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Questa bufala razzista sul cane di Pozzallo è stata condivisa più di 30mila volte

Diffusa dalla pagina 'Minions', si scaglia contro i migranti di un centro di accoglienza siciliano usando la foto di un cane trafitto in Cina.
Leonardo Bianchi
Rome, IT

Per quanto ci si possa sforzare, non esiste un modo provato e affidabile per raggiungere la viralità su Internet. A volte si tratta di puro culo; a volte (non molte, a dir la verità) è merito di una strategia ben elaborata; e a volte è sufficiente far leva sulle paure e sul pregiudizio delle persone, spacciando palesi falsità.

Quest’ultimo metodo, a maggior ragione in un periodo come questo, è quello che sembra garantire il massimo risultato con il minimo sforzo—specialmente quando si tirano in ballo i migranti.

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Solo un mese fa, ad esempio, era diventato virale il post di un tizio che metteva alla gogna un passeggero nero, colpevole—a suo dire—di non avere il biglietto per viaggiare sul Frecciarossa. Ne era seguito un velocissimo linciaggio a mezzo social, poi contrastato con altrettanta rapidità dato che, come evidenziato anche da Trenitalia, non era vero niente.

In questi giorni, invece, sta girando parecchio su Facebook una foto cruenta e molto più sensazionalista. Postata originariamente dalla pagina Minions (che con i personaggi inventati da Sergio Pablos ha poco a che fare), l’immagine ritrae un cane trafitto da una freccia ed è accompagnata da una didascalia che recita: “Al Centro di accoglienza di Pozzallo…..(Sicilia) si gioca con arco e frecce, per ammazzare il tempo… SENZA PAROLE!!! (foto inviata da un nostro fans)”

La stessa foto è stata condivisa anche da altre pagine bufalare come Gazzetta della Sera, Mareventi Sicilia e Segreto di Stato. Nel momento in cui scrivo, il post originale di “Minions” non è stato rimosso e ha quasi trentamila condivisioni—molte delle quali di persone reali che condiscono la loro indignazione con i soliti auguri di morte per combustione o annegamento.

Com’è intuibile, in questo post c’è giusto qualcosina che non quadra. Seppur vera, la foto è stata scattata in Cina, per poi essere pubblicata nel dicembre del 2016 dalla pagina China’s Rescues and Shelters 中国大陆和避难所. La storia—vecchia di quasi due anni, ricordiamolo—è stata inoltre riportata da testate come Express e Mirror; fortunatamente, il cane è stato poi tratto in salvo e ora sta bene.

Naturalmente, e non ci voleva di certo un genio per capirlo, i migranti nell’imprecisato “Centro di accoglienza di Pozzallo” non c’entrano nulla. C’entrano eccome, e per l’ennesima volta, i razzisti nostrani che spargono sonore stronzate volte a fomentare odio e risentimento nei confronti dei migranti.

Personalmente trovo abbastanza incredibile che nel 2018 cose del genere attecchiscano in questo modo, e che qualcuno possa fidarsi di una singola foto senza perdere cinque secondi di tempo su Google, o persino sugli stessi commenti del post. Ma tant’è: mi sa che la strada da fare è ancora bella lunga.

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