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Alcune cose non proprio chiare che sono emerse su Giuseppe Conte

Come il CV e i rapporti col metodo Stamina dell'avvocato e professore suggerito da Di Maio e Salvini per la Presidenza del Consiglio.
Leonardo Bianchi
Rome, IT

Prima di ieri, cioè quando Luigi Di Maio e Matteo Salvini l’hanno indicato come il potenziale presidente del consiglio del “governo del cambiamento,” credo che il 99,99 percento della popolazione non avesse la più pallida idea dell’esistenza di Giuseppe Conte.

I due leader, tuttavia, sembrano aver messo la mano sul fuoco per lui—e Di Maio più di tutti. Conte, ha detto, “è la sintesi del MoVimento 5 Stelle. A chi dice che non è stato eletto, rispondo che Giuseppe Conte era nella mia squadra, lo hanno votato 11 milioni di italiani.” Matteo Salvini, dal canto suo, l’ha elogiato come “un esperto in semplificazione, sburocratizzazione e snellimento della macchina amministrativa, che è quello che tante aziende ci chiedono.”

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Nato a Volturara Appula, in provincia di Foggia, Conte si è laureato in giurisprudenza alla Sapienza di Roma, ed è un avvocato civilista nonché professore di diritto privato all’Università di Firenze (da dove sono stati recuperati screenshot in cui gli studenti—per quello che possono valere dei commenti su un gruppo universitario di Facebook—lo definiscono "la persona persona più disorganizzata di tutta l’Unifi!”). Dal 2013, Conte è componente di presidenza della Giustizia Amministrativa, ed è stato scelto per quel ruolo dietro candidatura del M5S.

In quell’occasione Conte presentò un curriculum di ben 18 pagine che, insieme ad un altro CV sul sito dell’Associazione civilisti italiani, rappresenta tutto quello che pubblicamente si sa di lui. Tra le attività di indicate dall’avvocato ce ne sono diverse all’estero. Conte, infatti, sostiene di aver “perfezionato” i suoi studi di diritto in alcune delle più rinomate università del mondo—Yale nel 1992, la Duquesne University di Pittsburgh sempre nello stesso anno, la Sorbona di Parigi nel 2000, il Girton College a Cambridge nel Regno Unito nel 2001, e la New York University nel 2008 e 2009.

Non male, no? Peccato che una portavoce di quest’ultima abbia detto al New York Times di non aver trovato traccia di Conte “né come insegnante, né come ricercatore, né come studente.” Michelle Tsai ha poi spiegato che Conte potrebbe aver frequentato corsi di uno-due giorni, dei quali però l’università non conserva documenti.

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Su Il Post si rileva anche una seconda incongruenza nel suo CV, quella relativa al Social Justice Group istituito presso l’Unione Europea (che sarebbe piuttosto un collettivo di professori da tutta Europa a cui però, è stato confermato sempre al Post, Conte avrebbe partecipato in forma ridotta). Ma le segnalazioni su ulteriori punti poco chiari arrivano anche da altre fonti:

In una nota, il M5S ha difeso Conte dicendo che "come ogni studioso, ha soggiornato all'estero per studiare, arricchire le sue conoscenze, perfezionare il suo inglese giuridico. Per un professore del suo livello sarebbe stato strano il contrario. Lo ha fatto e lo ha giustamente scritto nel curriculum, ma paradossalmente questo ora non va bene e diventa addirittura una colpa."

Tornando al rapporto tra Conte e Cinque Stelle, secondo il manifesto, ad unirli sarebbe stata un’altra circostanza: la battaglia a favore del metodo Stamina, il trattamento fraudolento inventato da Davide Vannoni che è stato al centro di una campagna mediatica senza precedenti. Come ricorda il giornalista Andrea Fabozzi, “all’epoca dei servizi [de Le Iene] il nome di Giuseppe Conte ricorreva spesso” in qualità di avvocato della famiglia di Sofia, una bambina malata alla quale fu somministrata Stamina e che divenne anche un caso giudiziario.

Nel marzo del 2013, ad esempio, Conte spiegava al Tirreno in cosa consistesse l’azione legale: “Non invochiamo genericamente il diritto alla salute o a cure compassionevoli, ma chiediamo che Sofia completi un protocollo di cure che è stato già concordato, approvato ed eseguito con una prima infusione di cellule staminali. Un principio di civiltà giuridica secondo cui […] il paziente deve completare il trattamento concordato con i sanitari che hanno responsabilità della cura.” Quando però venne stabilito che la bambina non avrebbe potuto continuare a “beneficiare” delle “infusioni,” Conte ribadiva: “è impensabile che a Sofia sia nuovamente sottratta la speranza di una migliore qualità della vita.”

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Tuttavia, stando al manifesto e NeXt Quotidiano, il coinvolgimento dell’avvocato non si sarebbe limitato ai ricorsi. Conte figura infatti tra i promotori di Voa Voa, onlus voluta dai genitori di Sofia per la “libertà di cura.” Casualmente, la prima beneficiaria di Voa Voa è stata la Stamina Foundation, quella presieduta da Vannoni.

Mentre Sergio Mattarella ha preso tempo per valutare tutte le carte in tavola—e soprattutto per capire se Conte sarà un vero e proprio Presidente del Consiglio, e non un semplice passacarte di Lega e M5S—direi che l’inizio della Terza Repubblica non poteva essere più elaborata.

Aggiornamento del 23/05: Nel corso della giornata di ieri sono emerse diverse novità. L'Adnkronos ha pubblicato uno scambio di email risalte al 2014 tra Conte e Mark Geitstfeld, docente alla School of Law della New York University, che attesterebbe la frequentazione del primo alla New York University. La portavoce Michelle Tsai, in particolare, ha detto a Valigia Blu che Conte ha avuto il “permesso di condurre ricerche nella biblioteca della New York University tra il 2008 e il 2014, e ha invitato un professore di giurisprudenza della NYU a far parte del consiglio di una rivista di diritto italiana.”

Per quanto riguarda le incongruenze nel curriculum, l’Università di Cambrige ha fatto sapere che non può “confermare o negare” se il professore abbia frequentato l’università; una fonte universitaria, tuttavia, ha detto alla Reuters di non aver trovato traccia di studi di Conte. Anche alla Sorbona, riporta Repubblica, “il nome di Conte non figura nella banca dati di studenti, ricercatori, dottorandi di nazionalità straniera che hanno frequentato il principale ateneo parigino.”

All'Università di Malta, dove Conte sostiene di aver insegnato "nell'estate 1997 nell'ambito del corso internazionale di studi intitolato European Contract and Banking Law," non risulta che Conte sia mai stato tra i suoi docenti. Un portavoce, tuttavia, non esclude che il professore abbia partecipato a lezioni organizzate dalla Foundation for International Studies, una fondazione (ora sciolta) che collaborava con l'università.

Il Foglio, invece, ha fatto notare che sul sito dello studio legale Alpa—di cui Conte, stando al suo curriculum, sarebbe uno dei cofondatori—“le pagine web riguardanti Giuseppe Conte sono state rimosse o non più funzionanti.” Alpa ha anche specificato che non si tratta di uno studio di associati, e che il nome di Conte non è mai stato presente sul sito.

Infine, sul versante di Stamina, la famiglia della bambina ha negato che l’avvocato fosse un sostenitore del “metodo” di Vannoni. “Il professore ci aiutò,” hanno dichiarato alla stampa, “ci seguì legalmente nel ricorso per proseguire con le cure a Sofia, ma non lo fece perché sostenitore di Stamina, non era il metodo in discussione ma l'aiuto a una bambina malata.”

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