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Noisey

Cosa pensano i 2000 dell'indie rock degli anni Zero?

Abbiamo chiesto a un po' di 2000 di ascoltare la musica che andava di moda durante la loro gestazione.
Daisy Jones
London, GB

La cosa più strana di quando passi i 25 anni è quella strisciante consapevolezza di non essere più così giovane. Mi dispiace dirtelo, ma c'è un'intera generazione là fuori abbastanza grande per bere e scopare e non si ricorda, né ha alcun interesse a farlo, della cultura che ti ha formato, tipo MySpace prima di Justin Timberlake, i jeans a vita bassa e le gemelle Olsen. La gente nasce e invecchia e la Terra continua a girare, funziona così. In questo senso, se tu eri un adolescente nella prima metà degli anni Duemila, ci sono molte probabilità che tu sia molto ferrato in tutta una serie di canzoni indie che ora ti sembrano tristemente distanti. Ricorderai un tempo in cui ragazzi problematici con i jeans troppo stretti e una chitarra a tracolla non facevano sbuffare nessuno. Ricorderai le discussioni infinite sulla tastierina di "12:51" degli Strokes. Avrai scritto su Facebook che per te Dev Hynes rimarrà sempre il cantante dei Test Icicles. Ricorderai le innumerevoli figure da deficiente di Pete Doherty. Ricorderai quando la sottocultura indie era una parte integrale dell'essere teenager e non ancora un genere per papà che hanno rinunciato alla vita.

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