troppe questioni più importanti su salute e sopravvivenza nello spazio."

Lo studio è girato su internet per alcuni anni, spingendo finalmente la NASA a rispondere un decennio dopo, quando lo scienziato francese Pierre Kohler lo citò come fonte nel suo libro The Final Mission. Si tratta ovviamente di un falso, ha detto la NASA, visto che l'STS-75 non è stata lanciata fino al 1996, anni dopo che il documento era stato diffuso. E forse è un bene, visto che le azioni descritte nel rapporto sembrano più che altro scomode e imbarazzanti, piuttosto che piacevoli.

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Ciononostante, il problema è stato trattato dalla poco precoce romanziera Vanna Bonta, che ha sviluppato la 2suit proprio per aiutare gli astronauti a compiere le proverbiali inserzioni orbitali. Quando due persone che indossano la 2suit si uniscono in microgravità, la tuta permette loro di creare un grande e pratico sacco a pelo, risolvendo il problema di fluttuare via, e facendo sì che i due si possano concentrare sul loro kamasutra cosmico o qualsiasi cosa vogliano fare.

Sfortunatamente per coloro che alzano speranzosi lo sguardo alle stelle per rinvigorire un po' la loro vita sessuale, le possibilità che la ricerca sul sesso nello spazio venga finanziata a breve sono abbastanza remote, almeno alla NASA.

"[Fare ricerca sul sesso] semplicemente non è una priorità—ci sono troppe questioni più importanti su salute e sopravvivenza nello spazio," dice Wolpe. "Forse un'agenzia spaziale privata potrebbe raccogliere dei finanziamenti."

Ad alcune compagnie spaziali private è già stato chiesto di girare un film porno nello spazio, incluso alla Virgin Galactic, che ha rifiutato un'offerta di 1 milione di dollari da un anonimo per girare un film per adulti in orbita. (Palese l'ironia del rifiuto da parte di tale compagnia di esportare il sesso nello spazio.)

Nello spazio, nessuno può sentirti gemere

Anche se si potrebbe pensare che quello che succede nello spazio rimane nello spazio, questo non vuol certo dire che l'ISS sia piena di puritani. Un cosmonauta russo intervistato dalla scrittrice Mary Roach ha detto: "I miei amici mi chiedono come faccio sesso nello spazio. Io gli rispondo, 'A mano!'" Nel 2012, in un post AMA ("Ask me Anything") su Reddit, l'astronauta Ron Garan ha rassicurato i lettori sulla paura che gli astronauti non avessero mai l'opportunità di praticare l'autostimolazione nella stazione spaziale. Nonostante la generale mancanza di privacy a bordo, a quanto pare l'ISS è comunque grande abbastanza da concedere ogni tanto del "tempo da soli," ha ammesso.

Ho chiesto a Garan di essere più esplicito. "Posso solo parlare per me, ma siamo professionisti," ha detto. "Si potrebbe fare, ma le missioni sono così frenetiche e intense che è normale concentrarsi solo su di esse."

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Screenshot dell'AMA di Ron Garan su Reddit.

Se prendiamo Garan in parola, la masturbazione a 400 chilometri di altitudine non pare essere un problema, se gli astronauti se la sentono—e questo è un bene. Numerosi studi hanno confermato che la masturbazione può giovare alla salute psicologica di un individuo, ma dall'autoerotismo derivano anche dei benefici fisici.

Marjorie Jenkins, una consulente della NASA che lavora come Chief Scientific Officer all'Istituto Laura W.Bush per la Salute Femminile, ha commentato che un numero minore di eiaculazioni può potenzialmente contribuire alla prostatite, l'infiammazione e infezione della prostata. (I risultati delle sue ricerche sull'argomento fanno parte di un paper specializzato a cui ha contribuito l'anno scorso, in cui si approfondisce il tema della salute riproduttiva nello spazio.)

Quando gli uomini eiaculano, circa un terzo del seme è secreto dalla prostata. Questo fluido della prostata è essenziale per la sopravvivenza e la vitalità dello sperma. Se un uomo eiacula poco frequentemente, vi è il rischio che aumentino i batteri nella prostata, portando così a una dolorosa infiammazione. Mentre il disagio generato dalle infezioni al tratto genito-urinario (come la prostatite negli uomini o l'infezione di un tratto urinario nelle donne) potrebbe apparire irrilevante se confrontato con gli altri innumerevoli rischi dello spazio, è stato già provato che invece questi fattori rappresentano un'importante variabile da tenere in considerazione nella pianificazione dei viaggi spaziali più lunghi.

