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Se non sai più scopare è perché guardi troppi porno

Gary Wilson studia gli effetti del porno sul cervello di chi ne fa uso, quindi ci è sembrata la persona ideale per parlare di come sono cambiate le abitudini di chi consuma porno con l'avvento di internet.

Foto di Filippo Massellani.

Non molto tempo fa, i giovani di tutto il mondo potevano masturbarsi fino a essere esausti senza curarsi di niente. Ma oggi siamo molto più consapevoli di qualcosa che, probabilmente, risulta ovvio a chiunque pensi con il cervello e non con i genitali. Ovvero, per esempio, che se una persona guarda centinaia di video su ogni genere di perversione, poi avrà qualche difficoltà a eccitarsi facendo sesso con un altro essere umano nella vita reale.

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Una delle persone a cui dobbiamo dire grazie se oggi abbiamo questa consapevolezza è Gary Wilson. Il suo sito, yourbrainonporn.com, cerca di comprendere gli effetti del porno sul cervello di chi ne fa uso. Oggi le ricerche di Gary sono diventate un libro, Your Brain on Porn: Internet Pornography and the Emerging Science of Addiction. L'ho chiamato per farmi spiegare un po' di cose sulle nostre abitudini in fatto di sesso e porno.

VICE: La tesi di fondo del tuo libro è che si può guardare il porno oppure fare sesso, ma non entrambe le cose. Giusto? 
Gary Wilson: Be’, ovviamente è anche possibile fare entrambe le cose. Ma per molti uomini è difficile. A causa della pornografia online, molti uomini non solo soffrono di disfunzione erettile ma in più hanno anche tutta una serie di altri problemi, tra cui l’incapacità di venire e un calo della libido e dell’attrazione nei confronti di partner in carne e ossa. Inoltre, molto spesso i loro gusti sessuali—almeno per quello che riguarda il porno—si modificano orientandosi sempre di più su cose che considerano strane o disgustose.

Quindi si può guardare un po’ di porno e continuare ad avere una vita sessuale soddisfacente? C’è una soglia entro cui si può stare? 
Guardare il porno ha in ogni caso delle conseguenze. Quanto profonde siano queste conseguenze è difficile dirlo. Ci sono uomini che hanno una dipendenza molto forte, in grado di influenzare in maniera consistente anche la loro vita sessuale. Persone che sono riuscite ad avere un’erezione con un partner in carne e ossa solo dopo aver smesso di guardare porno per un anno. Questi sono casi estremi. Dall’altra parte, ci sono uomini che hanno una fidanzata e che guardano porno qualche volta a settimana.

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Ma il fatto è questo: non sei in grado di capire quanto il porno influenzi la tua vita sessuale finché non lo rimuovi dall’equazione. Le persone che hanno accettato la mia sfida, ovvero smettere di guardare porno per un certo periodo, alla fine hanno scoperto di averne tratto dei benefici. Nello specifico, il sesso vero poteva diventare più piacevole, oppure la loro moglie o fidanzata iniziava a sembrare loro più bella. Non sapevano quanto il porno influenzasse la loro sessualità finché non hanno smesso di guardarlo. Insomma, il porno ha uno spettro di effetti piuttosto ampio.

Il porno esiste da generazioni sotto molteplici forme. Perché negli ultimi decenni sono aumentati i casi di disfunzione erettile? È colpa delle nostre connessioni internet sempre più veloci? 
Negli ultimi anni problemi del genere sono aumentati a livello esponenziale. In primo luogo, è per via della diffusione e il miglioramento delle connessioni internet. In secondo luogo, è successo che gli adolescenti di oggi hanno accesso a ogni genere di video porno ogni volta che vogliono. Ma la domanda che dobbiamo farci è un’altra: perché internet è così interessante? Pensa a Facebook. Ci sono studi che affermano che Facebook causa dipendenza. Che affermano che a livello cerebrale Facebook causa cambiamenti molto simili a quelli che si osservano nei tossicodipendenti. Ci sono 70 studi sugli effetti di internet sul cervello che affermano cose del genere. Internet aumenta i livelli di dopamina nel cervello e alza la soglia del piacere. Il rilascio di dopamina alimenta questo circolo vizioso. In questo senso internet è qualcosa di unico. Cliccare su nuove foto, leggere nuove parole, mandare messaggi, riceverne, tutto questo contribuisce a rilasciare dopamina e ad alimentare il circolo vizioso. Lo stesso accade per emozioni come la sorpresa, lo shock e l’ansia. Se unisci questo effetto di internet alla stimolazione sessuale, l’attività che causa più piacere in assoluto, e lo metti davanti agli occhi di ogni ragazzino attraverso i siti di streaming, il risultato è che qualsiasi adolescente riesce a mantenere alti i suoi livelli di dopamina e la soglia del piacere. E così facendo, è come se allenasse il proprio cervello ad avere bisogno di una grossa quantità di stimoli per eccitarsi. Quando i ragazzini guardano questi video in cui persone vere fanno sesso “vero”, le immagini che vedono rimpiazzano la loro immaginazione. Non si immaginano più com’è il sesso nella realtà. Finiscono per preferire il guardare all’immaginare.

