Cosa succederebbe di preciso se la Corea del Nord bombardasse gli Stati Uniti?
Akira, 1988.

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Cosa succederebbe di preciso se la Corea del Nord bombardasse gli Stati Uniti?

Non che abbia intenzione di farlo, ma è interessante immaginare scenari apocalittici.

Se nel 2016 non avete prestato particolare attenzione alla Corea del Nord—mentre le maggiori potenze nucleari come Russia, Stati Uniti, Regno Unito e Cina si litigavano le piazze geopolitiche facendo robe pazze—forse non avete fatto caso al fatto che il regno eremita continua a minacciare di bombardare i suoi nemici.

O forse è da talmente tanto tempo che sentiamo questa minaccia che ormai si è completamente svuotata di significato. Ad ogni modo, nel corso del 2016 la Corea del Nord ha lavorato sodo per mettere a punto e testare le tecnologie necessarie a provare che le sue minacce sono credibili—in particolare per quanto riguarda il missile balistico intercontinentale Kwangmyongsong. Missile che, abbiamo scoperto a febbraio, avrebbe potuto arrivare fino a Los Angeles.

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Studi recenti suggeriscono che nel 2020 la Corea del Nord avrà armato un missile nucleare "affidabile" in grado di colpire gli Stati Uniti. Ma secondo Rodger Baker, analista in capo al settore Corea del Nord per la compagnia di intelligence militare Stratfor di Austin, in Texas, non è questione di quando i missili saranno affidabili o meno. "Probabilmente sono già in grado di colpire gli Stati Uniti," ha detto, aggiungendo che gli analisti dell'esercito americano "danno per appurato che la Corea del Nord abbia la capacità di farlo, anche se non è dimostrato al 100 percento."

In altre parole, la Corea del Nord è pronta per sganciare bombe nucleari quanto il tuo amico che insiste a farti sentire i suoi mixtape è pronto ai VMAs: tutti pensiamo che ci farà una figuraccia, ma ehi, potremmo sbagliarci.

Quest'anno, il team di Baker ha prodotto un'analisi dettagliata di come gli Stati Uniti potrebbero cercare di distruggere l'arsenale nordcoreano, e di quale sarebbe la vendetta di Pyongyang. "Sono scenari importanti," mi ha detto Baker.

Baker mi ha aiutato a immaginare cosa succederebbe nelle ore dopo un attacco da parte della Corea del Nord—dai minuti immediatamente dopo alla dichiarazione di una guerra. In alcune cose, la sua previsione mi ha sorpreso. Per esempio, se pensate che gli Stati Uniti si limiterebbero a schiacciare tutti i bottoni rossi a loro disposizione e fare della Nord Corea un cratere sulla carta geografica, siete dei pessimi strateghi.

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STEP 1: GLI STATI UNITI SE NE ACCORGEREBBERO PRIMA DEL LANCIO

Date le tecnologie di cui sappiamo disporre la Corea del Nord, si può dire con buona certezza che un missile nucleare non spunterebbe dal nulla da una base sottomarina. I possibili metodi sono vari, ma il più plausibile—e ovvio—sarebbe la vecchia cara torre di lancio. Baker mi ha detto che sarebbe anche l'opzione peggiore perché i membri dell'intelligence in altri paesi farebbero in tempo ad accorgersene. "Ci vogliono giorni o settimane per allestirle e preparare il missile," mi ha detto.

A dicembre la Corea del Nord ha testato con successo il lancio sottomarino, ma per attaccare da un sottomarino è necessario trovarsi a qualche centinaio di chilometri dalla costa, e i rappezzati sottomarini nordcoreani potrebbero non farcela.

Un'opzione migliore sarebbe il lancio da un TEL, un veicolo lanciarazzi. "Magari li hai visti nei film o alla TV, sono grossi camion o blindati," mi ha detto. "Lì ci vuole un'ora, perché bisogna preparare il missile, e spararlo." Ah, per la cronaca, pare che la Corea del Nord abbia dei TEL, dato che nel 2012 ne ha comprati alcuni dalla Cina, e che li usi per portare a spasso i missili in giro per Pyongyang.

