Sull’internet che parla di cultura, in questo momento, ci sono un sacco di liste di consigli di cose da ascoltare e guardare per passare il tempo in tempi di coronavirus. Ci mettiamo anche noi: ecco dei canali YouTube da seguire che parlano di musica.
Sono in inglese, ma non è un inglese difficile. E alcuni hanno anche i sottotitoli. In italiano non ce ne sono perché lo YouTube italiano è fatto perlopiù di scherzoni, reazioni e video gag. Questi invece sono mini-documentari, articoli in forma visiva, cose curiose e belle.
Videos by VICE
Diary of a Song
Joe Coscarelli del New York Times è un gallo. Sta a casa, chiama su FaceTime le popstar e tutte le persone che lavorano con loro—produttori, manager, chiunque—e si fa raccontare nel dettaglio come sono nate le loro hit. Così si scoprono versioni alternative, demo, segreti. E pure come funziona il mondo della musica oggi. La seria si chiama Diary of a Song.
Tipo, com’è che Lil Tecca, un rapper sedicenne come molti altri, fa una hit internazionale? Com’è venuta fuori “Mo Bamba” di Sheck Wes? Perché “Old Town Road” di Lil Nas X si è presa TikTok e poi tutto il mondo? Come fa un’adolescente australiana che suona per strada a diventare famosa in tutto il mondo? Ecco, ora potete saperlo. Ma ci sono anche cose più ricercate come Bon Iver, FKA twigs e Kacey Musgraves, se volete.
Earworm
Quelli di Vox fanno i migliori mini-documentari di YouTube, e magari in Italia ci fosse qualcuno come loro. La loro serie Earworm parla di musica ed è una bomba sia che siate invasati con il rap sia che vi interessi sapere com’è che quella melodia di violoncello iperfamosa è diventata iperfamosa.
Il bello di Earworm è che spiega un sacco di cose che ascoltando le tracce e basta non sapremmo mai. Tipo, da dove vengono fuori tutte le stranezze di ASTROWORLD di Travis Scott? Perché il modo in cui Kanye West usa la voce è unico al mondo? Com’è che i rapper di tutto il mondo si sono messi a rappare come i Migos?
Oppure, uscendo dal rap, qual è il rapporto tra heavy metal, Satana e censura? Qual è la canzone jazz più difficile di sempre e perché? Come mai certi dischi che suonano da schifo sono considerati capolavori della musica occidentale?
TheNeedleDrop
Anthony Fantano, “the busiest music nerd”, fa recensioni di dischi da anni e non è un iperbole dire che è ormai diventato lo YouTuber musicale più influente degli Stati Uniti. È autorevole su qualsiasi genere musicale, sa intrattenere e non si fa problemi a dare voti brutti se le cose non gli piacciono. Proprio i voti brutti sono la base per la sua serie più divertente, cioè “NOT GOOD“, una serie di recensioni in cui spiega in modo semplice e chiaro perché certe cose non gli piacciono.
Non so se lo avete notato, ma in Italia facciamo molta fatica a dire che certe cose sono brutte se il nostro pubblico di riferimento le adora. Tipo, dire che il nuovo album di Travis Scott fa schifo, per la nostra audience, è una bestemmia. Ecco, allora è bello imparare da Anthony come si fa a criticare artisti come XXXTentacion, Lil Peep, Logic, Future e Post Malone.
Rap Critic
Il Rap Critic è un ragazzo che carica video in cui recensisce canzoni rap americane da tutte le ere. La cosa che lo rende particolare è che dà molta attenzione ai testi—fa partire il brano, lo ferma, commenta quello che ha sentito. E dato che spesso i rapper dicono stronzate, lui li demolisce e ti fa spaccare dal ridere.
Consigliamo in particolare i suoi video sui peggiori testi dei vari mesi e anni, così da poterci accorgere tutti che Juice WRLD farà anche delle melodie pazzesche ma sentirlo cantare “eri fatta di plastica, fake” è solo terribile. Fanno molto ridere anche la sua recensione di “Bad And Boujee” dei Migos e quella di “Panda” di Desiigner. Ma ci sono anche momenti estremamente seri e pieni di contenuto, come la recensione di “The Story Of O.J.” di JAY-Z.
Sound Field
È un canale in cui due ragazzi che insegnano musica, LA Buckner e Nahre Sol, parlano di grandi temi della musica e ti fanno capire perché le cose che ascoltiamo suonano come suonano. Per dire, vi siete mai chiesti dove cacchio è finita la dubstep, dato che fino a cinque anni fa Skrillex sembrava essere ovunque? O avete mai capito veramente chi ha inventato la trap e quando? O avete mai provato a capire che cos’hanno in comune le canzoni che hanno successo? Ecco, ora avete delle risposte.
Polyphonic
C’è questa cosa molto bella che c’è in giro per il mondo e in Italia però non la fa nessuno, probabilmente perché le nostre leggi sul copyright digitale sono molto più stringenti che nei paesi angolofoni. Sono i video essay, cioè degli articoli che portano avanti una tesi però in video, quindi con anche parti musicali, animazioni, cose decisamente più adatte ai nostri tempi che lunghi paragrafi di testo.
Ecco, Polyphonic è il migliore a farli. Qua sopra ci spiega come il concetto di “album” è nato (spoiler: da Frank Sinatra), ci spiega alla perfezione il rap assurdo di Aesop Rock, oppure perché “Billie Jean” di Michael Jackson è un classico. Ci racconta com’è che Childish Gambino è diventato super famoso a sorpresa, perché Nina Simone è l’arma segreta dell’hip-hop, perché i video musicali di Michel Gondry sono capolavori.
Trash Theory
Non ve ne frega niente del rap? Allora guardatevi un po’ dei video di Trash Theory, in cui si parla molto di cose con le chitarre. Ci sono un sacco di ragionamenti sul punk, sull’alternative rock, sul metal, sull’indie rock e tutte quelle cose lì.
E sono questioni che effettivamente, se ci pensate, ci sta di porre. Tipo, perché nel pop punk tutti continuano a dire che la loro città gli fa schifo? E chi ha vinto veramente la battaglia del britpop tra gli Oasis e i Blur? Com’è che è nato l’alternative rock? E così via.
Noisey
Questa è l’occasione buona per riguardarsi un po’ dei video che hanno fatto la storia di Noisey, girati dai nostri colleghi americani. Tipo Chief Keef che parla con lo psicologo dei morti che ha visto e dei traumi che ha vissuto, l’intervista a Kendrick Lamar a Compton, tutta la serie Noisey Atlanta sull’ascesa della trap, tutta la serie Chiraq sulla scena di Chicago, il documentario su A$AP Rocky.
Oppure potete guardare questo documentario su un rave psytrance in una foresta, dato che non potrete andare a farne uno almeno per un mesetto e mezzo.