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Il problema genito-urinario più grave nello spazio ha riguardato il cosmonauta sovietico Vladimir Vasyutin nel 1985. Mentre si trovava nella stazione spaziale Salyut-7, Vasyutin, che all'epoca aveva 35 anni, aveva sviluppato una prostatite acuta che gli aveva poi provocato febbre alta, nausea e minzione dolorosa, costringendolo a tornare prima del tempo sulla Terra, dopo soli 65 giorni invece di 6 mesi. Fra il 1981 e il 1988, secondo la NASA sono stati riportati fra gli astronauti 23 casi di problemi genito-urinari. Se, considerando che in quel lasso di tempo sono partiti 580 astronauti, questo può risultare un numero relativamente basso, si sarebbe comunque potuto risolvere tutto concedendo agli astronauti un po' più di "tempo da soli."

Le dinamiche sociali

Oltre ai potenziali disagi del sesso nello spazio (e il rischio di gravidanza ad esso associato), c'è un'altra ragione per cui l'autoerotismo è più allettante rispetto a un effettivo contatto astronauta-su-astronauta: semplicemente, la sessualità umana è incredibilmente complicata. È un fenomeno di natura sia fisiologica che psicologica, allo stesso tempo un imperativo biologico e un costrutto sociale. La manciata di studi condotti sui vari aspetti dell'interazione umana fra generi non si è focalizzata però sull'aspetto intimo. Questo vuol dire che portare il sesso nello spazio può rappresentare una variabile di rischio introdotta in un ambiente già abbastanza rischioso.

"I generi sono stati studiati. Il sesso è un'altra storia," dice Wolpe. "Le problematiche etiche [di portare il sesso nello spazio] non nascono dall'atto in sé, ma dalle implicazioni che ne seguono. C'è tutta una serie di domande che dovremmo farci su cosa significherebbe avere due membri dell'equipaggio che fanno sesso in missione, quale sarebbe la loro relazione e quale sarebbe la loro relazione con gli altri membri dell'equipaggio. Che influenza psicologica avrebbe?"

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Immagine: NASA

"Anche se [gli astronauti] vivono lassù per mesi, la loro relazione non è del tipo 'siamo amici e coinquilini e ci divertiamo insieme'"

Comprendere l'impatto del sesso sulle dinamiche dei piccoli gruppi in isolamento è una componente cruciale per la sua efficace integrazione come variabile nelle missioni nello spazio. Quando equipaggi ridotti sono costretti a passare mesi o anni a stretto contatto, riuscire a tollerare la presenza degli altri e cooperare può risultare molto faticoso. Avere anche una coppietta intorno potrebbe solo complicare il tutto.

Come fa notare Wolpe, gli astronauti e i loro superiori sono ben determinati a mantenere le relazioni su un piano strettamente professionale. Il rischio di non farlo è quello a cui tutto il mondo ha potuto assistere nel 2007, quando l'astronauta Lisa Nowak fu arrestata per aver tentato di rapire un capitano dell'Air Force, Colleen Shipman. Nowak considerava Shipman una rivale nel suo rapporto con il loro collega astronauta Bill Oefelein.

"Anche se [gli astronauti] vivono lassù per mesi, la loro relazione non è del tipo 'siamo amici e coinquilini e ci divertiamo insieme,' bensì 'siamo professionisti altamente specializzati sul luogo di lavoro,'" dice Wolpe.

Se gli astronauti facessero sesso nello spazio (per la scienza, ovviamente), la relazione fra quei due astronauti e i loro colleghi dovrebbe essere studiata e regolata con attenzione, dice. "Ora, si potrebbe supporre che non tutti i membri dell'equipaggio andrebbero a letto con tutti i colleghi. All'inizio potrebbero crearsi reti di relazioni particolari, specialmente se si volesse regolare tutto in modo scientifico."

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Essere sotto pressione, però, non preclude necessariamente l'avere un'attività sessuale; in realtà potrebbe essere proprio il contrario. Le ricerche sulle correlazioni fra lo stress e lo stimolo sessuale sono abbastanza limitate, ma qualche studio suggerisce che mentre troppo stress, o stress troppo intenso o cronico, potrebbe frenare lo stimolo sessuale, un livello di stress moderato potrebbe effettivamente aiutare a risvegliare l'eccitazione. E in quegli esempi in cui alti livelli di stress sembrano connessi alla difficoltà di avere stimoli sessuali, pare non esserci nessuna connessione fra stimoli psicologici e stress.

