Música

Insomma, pare che il concerto di Beyoncé abbia fatto schifo



Non è vero, sciocchini! Il concerto è stato incredibile. Talmente incredibile che addirittura eventi fuori dalla portata dei suoi tour manager—come la luna piena—convergevano per rendere speciale la serata di ieri e dare alla nostra Miss Carter l’apparenza e la sostanza di una divinità.

Non suda, non stona, non prova sentimenti negativi, è semplicemente orgogliosa di te e tu dovresti essere fiero di te stesso quanto lo è Queen Bey, perché te lo ha detto lei. In sostanza, il concerto di San Siro è stato la prova, per tutti i presenti (statisticamente pochissimi uomini eterosessuali—cosa si sono persi), che il matriarcato se ci fosse funzionerebbe alla grande.

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Ecco le cose decisamente più fiche successe ieri:

LA SCENOGRAFIGA:

In pratica, tutto usciva dalla sua fica, inclusa lei stessa.
I riferimenti all’organo genitale femminile erano talmente presenti e costanti che alla fine di tutto anche lo stadio di San Siro sembrava una grossa, enorme vagina di Beyoncé.

INSTANCABILE E IMPECCABILE



Mentre noi comuni mortali sentivamo il peso del caldo e dell’affaticamento già dopo tre o quattro canzoni—tanto che abbiamo più volte costretto la coppia di ragazzi entusiasti di fronte a noi a sedersi perché era giusto ogni tanto prendersi una pausa dalle quasi due ore di concerto (e c’è da dire che Queen Bey ci concedeva gentilmente alcuni intermezzi relax in cui potevamo ad esempio guardare lei con un’orchidea in bocca, lei con una lametta in bocca o le sue vacanze con la famiglia)—Beyoncé non sembrava sentire la stanchezza. A un certo punto è uscita da una scatola che sembrava appena comprata in negozio, di plastica. Incredibile anche come i suoi capelli siano rimasti perfetti anche dopo che si è sbattuta come una carpa nella piscina che aveva giustamente fatto montare in mezzo allo stadio.

Un modo come un altro per reagire all’afa milanese.

TEORIA DEL COMPLOTTO: Alcuni sospettano che in realtà Beyoncé sia semplicemente una testa che viene applicata ogni volta su corpi diversi, altrimenti non si spiega come possa non risentire minimamente delle cose che di norma danno fastidio agli umani.

UNA SELVA DI CULI



Nessuno aveva dubbio che il culo sarebbe stato un altro grande protagonista della serata, così come nessuno dubiterà mai più del potere delle calze contenitive. Le tipe col culo secco ieri si saranno sentite parecchio in difetto.

LOVE ON TOP

Questo momento è stato talmente epico che ha fatto scordare al pubblico di San Siro che in scaletta non fosse presente “Single Ladies”… Male, ma non malissimo dato che appunto in molti se ne sono resi conto soltanto a concerto finito, quando sono stati svorticati fuori dalla vagina di Beyoncé.

Ma ogni meraviglia ha i suoi lati negativi e non sarebbe corretto ometterli:

1. Qualcuno dovrebbe ridimensionare questa sua mania di mostrarci le diapositive di famiglia, ora conosco più cose di Blue Ivy e delle vacanze dei Carter di quante ne sappia della mia stessa vita.

2. Quelli che stavano nel golden pit e hanno pagato 600 euro dicono che non si vedeva un cazzo.

3. La tristezza dei titoli giornale che la paragonano a Rihanna. Per prima cosa GRAZIE AL CAZZO che non è lo stesso concerto, secondo: state tranquilli che se paragoniamo la nostra stampa a qualsiasi starnuto dei giornali esteri ci fate la stessa figura.

Ringrazio comunque chi NON mi ha concesso gli accrediti stampa per darli invece a questi bravi giornalisti.

Ultima nota di demerito, il maledetto Jay Z che non si è nemmeno degnato di uscire a dire ciao. Lo sapevamo tutti che eri a Como con Bey ieri l’altro, maledetto.

D’altronde però si è capito una volta per tutte chi comanda in casa Carter e oltre.

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