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Perché il 2 giugno non dovrebbe essere annullato

Così come gli altri eventi festosi che renderanno l'Italia un posto migliore.

Da due giorni si è mosso un furore popolare, di cui faccio fieramente parte, con l'obiettivo di incitare i governanti del nostro malandato Paese a evitare, per dovere morale anziché per buon gusto, di celebrare i festeggiamenti dispendiosi e colorati del 2 giugno mentre da qualche parte in Italia c’è una ferita aperta. Oltre alla Festa della Repubblica, nei prossimi giorni sono previste altre tipologie di parate che a mio parere sarebbe opportuno evitare, come la visita del Santo Padre a Milano o il Gay Pride a Bologna.

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Non solo è triste e stupido chiudere un occhio, anche per un solo istante, su quello che sta succedendo nei luoghi colpiti dal terremoto, ma sembra che la tecnica del divertissement che ha caratterizzato 40 anni di storia italiana possa avere la meglio anche in questo momento. Nonostante i tre eventi in questione siano, sotto molti punti di vista, radicalmente diversi, sembra di trovarsi di fronte all’ennesima situazione in cui ingenti risorse si dirigono verso il posto sbagliato. Ci troviamo davanti alla tipica modalità di affrontare i problemi, quella che consiste nel fare lo slalom tra la canonica ipocrisia del Vaticano e il rinvio infinito dell'azione a cui ci ha abituato il nostro sistema sociopolitico, e che sarebbe davvero ora di cambiare. È come se si tentasse di curare una persona che è appena stata accoltellata pregando per lei e facendole spegnere le candeline sulla torta di compleanno.

Tuttavia, quando ho opinioni così perentorie sulle cose mi obbligo a mettermi nei panni di chi non la pensa come me e a fare auto-obiezione sulle mie stesse considerazioni. Per questo mi sono sforzata di immaginarmi quali potrebbero essere motivi seri e validi per non annullare i prossimi eventi festosi in Italia—anche se forse non sono tanto brava a dialogare con me stessa.

LA PARATA DEL 2 GIUGNO
Guardateci, siamo una fantastica Repubblica, con tutti i privilegi che questa forma di governo comporta rispetto a una noiosissima monarchia. Ricordatevi che fino a pochi decenni fa eravamo una penisola disarticolata, piena di piccole divisioni interne, e guardateci adesso: grazie a celebrazioni come questa, chi si azzardasse a proporre di dividere nuovamente l’Italia verrebbe sicuramente deriso e cacciato all'istante! E poi, il centocinquantesimo è appena passato, e di colpo i grandi festeggiamenti hanno lasciato il posto al vuoto. Il cosiddetto vuoto istituzionale, nel senso che ora le autorità non sanno più come occupare le giornate, né cosa farsene di tutte quelle coccarde tricolore avanzate dal 2011. Ecco allora come rimediare, e al tempo stesso restituire visibilità a questa festa. E quale modo migliore se non col dispiegamento delle nostre Forze Armate in una bella coreografia per le strade di Roma?! Proprio quello che ci vuole per farci sentire italiani!

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IL FAMILY DAY A MILANO
Mandarci il Santo Padre per una volta a muovere un po’ di Santa Energia Divina verso il nord Italia, anziché tenerla sempre tutta concentrata solo a Roma, mi sembra il regalo più bello che il Vaticano ci possa fare in un momento di crisi (e cosa potrebbe fare, mica vorrete che si privi dell’Otto per Mille o che inizi a pagare l’ICI…). Oltretutto, come sapete, la città di Milano è il centro della moda, e di conseguenza è costantemente minacciata da un numero altissimo di persone omosessuali, che si vestono e si atteggiano in maniera per niente consona a quella che dovrebbe essere la Famiglia uomo donna tre figli sesso solo nella posizione del missionario dopo le ore otto post meridiane. Vi rendete conto, oltretutto, che il sindaco di Milano ha appena approvato un fondo di aiuti per le famiglie, per tutti i tipi di famiglie, ovvero anche quelle composte da individui omoaffettivi? Non vi sembra sia ora che qualcuno arrivi a ripristinare l’ordine Divino delle cose?

IL GAY PRIDE A BOLOGNA
Lo so, mi contraddico, ma solo apparentemente. Credo sia giusto che tutte le persone gay che verranno ostracizzate da Milano dopo la lavata di capo ecumenica abbiano il loro momento di gloria (Gaynor) in un bel corteo in cui possano mostrare come sono belli e colorati e “strani”, di modo che le persone eterosessuali possano guardarli e pensare “che buffi!” Così come è giusto che a carnevale i bambini si vestano da supereroi, anche i gay possono essere supergay per un giorno! Perché non dovrebbero poter comunicare la loro buffa volontà di uguaglianza attraverso buffe ostentazioni, buffi vestiti e buffi balletti? E poi, conoscono forse un altro modo più discreto di rivendicare i propri diritti? Figuriamoci, sono gay, mica sono persone normali!

Aggiornamenti: abbiamo appena appreso che "Il Gay Pride nazionale quest'anno sarà un evento più raccolto e modesto… i soldi risparmiati andranno alle vittime del terremoto."

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