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Nel libro parli di un salto tra la generazione attuale e quelle precedenti, che si traduce nel fatto che l'esposizione al porno è di gran lunga maggiore di prima, quando l'accesso al porno erano le riviste. Questa è una regola generale o una particolarità di questa generazione? 
Leggendo gli studi al riguardo riesci a vedere la situazione da un altro punto di vista. I giovani dai 14 ai 25 anni consumano molto più porno degli adulti, e come logico il consumo diminuisce all’aumentare dell’età. Di recente, un sondaggio condotto nel Regno Unito ha affermato che la larga maggioranza degli intervistati riteneva che guardare il porno avesse effetti negativi. Ecco, quelle opinioni erano basate sulla loro esperienza di ragazzi cresciuti nell’ultimo decennio, ragazzi che hanno avuto modo di osservare l’effetto che il porno ha avuto sulla loro vita sessuale.

Cosa rispondi ai sessuologi che non pensano che il porno possa causare la disfunzione erettile? 
Che si sbagliano. Oggi sono diversi gli urologi di fama che dedicano studi al tema. In più ci sono stati due studi sul cervello realizzati dall’Università di Cambridge e dal Max Planck Institute. La ricerca dell’Università di Cambridge ha scoperto che i cambiamenti cerebrali che avvengono nei soggetti che consumano molto porno sono gli stessi che avvengono nei tossicodipendenti, e il 60 percento dei soggetti della ricerca aveva avuto problemi di disfunzione erettile o di calo della libido. Lo studio tedesco, invece, ha messo in relazione le ore settimanali spese nel consumo di porno e gli anni in cui questo consumo avviene. Si è scoperta una correlazione che suggerisce che chi guarda più porno abbia meno materia grigia e una soglia del piacere molto più alta. La conclusione dello studio è stata che l’aumento del consumo di porno è correlato alla diminuzione della materia grigia e del piacere sessuale. E questo studio era condotto su persone non dipendenti dal porno. Molti sessuologi affermano che la “dipendenza” dal porno (loro non la chiamano neppure dipendenza) sia causata da un’alta libido, e che questa sia qualcosa con cui si nasce. Ma gli studi vanno contro questa tesi e mostrano che chi fa molto uso di porno ha in realtà un desiderio sessuale più basso, il che causa problemi come la disfunzione erettile. Insomma, si tratta di un mito che non ha alcun fondamento.

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Il famoso TED Talk di Gary

Nel libro parli molto della necessità di una maggiore educazione sessuale. Basterebbe questo per far sì che la gente smetta di guardare il porno? 
Se li farà smettere di guardare i porno? No. Ma il fatto è che molte delle persone che hanno problemi di disfunzione erettile non sanno che una delle cause dei loro problemi potrebbe essere il porno. Per le nuove generazioni, il porno e la masturbazione sono sinonimi. Leggono articoli in cui si dice che la masturbazione fa bene, e di conseguenza immaginano che anche il porno faccia bene. Non riescono a fare il collegamento tra il porno e i loro problemi. Per cui, se ci fosse un’educazione sessuale che li aiutasse in questo senso, sarebbe un bene. Un’altra cosa che manca è il fatto che i sessuologi non riescono a comprendere il legame tra il porno e gli effetti che ha sul cervello degli adolescenti, consentendo a questo processo di continuare. Il cervello di un adolescente è facilmente influenzabile, ha picchi molto alti di dopamina ed è costantemente alla ricerca di emozioni e novità.