Ma Baker dice che un'ora dovrebbe essere abbastanza perché il mondo si accorga che un missile nordcoreano sta per essere lanciato, e porta a sostegno della sua tesi il costante monitoraggio a cui la regione è sottoposta da parte dei radar antimissile internazionali, dalle immagini satellitari e dai metodi di tracciamento basati sul calore intenso. "Subito dopo che i nordcoreani fanno qualche test, gli Stati Uniti o il Giappone sono in grado di dire se è riuscito o meno, dato che hanno monitorato l'intera cosa, anche se la Corea del Nord fa un test a sorpresa," mi spiega Baker.

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In breve, dice che non sarebbe proprio un attacco a sorpresa. "Anzitutto, i sistemi di difesa antimissile sarebbero messi in massima allerta," mi ha detto. Poi, mi ha spiegato che verrebbero mandate sul campo le navi della difesa antimissile giapponesi.

E viene il turno della difesa antimissile.

STEP 2: GLI STATI UNITI E IL GIAPPONE PONDERANO L'ATTACCO PREVENTIVO

Ovviamente, la difesa migliore è l'attacco. Secondo gli analisti di politica estera della George Washington University Law School, se le spie fossero certe che la Corea del Nord stesse armando un missile con una testata nucleare da lanciare contro gli Stati Uniti, gli Stati Uniti potrebbero attaccare preventivamente, e sperare di riuscire a giustificare l'attacco davanti alle Nazioni Unite come una risposta a un "attacco armato imminente".

La decisione potrebbe anche non venire dal presidente Trump, secondo Baker.

"Penso che sarà una decisione dell'esercito," mi ha detto. Mi ha anche detto che all'esercito gli attacchi preventivi piacciono. Aspettare un attacco e sperare di riuscire a fermarlo è rischioso. Se attacchi preventivamente invece "hai il 100 percento di possibilità di distruggere il missile, e per questo è l'opzione preferita."

Ma giustificare attacchi aerei preventivi sarebbe complesso, e l'attacco stesso potrebbe scatenare risposte indignate da Cina, Russia e anche Corea del Sud. "Da un punto di vista politico," dice Baker," sarebbe forse meglio lasciare che la Corea del Nord lanciasse il missile e poi farlo esplodere, piuttosto che colpirlo quando è ancora a terra."

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Perciò non è impossibile—anche se non è probabile—che gli Stati Uniti permettano, pur sapendolo, che un missile nordocoreano lasci il suolo.

STEP 3: IL MISSILE VIENE LANCIATO

Anche se il lancio dovesse riuscire, non è affatto certo che un missile nordcoreano possa arrivare anche solo vicino al suolo americano. I missili balistici intercontinentali sono essenzialmente navicelle suicide che cominciano il viaggio lasciando l'atmosfera terrestre. "I nordcoreani hanno dimostrato, almeno in un test, di essere in grado di lanciare un missile che esce dall'atmosfera e poi vi rientra," mi ha detto Baker. Ma tornare indietro non è sufficiente, se la testata a bordo viene danneggiata nel processo. "Hanno fatto test a terra e hanno dimostrato che potenzialmente le testate sono in grado di sopravvivere," mi ha detto.

Poi, ovviamente, c'è la questione di dove sarebbe diretto il missile. Baker mi ha detto che su questo punto non ci sono certezze, e che posti raggiungibili come le Hawaii e Los Angeles non sono i soli che Kim Jong-un ha minacciato. "Ricordo la mappa che hanno pubblicato nelle foto di qualche anno fa, in cui c'erano piccole linee che avrebbero potuto puntare su Austin," ha detto.

STEP 4: STATI UNITI E GIAPPONE CERCANO DI DISTRUGGERE IL MISSILE PRIMA CHE COLPISCA

"Ci sono molti sistemi di radar a terra sempre in funzione, così come sistemi satellitari sempre attenti anche solo al calore di un lancio," mi ha detto Baker. In Corea del Sud, gli Stati Uniti stanno cercando di installare un sistema di difesa missilistica, il THAAD, ma vista l'instabilità politica del paese, non è certo che ce la faranno.

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Se il THAAD esisterà quando il missile verrà lanciato, e il missile vi sfuggirà, potrebbe non sfuggire al Giappone. Le navi della flotta Aegis giapponese saranno schierate, prontissime a lanciare a loro volta la difesa missilistica.

