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Attualità

Ho provato a mettere annunci assurdi nei gruppi di compravendita su Facebook

Mi sono iscritto a un po' di gruppi di annunci di Milano e ho provato a vendere cose assurde per vedere come avrebbe reagito la gente.

Da quando ho scoperto i gruppi Facebook di compravendita e l'umanità che li popola, la mia vita è cambiata completamente. Probabilmente li conoscerete, ne farete parte o ci avrete bazzicato almeno una volta. Sono quei gruppi enormi con nomi tipo "cerco/scambio/offro" o "mercatino di [nome città]" frequentati da decine di migliaia di persone, su cui quotidianamente vengono pubblicati annunci di ogni genere.

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Basta starci dentro una giornata per comprendere appieno il fascino del libero mercato: c'è gente che mette in vendita praticamente qualsiasi cosa, anche assurda, e la cosa ancora più assurda è che trova sempre qualcuno che gliele compra.

Uno dei gruppi a cui mi sono iscritto, e che poi mi ha cacciato :(

A quanto pare, Facebook stesso si è accorto delle potenzialità di questi gruppi. Nel suo tentativo di inglobare pian piano tutto l'internet commerciale, qualche settimana fa ha lanciato negli Stati Uniti la nuova funzione Marketplace, che in teoria servirebbe proprio come piattaforma per facilitare gli scambi di beni e servizi tra gli utenti. Ovviamente per ora non funziona benissimo—nei primi giorni, per un errore nella programmazione dei filtri, la piattaforma è stata invasa da annunci che mettevano in vendita droga, armi, cuccioli e prestazioni sessuali. Ma comunque, è un inizio.

Prima che i gruppi di compravendita spariscano definitivamente da Facebook—prima che il loro caos primigenio venga appiattito fino a trasformarli in piccoli mondi altamente controllati e regolamentati—ho deciso di dedicare loro un commosso tributo e di sfruttarli nel modo più fastidioso possibile, provando a vedere cose apertamente assurde per vedere cosa sarebbe successo.

Queste sono le cose che ho messo in vendita e le persone che (non) hanno cercato di comprarle.

UNA FORCHETTA DI PLASTICA "USATA UNA VOLTA DA FABRIZIO CORONA"

Dove: Mercatino di Milano (83mila membri)

Ho deciso di iniziare da Mercatino di Milano perché è da qui che è iniziato il mio amore per il genere. Me ne aveva parlato qualche tempo fa un mio amico, descrivendomelo come un microcosmo stupendo fatto di annunci sgrammaticati e risse telematiche che scoppiavano spessissimo nei commenti senza apparente motivo. Lui diceva di essersi iscritto puramente per il potenziale di intrattenimento generato dal gruppo e credo che molti utenti siano lì dentro per lo stesso motivo.

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Poco dopo essere entrato nel gruppo ho messo in vendita una forchetta di plastica "usata una volta da Fabri Corona." In realtà era semplicemente una delle tante cianfrusaglie che mi sono trovato davanti agli occhi quando mi sono messo a pensare a cosa mettere in vendita e la persona più famosa che l'ha mai usata dev'essere stata la mia vicina di scrivania. O forse non è mai stata usata. Ma ho messo "Fabri Corona" perché essendo un personaggio in grado di dividere l'opinione pubblica immaginavo che avrebbe provocato reazioni.

Il prezzo era un po' alto, 1000 euro, ma dopotutto quanto vuoi chiedere per una forchetta appartenuta all'uomo che ha scardinato l'Italia del vizio?

Il primo commento è stato una domanda sensata. Ai primi commenti ho sempre risposto il più possibile, perché se un post genera tante interazioni in poco tempo vale la pena di farlo vedere a quanta più gente possibile. E io volevo proprio vendere la mia forchetta.

Purtroppo nonostante le mie dettagliate spiegazioni complete di errori il mio primo potenziale cliente non ha creduto che la forchetta fosse davvero di Corona. E io che l'avevo anche lavata.

Il secondo cliente con cui ho interagito è stato quello che—basandosi solo sulle informazioni pubbliche contenute nel suo profilo—chiamerò "tamarro col pitbull".

Ho replicato alla sua maleducazione con tutta la cortesia di cui ero capace, aggiungendo poi un invito a "commentare solo se veramente interessati all'oggetto." Ma lui non ha desistito—evidentemente l'aveva presa sul personale.

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Pur di potermi picchiare si è offerto di comprare la forchetta, ma gli ho gentilmente risposto che ormai era stato maleducato e aveva perso la sua occasione. Per tutta riposta lui (nel frattempo diventato un "loro") ha deciso di "criptare" il mio pc, qualunque cosa significhi.

Risultato: dopo circa mezz'ora il mio post è stato cancellato dagli amministratori, così non sono riuscito né a vendere la forchetta né a prenderle dal tizio qui sopra. Un vero peccato.

UN MIO COLLEGA, COME "SOSIA DI KAKA PER FESTE PRIVATE ED EVENTI"

Dove: VENDO SUBITO (58mila membri)

Il mio collega Tommaso somiglia all'ex calciatore del Milan Kakà. O forse è il contrario. Comunque gli piacerebbe guadagnare qualche soldo in più—a Tommaso, Kakà credo ne abbia più che a sufficienza—così ho colto l'occasione per provare ad aiutarlo.

Pensavo che i gruppi Facebook di compravendita fossero il posto adatto per fare una cosa del genere perché a) sono pieni di gente e per la legge dei grandi numeri dev'esserci per forza qualcuno disposto a sganciare qualche decina di euro per una foto con il sosia di Kakà o per averlo a una festa; b) siamo pur sempre nel mondo in cui il sosia ufficiale di Beckham mantiene una famiglia in virtù del suo essere il sosia di Beckham e c) Tommaso non pretendeva poi così tanto.

