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Le droghe in Europa sono sempre più potenti — e costano sempre meno

Droghe più pure e forti, ma a costi contenuti: è quello che emerge dal 21esimo rapporto annuale dell'Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze, pubblicato oggi.
Foto di tanjila ahmed/Flickr

Droghe più pure e forti, ma a costi contenuti. È quello che emerge dal 21esimo rapporto annuale dell'Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze, pubblicato oggi. Sostanze che circolano in un mercato da più di 24 miliardi di euro, complesso e diversificato, all'interno del quale - tra nuove droghe psicoattive e farmaci contraffatti - l'offerta continua a crescere di anno in anno.

I dati che emergono dall'analisi delle partite sequestrate dicono che la potenza di quasi tutte le sostanze è in aumento, o si mantiene comunque su livelli già piuttosto elevati. Così se nel 2013 una compressa di ecstasy conteneva in media 98mg di principio, l'anno successivo il valore era salito fino a 131 mg.

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L'eroina, ancora, presenterebbe un valore di purezza che va dal 15 al 29 per cento (+ 4/5 per cento rispetto al 2013), con la cocaina si mantiene stabile su livelli alti. Ma è anche la percentuale di THC contenuta nelle foglie e nella resina di cannabis a segnalare un forte aumento — un trend dovuto all'introduzione di tecniche di produzione intensiva in Europa e di piante particolarmente potenti in Marocco.

Da segnalare, inoltre, l'inarrestabile l'ascesa della purezza delle pastiglie di MDMA, i cui consumi starebbero segnando una netta ripresa. "Non è più una droga destinata al consumo di nicchia o sottoculturale," si legge nel report, "ma è utilizzata da un bacino di giovani più ampio."

Per gli autori del documento si tratterebbe di un dato generale preoccupante poiché potrebbero aumentare i rischi di problemi di salute gravi e cronici per i consumatori.

A salire, inoltre, sarebbe anche il numero delle nuove sostanze psicoattive che vengono spesso vendute come sostituti legali alle droghe e pubblicizzate come "non destinate al consumo umano" per eludere le leggi. Nel 2015 ne sono state individuate 98 per la prima volta dall'Osservatorio.

Come arrivano le droghe in Europa

Non ci sono grosse novità riguardo alle rotte del narcotraffico, che sembrano seguire i canali 'tradizionali'.

La Spagna rimane lo snodo centrale dei movimenti di droga, facendo segnare anche nel 2014 il maggior numero di sequestri, seguita da Regno Unito, Belgio, Germania e Italia.

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La cannabis, protagonista del 78 per cento dei sequestri effettuati in Europa, arriva dal Medio Oriente e dal Marocco. La cocaina, prodotta quasi esclusivamente in Bolivia, Colombia e Perù, viene contrabbandata tramite corrieri aerei su voli commerciali, colli espressi e servizi postali oltre che utilizzando yacht privati e container marittimi.

Una pagina del report

Per quanto riguarda l'eroina, invece, il principale paese produttore al mondo rimane l'Afghanistan. Anche se la scoperta di due laboratori per la trasformazione della morfina in eroina in Spagna e uno in Repubblica Ceca suggeriscono l'inizio di una fabbricazione made in UE.

Quella che proviene da Oriente segue diverse rotte di traffico. Le più battute sono quella dei Balcani - che corre attraverso Turchia, Bulgaria e Romania - e quella meridionale che fa transitare la droga dall'Africa prima di approdare per via mare o aerea in Europa. Una nuova via dell'eroina sembra invece svilupparsi attraverso il Caucaso e il Mar Nero.

Leggi anche: Cos'è successo in Portogallo dopo la depenalizzazione di tutte le droghe

La produzione interna continua a farla da padrone nel mercato delle amfetamine. Belgio, Paesi Bassi, Germania e Polonia i paesi con il maggior numero di laboratori per la sinterizzazione delle pasticche.

Cosa succede in Italia

Data la posizione centrale sul Mediterraneo e la presenza delle organizzazioni criminali che dominano i traffici, l'Italia continua a giocare un ruolo importante nel mercato della droga.

Nel 2014 le forze dell'ordine italiane hanno sequestrato ingenti quantitativi di cocaina in arrivo dal Sud America e di cannabis proveniente principalmente dall'Albania e dal Marocco.

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I dati sui consumi rimangono stabili. Ad aver provato la cannabis sono il 31,9 per cento degli adulti e il 20 per cento degli studenti. A scegliere la cocaina sarebbe invece il 7,3 per cento degli italiani, uno dei valori più alti in Europa per la polvere bianca.

Relativamente basso il consumo delle amfetamine rispetto ai paesi del Nord Europa. Ad aver preso una pastiglia è solo il 2,8 per cento degli italiani.

Inoltre, in Italia si morirebbe meno a causa delle droghe rispetto al resto dell'Europa: nel nostro paese i i decessi per abuso di stupefacenti sono stati 8 per milione di abitanti. In Estonia, che presenta il valore più alto, 113.


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Foto di tanjila ahmed/Flickr, distribuita su licenza Creative Commons

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