“Non esistevano calendari di nudo con persone che trovassi effettivamente sexy,” ha detto la fotografa Lara Verheijden in una precedente intervista con VICE. È il motivo per cui, nel 2019, ha creato la prima edizione del Amsterdamse NaaktKalender (il “Calendario Nudo di Amsterdam”) in collaborazione con lo stilista Mark Stadman.
Il concetto è semplice ma potente: Verheijden ha cercato su Instagram persone che fossero disposte a posare nude o parzialmente svestite in pubblico e ha scattato conturbanti ritratti in giro per Amsterdam. La prima edizione è stata un grande successo. Da quel momento, ha pubblicato altre due edizioni per Amsterdam e anche creato un nuovo calendario berlinese.
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Per il 2023, Verheijden ha deciso di concentrarsi su una versione speciale del calendario ambientata al festival Lowlands, uno dei maggiori festival musicali dei Paesi Bassi, che si svolge ogni anno a fine agosto.
Dato che il direttore Eric van Eerdenburg è fan della fotografa, l’intera area del festival è diventata il set su cui fare le foto. “Mi ha dato carta bianca,” ha detto Verheijden. “Il fatto di non dover fare le cose in segreto mi ha dato grande energia, e gli shooting si sono trasformati in performance. Hai una folla di persone attorno a te, che ti osserva.”
Durante i servizi fotografici, il pubblico del Lowlands ha avuto una reazione molto diversa rispetto agli abitanti della città. “Nei Paesi Bassi, i passanti di solito si limitano a fare una battuta,” dice Verheijden. “A Berlino ci fissavano senza vergogna, un atteggiamento davvero poco appropriato.”
Ma al festival i presenti si comportavano in maniera molto carina e tranquilla. “Dicevano cose tipo: ‘È davvero figa questa cosa che stai facendo.’ La cosa mi ha colpito molto,” racconta Verheijden. “C’è come un accordo, un senso di solidarietà, come se fossimo in gita scolastica insieme. Per me è questo il motivo per cui la gente ama i festival. Ti senti parte di qualcosa di più grande.”
Il calendario segue la cronologia del festival: gennaio apre con una foto ambientata nella coda all’ingresso, dicembre chiude con un autoritratto della fotografa in mezzo al campeggio abbandonato. Essendo “non una tipa da festival,” per usare le sue parole, Verheijden ha preso ispirazione dalle foto dell’iconico festival di Woodstock, sia l’originale del 1969 che il suo disastroso remake nel 1999.
Nelle foto del primo Woodstock, i soggetti non sono in posa. “Sono foto molto basate sull’osservazione, hanno qualcosa di molto tenero e poetico,” nota Verheijden. “Da lì ho preso l’idea di fare molte foto con lo zoom, come quella della copertina. Per farti vedere il pubblico, per farti sentire la folla.”
Il calendario contiene anche molti riferimenti ironici all’estasi religiosa, tra cui la foto di una donna colpita da un raggio di sole mentre esce dalla tenda. “È come una visione della Madonna, l’ha detto il mio gallerista Paul van Esch,” commenta la fotografa.
Ma uno dei temi più implicitamente importanti di questo calendario è l’olandesità. “Tutto al Lowlands è organizzato in ogni minimo dettaglio, il che lo rende molto diverso, specialmente da Woodstock ‘99,” spiega. “Non vedi gente esausta collassata per terra. Al Lowlands, la gente collassa nella privacy della sua tenda, bevendo un frappé all’avocado.”