Purtroppo fin da subito è apparso piuttosto chiaro che per gli utenti del gruppo la somiglianza non era così evidente—ma vi garantisco, è la foto, nella realtà c'è ed è molto più marcata.

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Molti mi hanno preso per il culo, insultato e invitato a trovarmi un lavoro vero.

Ma c'erano anche altri che mi difendevano—perché ero pur sempre un ragazzo volenteroso con il coraggio di mettersi in gioco.

Altri ancora mi trollavano, oppure facevano battute stupide su Kakà-cacca, che non sentivo probabilmente dal 2007.

Oppure facevano le due cose insieme.

Ma c'era anche chi era davvero interessato—nel senso che poi mi ha scritto in privato.

Risultato: Una caterva di like e commenti, un sacco di prese per il culo, alcune vere offerte di lavoro che ho ignorato o declinato perché Tommaso non merita di essere così ricco.

UNA MACCHINA BRUCIATA, PER I PEZZI DI RICAMBIO

Dove: Mercatino Nuovo E Usato Milano E Provincia (20mila membri)

Questo in realtà era una remake di una cosa molto divertente che avevo visto un po' di tempo fa su Darwinite: la storia di una tizia che aveva provato (senza alcun intento ironico) a mettere in vendita in uno di questi gruppi la sua Y10 bruciata per i "pezzi di ricambio." Visto che quel post mi era piaciuto particolarmente ho deciso di fare la stessa cosa e vedere cosa sarebbe successo questa volta.

Così ho preso la foto di una Fiat Punto bruciata a Brescia (prima pagina di Google immagini per "fiat punto bruciata") e ho messo l'annuncio. Non ci è voluto molto prima di vedere i primi commenti—anche perché l'auto era un rottame degno solo di uno sfasciacarrozze e il prezzo di vendita era completamente folle.

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Anche in questo caso ho risposto a tutti i commenti, sia quelli che si dicevano poco convinti sia quelli che contribuivano al dibattito con file di faccine con le lacrime agli occhi. Cercavo di far capire a tutti che, tutto sommato, si trattava di un buon affare.

Purtroppo qualche membro del gruppo doveva essere iscritto anche a quello in cui avevo provato a vedere la storia del sosia di Kakà, per cui non ci è voluto molto prima che mi scoprissero.

Ma nonostante questo, la cosa è andata avanti per un bel po'. In molti commentavano ridendo, prendendomi in giro, dandomi del pazzo o facendo battute di vario tipo. Questa è stata una delle più riuscite.

Ma ho anche ricevuto un po' di messaggi privati da parte di gente che la macchina me la voleva comprare davvero.

Risultato: Se avete una Punto bruciata la mia parcella è il 10 percento.

DEI "PROFUMA AMBIENTE / ARBRE MAGIQUE FATTI IN CASA"

Dove: Mercatino di milano nuovo e usato (40mila membri)

Vendere l'erba come "profuma ambiente" è un classico dello spaccio. Ma visto che, come dicevo, Facebook Marketplace è pieno di droga ho deciso di provare a fare lo stesso portando la moda in Italia. Ho preso una foto di cime di marijuana a caso da Google immagini (una che sembrasse abbastanza artigianale) e le ho messe in vendita a 20 euro l'una come "arbre magique fatti in casa."

Appena ho postato l'annuncio ho trovato subito chi mi dava corda, iniziando una bellissima discussione che ha contribuito a farlo diventare il più popolare e visualizzato sul gruppo.

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La mia versione ufficiale con i commentatori era che i miei arbre magique erano fatti con "erba speciale legale che mi ha portato mio cugino dall'America." Tipo Salvia. Come il mio cognome.

Eppure, in tantissimi credevano davvero che volessi vendere droga su Facebook e cercavano di mettermi in guardia e farmi desistere.

Ovviamente, io cercavo di rispondere ai loro commenti nel modo più serio e professionale possibile.

A volte le due categorie—quelli che volevano salvarmi dal carcere e quelli che mi davano corda—interagivano tra loro in modo esilarante, mentre io mi preoccupavo solo di fare da moderatore e dargli corda.

Nel frattempo la mia casella delle "richieste di messaggio" è stata inondata di gente che mi chiedeva "a quanto li fai 'sti arbre magique." Ragazzi io capisco che volete farvi le canne ma rendetevi conto che dietro la mia foto profilo completamente nera poteva esserci benissimo un carabiniere.

Risultato:

UNA "PICCOLA PAGINA FACEBOOK CATTOLICA"

Dove: Il mercatino a poco prezzo (51mila membri)

Le pagine Facebook ormai sono attività imprenditoriali a tutti gli effetti e infatti rimpiango ogni giorno di aver prima trascurato e poi chiuso la mia pagina "pasta aglieolio" che intorno al 2008 aveva circa 10mila like. Non ne ho mai intuito il potenziale.

Comunque, adesso ho per le mani questa paginetta ultra-cattolica che ho creato e gestito per scherzo per un paio di settimane qualche mese fa raccontando poi le mie avventure. Dato che in quell'occasione non sono riuscito a monetizzarla tramite il clickbait (e dato che dopo poco tempo mi sono rotto di postare dieci preghiere/immagini di santi al giorno) ho pensato di venderla. Magari a qualcuno poteva interessare. Giusto?

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No, a quanto pare.

Risultato: Niente, mi sa che sta pagina me la devo tenere. Segui Mattia su Twitter

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