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Non sorprenderti se questo generale ‘giustiziato’ in Corea del Nord tornerà in vita

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In Corea del Nord le voci su presunte esecuzioni, epurazioni e misteriose sparizioni di esponenti politici e militari sono all’ordine del giorno. Nei giorni scorsi, il regime nordcoreano guidato da Kim Jong-Un avrebbe giustiziato il comandante dell’Esercito Popolare Coreano, Ri Yong-gil.

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L’uomo, secondo quanto riportato da agenzie di stampa locali, sarebbe stato giustiziato settimana scorsa con le accuse di corruzione e associazione a delinquere. La notizia è stata confermata a Reuters da una fonte anonima che sostiene di essere “vicina alle vicende nordcoreane.” Tale fonte, tuttavia, si è rifiutata di spiegare nei dettagli come abbia ottenuto informazioni sulla vicenda.

Il Servizio Nazionale di Intelligence della Corea del Sud si è rifiutato di commentare e VICE News non ha potuto verificare la notizia in modo independente.

Michael Madden, esperto di Corea del Nord, non sembra tuttavia credere a questa versione. Secondo lui, Ri avrebbe sicuramente perso il suo posto nell’esercito – il suo sostituto è stato annunciato dai media di stato – ma sulla notizia della sua presunta esecuzione Madden conserva un certo scetticismo.

“Non so se sia stato giustiziato — l’esecuzione sarebbe una pena eccessiva,” ha detto Madden.

Questo tipo di annunci, secondo Madden, sono “una sorta di prassi,” facendo notare che diversi ufficiali nordcoreani creduti morti sono riapparsi settimane o mesi dopo la loro scomparsa.

“Spariscono ma tornano indietro, finiscono a lavorare da qualche altra parte. Non è impossibile che a Ri Yong-gil sia stato assegnato un altro lavoro. Lo sapremo tra un paio di mesi.”

Ri ha servito come comandante dell’esercito per più di due anni, dopo essere stato nominato da Kim nell’agosto del 2013. Tuttavia le rotazioni sono frequenti, spiega Madden.

“C’è sempre la possibilità che [Ri Yong-gil] possa riapparire da qualche altra parte,” ha detto l’esperto. “È una posizione che è passata di mano in mano cinque o sei volte. Ogni volta che un comandante scompare poi ritorna con un altro lavoro, eccetto Ri Yong-ho.”

Ri Yong-ho, anche lui tra i vertici dell’esercito, fu rimosso pubblicamente dalla sua posizione nel 2012, e si troverebbe ora agli arresti domiciliari.

Poco più di un mese fa, il regime aveva condotto il suo quarto test nucleare, il quale secondo fonti locali avrebbe avuto come oggetto una bomba idrogeno. L’episodio ha scatenato la rabbia della comunità internazionale, che probabilmente imporrà nuove sanzioni economiche al regime.

Madden ha evidenziato come la cacciata di Ri Yong-ho sia avvenuta nel luglio del 2012, tre mesi dopo un tentativo fallito di far partire un missile. Domenica la Corea del Nord ha lanciato in orbita un satellite nordcoreano che tuttavia non è ancora operativo —

ma si crede che il lancio sia stato una copertura per testare missili balistici, ufficialmente vietati. Non è chiaro se l’improvvisa scomparsa di Ri Yong-gil sia in qualche modo legata a questo evento, o se faccia semplicemente parte degli intrighi politici di Pyongyang.

L’esercito nordcoreano si trova in uno stato di confusione perenne da quando Kim ne ha preso il comando dopo la morte di suo padre Kim Jong-il, avvenuta nel dicembre 2011. È raro che il regime rilasci dichiarazioni sulle epurazioni di funzionari di alto livello. L’unica eccezione è stata quella del potente zio di Kim, Jang Song-thaek, il quale fu giustiziato per corruzione nel 2013.

A maggio dell’anno scorso il Ministro della Difesa Hyon Yong-chol sarebbe stato ammazzato da un plotone d’esecuzione per aver mancato di rispetto al leader supremo. La sua colpa sarebbe stata quella di essersi addormentato durante un evento presieduto da Kim. 


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Ha contribuito Reuters.