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Tecnologia

Ecco perché ci fischiano le orecchie

Quell'interminabile fischio di cui alcune persone soffrono è causato dall'incapacità del cervello di elaborare il rumore a dovere.

Il dolore cronico e l'acufene, un fischio incessante nelle orecchie che colpisce fino al 30 percento della popolazione adulta, potrebbero avere un'origine comune, secondo una nuova ricerca. La scoperta potrebbe portare i milioni di persone affette da questo disturbo un passo più vicino al sollievo.

Uno studio pubblicato su Trends in Cognitive Sciences ha scoperto che il "dolore fantasma" in entrambi i disturbi comincia spesso come reazione a una lesione, ma continua quando un interruttore difettoso non riesce a elaborare il dolore o il rumore correttamente.

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Josef Rauschecker, direttore del Laboratory for Integrative Neuroscience and Cognition al GUMC e uno degli autori dello studio, ha detto che la scoperta rappresenta un'ottima notizia per chi è affetto da entrambi i disturbi. Considerato che per il momento non esistono trattamenti né per l'una né per l'altra condizione.

"Il prossimo passo è chiedersi 'come possiamo trasformare questa conoscenza in cura?'" ha detto. "Questa è la vera sfida, ma speriamo di fare qualche progresso già nel giro di 5-10 anni."

Rauschecker ha detto che gli esperimenti di brain imaging condotti sui pazienti affetti da acufene hanno mostrato che la condizione era legata a sistemi cerebrali affettivi e cognitivi superiori. Nel frattempo, un altro gruppo di ricerca separato ha osservato lo stesso meccanismo coinvolto nel dolore cronico. I neuroscienziati al Georgetown University Medical Center e alla Technische Universität München in Germania hanno unito le ricerche per questo articolo, pubblicato appunto su Trends in Cognitive Sciences.

"Capita davvero raramente che due campi di ricerca indipendenti arrivino alla stessa conclusione," ha detto Rauschecker.

Nello studio, i ricercatori hanno tracciato gli stimoli che attraversano il cervello usando la risonanza magnetica. Hanno confrontato i pazienti affetti da acufene con chi non ne soffre e nei primi hanno notato una perdita di volume della corteccia prefrontale, un'area che gioca un ruolo importante nel sistema limbico e che funziona come un "cancello" o un'area di controllo per i segnali di rumore e di dolore, oltre a essere anche associata alla depressione.

"Ci aspettavamo di riscontrare cambiamenti nel sistema uditivo, ma questa consistente perdita di volume della corteccia prefrontale è la cosa che ci ha colpiti maggiormente," ha detto. "Questa area si accende anche quando si riproducono suoni fastidiosi, quindi ha a che fare con delle sensazioni spiacevoli. Non ci aspettavamo di vedere qualcosa lì, ma è coerente alle scoperte fatte in precedenza."

Hanno capito che la corteccia prefrontale ventrocentrale e il nucleus accumbens fanno parte di un sistema di "controllo all'entrata" che determina quali suoni o stimoli di altro genere possono essere ammessi. Quando il sistema è difettoso, i pazienti che soffrono di questo disturbo possono diventare soggetti a uno stimolo perenne e ad alterazioni percettive prolungate.

L'area in questione è anche associata a depressione e stati d'ansia, condizioni che si manifestano spesso di pari passo con il dolore cronico. Per questo i ricercatori stanno cercando di capire se i medicinali che regolano il sistema, come la dopamina e la serotonina, possano ripristinare la sua funzione di controllo ed eliminare il dolore cronico, ma è necessaria molta più ricerca per avere delle certezze.

"Si tratta di disturbi che ci colpiscono ogni giorno, milioni di persone ne soffrono e non saremo in grado di curarli finché non capiremo come funzionano," ha concluso Rauschecker.