Test non ufficiali fatti sulla Terra sembrano confermare questi risultati: fra il 1989 e il 2006, dei ricercatori australiani hanno documentato sette gravidanze in centri di ricerca in Antartide, in ambienti che vengono spesso usati come simulatori di quello che potrebbe succedere nello spazio, dato l'isolamento e il moderato livello di stress. Queste cifre impressionanti suggeriscono che la sola pericolosità dell'ambiente circostante non è un deterrente significativo per degli abitanti arrapati. E questo lo sa anche la NASA.

L'agenzia non ha nessuna politica ufficiale sul sesso, ma si affida a un ambiguo codice di comportamento; arriverà un momento in cui ci si dovrà riferire esplicitamente al sesso, e trattarlo come fattore metodologico nelle missioni future.

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Il Codice di Responsabilità Professionale degli Astronauti della NASA.

Vi sono studi che dimostrano che l'integrazione fra sessi diversi nelle missioni è un'esperienza positiva, specialmente se sono coinvolte coppie sposate. Anche se la maggioranza degli astronauti è sposata, e molti astronauti si sono sposati fra loro, solo una missione nello spazio ha visto una coppia di sposi volare insieme. E potrebbe anche essere stato non voluto.

Jan Davis e Mark Lee si sono sposati in segreto un anno prima della loro missione nel 1992, un'azione che violava il regolamento della NASA che proibiva alle coppie sposate di partire insieme in missione. A Davis e Lee è stato permesso di volare insieme solo perchè, quando il loro matrimonio è stato scoperto, era troppo tardi per addestrare dei sostituti per la missione.

Anche se la regola che vieta alle coppie sposate di volare insieme è ancora in vigore alla NASA, Garan pensa che, man mano che l'agenzia spaziale di spinge sempre più nelle profondità del sistema solare, si potrebbe prendere in considerazione una revisione. "Statisticamente le coppie di astronauti sono abbastanza numerose, e credo che sarebbe meglio far partire insieme quelle coppie nelle missioni più lunghe," dice.

Garan è sposato, e dice che non gli dispiacerebbe avere con sé la sua dolce metà in un lungo viaggio, se non altro, dice, scherzando solo a metà, per passare un po' di tempo da soli nella cupola dell'ISS, che vanta la finestra panoramica più grande dello spazio.

"Non ti stanchi mai di osservare la Terra dai finestrini. Circa una volta a settimana facciamo una videoconferenza con la famiglia, e io porto il computer su nella cupola così posso condividere il panorama." Aggiunge: "È senz'altro uno dei panorami più romantici che esistano."

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"Statisticamente le coppie di astronauti sono abbastanza numerose, e credo che sarebbe meglio far partire insieme quelle coppie nelle missioni più lunghe"

La ricerca suggerisce che coppie sposate nelle missioni di lunga durata in ambienti simili a quello dello spazio tendono a mitigare la competizione sessuale e creare un'atmosfera familiare fra i membri dell'equipaggio, il che può essere molto positivo in situazioni di stress elevato. Tuttavia, gettare nel mucchio anche problemi di coppia potrebbe portare conseguenze indesiderate.

"Quando ci allontaniamo dall'orbita terrestre e lasciamo la Terra per molti mesi, credo che la questione [del partire o meno con il proprio partner] diventi importante, e che ci si dovrebbe pensare," dice Garan. "Questo porta con sé altri problemi: non tutte le coppie durano per sempre. Immaginate come sarebbe lasciarvi durante una missione di tre anni su Marte."

In effetti, indipendentemente dal fatto che Davis e Lee, gli unici due astronauti sposati della NASA ad essere partiti insieme, abbiamo effettivamente consumato il matrimonio durante la loro luna di miele nello spazio, non sono riusciti a tenere duro sulla Terra: hanno divorziato nel 1998.

Per tutti coloro preoccupati del futuro dei viaggi nello spazio – e forse dal futuro della razza umana – i potenziali pericoli che circondano il sesso nello spazio non sono una valida ragione per astenersi; sono invece una ragione per studiare la questione più a fondo.

"[Il sesso] fa parte dell'esperienza umana, e lo si dovrà riconoscere prima o poi," dice Garan. "Dobbiamo osservare la vita sul nostro pianeta da una prospettiva diversa. Ha molte sfaccettature. Bisogna avere una visione d'insieme più vasta e più in là nel tempo per rendersi conto che la nostra sfera di influenza è molto più grande di quello che pensiamo. Stiamo solo iniziando a intaccare la superficie di come questo potrebbe indirizzarci verso un percorso più giusto. Le possibilità sono infinite."