Parli anche del concetto di “rebooting,” ovvero il ricaricarsi smettendo di guardare il porno. Quanto è efficace? È facile curare la dipendenza dal porno? 
Il “rebooting” implica la rimozione di tutti gli stimoli sessuali. Può essere qualcosa che si fa per problemi come la disfunzione erettile o la perdita della libido, ma ci sono anche persone che lo fanno per altri motivi, magari dopo aver visto dei loro amici che in quel modo hanno ritrovato motivazione, autostima e capacità di concentrazione. Queste persone hanno un bisogno di ricaricarsi diverso rispetto agli uomini tra i 40 e i 50 anni che hanno sviluppato problemi di disfunzione erettile quando sono passati ai siti di streaming dopo essere cresciuti consumando il porno tramite le riviste. Gli uomini più giovani hanno tempi di recupero molto più lunghi. Gli uomini più anziani riescono a ricaricarsi in otto o 12 settimane; alcuni dei più giovani, invece, che hanno dai 20 ai 24 anni, possono metterci anche due anni. Ci mettono di più perché sono al punto più alto della loro salute e del loro livello di testosterone, e questo ci riporta alla questione dell’uso del porno nell’adolescenza, quando il cervello è più facilmente influenzabile.

I problemi di dipendenza dal porno sono comuni anche tra le donne? 
Di solito gli uomini consumano porno molto più spesso delle donne. Facendo un giro su forum come NoFap, si può vedere che spesso per le donne il problema è che non riescono ad eccitarsi con i loro partner. Si trovano ad aver bisogno del porno per avere un orgasmo, ne sono dipendenti. Quindi sì, questi problemi esistono anche tra le donne. La differenza è che gli uomini hanno uno strumento per misurare la loro dipendenza dal porno, ossia il loro pene. Le donne no. Per questo molte donne non riescono a collegare i loro problemi al porno.

Secondo te, a che punto siamo in fatto di consapevolezza degli effetti del porno sul cervello umano? 
Quando si tratta di studiare gli effetti del porno sul cervello umano, gli esperti sono molto divisi. Quello che sappiamo lo dobbiamo al lavoro dei neuroscienziati, dato che la dipendenza è di gran lunga la patologia mentale più studiata. E nel corso di questi studi sono stati osservati i diversi tipi di dipendenza di cui può soffrire l’essere umano. Di conseguenza, gli studi sul tema sono molti. D’altra parte, però, ci sono i sessuologi che non studiano le meccaniche del cervello e che fondamentalmente non sono altro che dei sociologi che fanno dei questionari. Costoro hanno una teoria che non prevede la dipendenza dal porno e non vogliono che essa sia riconosciuta come tale, perché hanno paura che si inizi a parlare degli effetti negativi del porno. Non vogliono che ci siano cose negative associate alla sessualità.

Che cosa pensi dei siti che contengono solo porno “buono” e che filtrano tutto ciò che viene descritto come porno “cattivo”? 
È una moda che mi infastidisce. Cerca di insegnare alla gente la differenza tra porno “buono” e porno “cattivo”, come se esistesse davvero una differenza del genere. Quest’idea viene portata avanti da siti come makelovenotporn.com e va anche bene, se non fosse per il fatto che si tratta di siti a pagamento e ovviamente nessun quindicenne pagherà mai per il porno. Ma a parte questo, quello che mi da fastidio è l’idea di fondo, per cui un ragazzino dovrebbe pensare “Oh, questo sito contiene solo porno 'buono', guarderò solo questo.” È ridicolo. È come portare un bambino in un supermercato e dirgli “Compra tutto quello che vuoi, basta che sia roba salutare.” Il bambino non comprerà certo i broccoli. Inizierà a cercare le cose più strane e orribili perché è ciò che fanno gli adolescenti. Per cui non funzionerà mai. E oltretutto, qual è il porno “cattivo”? Il BDSM, la dominazione, il sesso anale? È una discussione senza fine e che oscura il vero problema, che è il fatto che i giovani d’oggi stiano aumentando la loro soglia del piacere tramite la velocità di internet. Ciò che fa la differenza, nel 2014, e il modo in cui viene consumato il porno.