Ho giocato al gioco di carte fantasy del Festival di Sanremo

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Ho giocato al gioco di carte fantasy del Festival di Sanremo

Forse il gioco di carte del Festival di Sanremo è il gioco più brutto che sia mai stato concepito.
Mattia Costioli
Milan, IT

Non bisognerebbe mai superare la dose consigliata di internet, nemmeno quando la RAI è pronta a darti dei soldi in cambio di un'idea. Ci sono alcuni mondi che, semplicemente, non dovrebbero mai entrare in contatto e quando questo non succede io poi sono costretto ad interrompere una massacrante mattinata lavorativa per giocare a SanremoN: "il gioco di carte in chiave fantasy ispirato ai 67 anni di Sanremo".  È un'idea così brutta che non mi capacito di non averla pensata come contenuto originale e mi ricorda un po' quella volta in cui Noisey, per saltare sul bandwagon di Pokemon Go!, fu ad un passo dall'assegnare un rapper italiano ad ogni Pokemon e realizzare la rispettiva carta da gioco. Un'idea così brutta da essersi guadagnata l'oblio su qualche hard disk dimenticato in un angolo polveroso.  Invece le 40 carte di SanremoN sono qui, a disposizione di tutti e pronte da scaricare e stampare. La prima cosa che vi serve per iniziare a giocare è qualcuno che ritagli e incolli tutte le carte. Io ho scelto Elia, un esperto di rap italiano e musica sfrangipalle:

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Mentre Elia ritaglia e incolla io penso alla piscina riscaldata del responsabile RAI che, nell'era di Cicciogamer89 e di Clash Royale, ha deciso di commissionare un gioco di carte analogico, senza nemmeno una piccola app dedicata, nemmeno un piccolo QR Code da fotografare col telefono. Un cazzo di niente di digitale.  Non ho idea di chi sia questa persona, ma nella mia classifica delle mie persone preferite occupa il primo posto, mentre all'ultimo troviamo il traditore che l'ha convinto ad annunciare questa incredibile operazione fuori dal tempo con una grafica interattiva a 360 gradi su Facebook. Prima di giocare, potete divertirvi ad angolare tutti e 360 i gradi a questo link.

Una volta che Elia ha assemblato tutte e 40 le carte, è stato il momento di leggere il regolamento. Il gioco è molto semplice ed è evidente che nessuno si sia preso la briga di provare a renderlo minimamente divertente, ma abbiamo comunque deciso di provare a giocare una partita. Il primo problema è che mischiare dei fogli stampati, ritagliati e pinzati con la graffettatrice è davvero un'esperienza poco soddisfacente (soprattutto visto e considerato che Elia è molto più bravo a ritagliare carte che ad ascoltare le canzoni tristi).

Per farla molto breve: lo scopo del gioco è portare a zero i 5000 punti vita dell'avversario. Per farlo bisogna far combattere due creature (alcune delle quali  leggendarie) tra di loro. Queste ultime dovevano essere anche "dorate", ma la nostra stampante ha finito l'inchiostro colorato e quindi erano, per noi, in bianco e nero. Ogni creatura ha un valore di attacco e uno di difesa. Si possono anche giocare alcune carte dette "incantesimi" che non servono a un cazzo di niente. Una volta finito il mazzo di 40 carte, è sufficiente girare quelle già scartate e ricominciare, ma solo fino ad un massimo di 5 turni,  in onore delle cinque serate di Sanremo! Boh, okay. Io ed Elia abbiamo quindi pescato cinque carte a testa, dallo stesso mazzo. Questa è la parte peggiore del gioco perché riduce qualsiasi tipo di strategia alla pura fortuna. Io sono molto fortunato e mi capitano ben 3 creature leggendarie e mi accorgo subito di poter spezzare le reni al mio avversario. Una delle prima che decido di schierare è Glee, il Profeta.

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Credo che Glee, il Profeta sia un riferimento a Mike Bongiorno, ma ci arriviamo solo dopo vari ragionamenti linguistici: "Glee" significa "Allegria". In generale, ogni creatura mette insieme un disegno pigro e un riferimento arzigogolato e incomprensibile.

Elia è a meno di 3000 punti e la partita è di una noia mortale, ma la tensione all'interno della redazione è palpabile: iniziano a formarsi alcuni gruppi di giornalisti e reporter che mettono a frutto i loro master conseguiti a Londra per capire chi cazzo siano i Sacerdoti di Persimmon. Dopo 10 minuti di discussione qualcuno riesce a capire che una delle figure ha un monociglio e che una volta Elio e che nel 1997 gli Elio e Le Storie Tese hanno fatto una canzone che si chiamava "La Terra Dei Cachi". Purtroppo nessuno capisce a cosa servano Elio e Le Storie Tese. La partita prosegue.

Io schiero Nillis, l'alter ego SanremoNese di… Nina Zilli? Nilla Pizzi? Intanto il mio avversario si gioca VaNu, il Viandante, trasformista e girovago […] che può contare su un'armata di seguaci […] che comunicano per mezzo di volatili […] in tutti i luoghi e in tutti i laghi delle Terre di SanremoN. Davvero maturi, complimenti. Ad ogni modo quella di Valerio Scanu è una carta dai valori patetici, e la vittoria è 1100 sudatissimi punti vita più vicina.

Elia prova a giocare una carta incantesimo, ma io rido del suo tentativo e rispondo con PiBa, Signore dei Draghi, cioè colui che con le sue mani ha plasmato alcune delle più potenti creature di Sanremo. Può spaccare in due la terra liberando grandi draghi infuocati quando pronuncia la fatidica frase: "L'ho inventato io!". Elia ha praticamente perso e io vorrei farmi una sauna nella testa di chi ha inventato la storia di PiBa, Signore dei Draghi.

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A questo punto sono passati circa venticinque minuti dall'inizio della nostra partita e nel mondo reale stanno succedendo un sacco di cose: il figlio di 50 Cent ha dissato suo padre, Noyz Narcos ha pubblicato una traccia in risposta a Jamil e su SoundCloud 137 gruppi indie hanno pubblicato altrettante canzoni tristi con la chitarra acustica che Elia non ha ancora ascoltato. Decido quindi di essere un signore e chiamarla patta, liberandomi in un colpo solo di tutte le mie carte.

Sono molto dispiaciuto del fatto che non siano capitate, durante la nostra mano, carte del calibro di Zigef, Detentore dell'Arcana Saggezza la cui penna affilata consegna alla storia personaggi e vicende, El Blasco, che riempie le agorà e scatena diverbi tra i fanatici e gli scettici, e L'uomo di Kalon-brion, una versione di Rino Gaetano la cui descrizione contiene la parola "sesso". SanremoN è divertente tanto quanto iscriversi ad un forum per chitarristi o essere iscritti non ironicamente a Reddit. L'unico aspetto positivo della mezza partita che ho giocato è la consapevolezza che ogni minuto trascorso stavo maturando qualche centesimo di euro di contributi INPS.

Voto finale: 0.0/10, non rigiocherei.

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