Se il missile nordcoreano dovesse superare l'Oceano Pacifico, a quel punto ad abbatterlo dovrebbe pensare il sistema di difesa missilistica americano in Alaska. Anche se ha qualche falla. "Non è perfetto, e non lo sarà mai," mi ha detto Baker.

Perciò se la Corea del Nord fosse estremamente fortunata, potrebbe colpire una città americana.

Comunque, secondo Baker, "è quasi certo che, se la Corea del Nord può lanciare solo uno o due missili, questi non toccheranno mai il bersaglio."

Ma è probabile che presto i nordcoreani saranno meglio equipaggiati.

Baker teme per esempio i missili multitestata—terribili super-armi di incredibile sofisticazione—che potrebbero mettere in scacco il sistema di difesa americano. "Puoi avere più testate sullo stesso missile, ognuna orientata in una direzione diversa, e puoi armarle mentre discendono, e alcune possono essere false," mi ha spiegato Baker. Quando la Corea del Nord metterà le mani su quella tecnologia—ed è solo questione di tempo—potrà dire a ragione di poter bombardare gli Stati Uniti.

STEP 5: LA CINA RISPONDE

Ecco un buon motivo per cui il presidente Trump potrebbe voler andarci piano con la Cina: secondo Baker, è probabile che se la Corea del Nord mettesse in campo un attacco immotivato, la Cina potrebbe fare le sue mosse per impedire una seconda Guerra di Corea.

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"La Cina ha minacciato che se i nordcoreani causassero un conflitto armato, la Cina potrebbe intervenire a Pyongyang e prendere stanza nel Nord nella Corea del Nord, senza dare però sostegno militare al regime," dice Baker. "Non penso che i cinesi pensino di poter competere con gli Stati Uniti, in caso di guerra."

Ma non tutti gli analisti pensano che la Cina volterebbe le spalle all'alleato nordcoreano. Joel S. Wit del U.S.-Korea Institute alla Johns Hopkins School of Advanced International Studies ha scritto sul New York Times che se è vero che la Cina ha fatto pressioni sulla Corea del Nord per lo smantellamento degli armamenti nucleari, la sua attitudine globale non è cambiata. "Una Corea unita e alleata con Washington non sarebbe una bella notizia per Pechino, vista la rivalità con gli Stati Uniti," ha scritto.

STEP 6: GLI STATI UNITI REAGISCONO, MA NON BOMBARDANO LA COREA DEL NORD

Trump ha dichiarato che non si farebbe scrupoli a usare armi nucleari contro l'ISIS, quindi sembrerebbe logico che lo facesse anche con la Corea del Nord, giusto? Baker pensa di no.

"Credo che sia molto improbabile, perché il numero di armi nucleari che hanno i nordcoreani è limitato, e le dimensioni della Penisola coreana sono così ridotte, e le implicazioni sono pesanti, per esempio per la ricostruzione, ma anche per la Corea del Sud."

Invece, Baker pensa che la risposta sarebbe "un missile da crociera, seguito da una campagna aerea contro tutte le truppe alle frontiere nordcoreane." L'idea, dice, sarebbe di smantellare l'artiglieria alle frontiere e il sistema missilistico. Nel mentre, "muovere altre forze nella regione."

STEP 7: UNA GUERRA CHE LA COREA DEL NORD FINIREBBE PER PERDERE

Una volta che entrambe le parti hanno usato le maniere forti importa molto meno chi ha cominciato, ed è qui che il report di Stratfor sullo scoppio di un conflitto tra la Corea del Nord e il team Corea del Sud-Stati Uniti diventa particolarmente importante. Di base, "è nelle prime ore dallo scoppio che la Corea del Nord deve usare ogni strumento a sua disposizione," mi ha detto Baker. Pensa che i nordcoreani potrebbero tornare a "strumenti tradizionali", incluse armi chimiche o biologiche—"più chimiche che biologiche"—per rallentare ogni avanzata a terra degli Stati Uniti, e tentare di mettere a ferro e fuoco il settentrione della Corea del Sud per un po'.

In caso di guerra, Baker non dà alla Corea del Nord molte chance.

Escluso qualche cambio politico improvviso per cui i sudcoreani potrebbero schierarsi dalla parte di Kim Jong-un, mi ha detto Baker, "si può tranquillamente pensare che in un conflitto in cui siano in gioco gli Stati Uniti—o anche solo tra le due Coree—è molto difficile che la Corea del Nord vinca."

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