FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

Ascolta Esplendidos!, il nuovo album di The Delay in the Universal Loop

Esplendidos! è una parodia del pop industriale in versione elettronica, impacchettata come se fosse il CD di un neomelodico da bancarella.
Foto per cortesia dell'artista.

The Delay In The Universal Loop, progetto di Dylan Iuliano da Benevento, è una nostra vecchia conoscenza. Due anni fa vi avevamo presentato il suo secondo album Split Consciousness come "una versione 2015 di 2001: Odissea Nello Spazio" a cura di una persona che "non ha paura di mostrarsi in ogni suo angolo". E sebbene sia cresciuto e sia ancora possibile dire che in fondo quello che fa è elettronica, The Delay continua a scrivere album che somigliano a storie alternative in cui le suddivisioni tra generi non sono mai esistite.

Pubblicità

Il suo nuovo album si intitola Esplendidos!, uscirà questo venerdì per la sua nuova etichetta Bulbless e lo potete ascoltare qua sotto in anteprima. Dylan lo descrive come "un misto tra la mia visione del pop e una parodia del pop industriale", a distaccarsi dal lavoro "storto e astratto" che era il suo ultimo album. "La maggior parte dei pezzi sono a cassa dritta, con la mia voce totalmente imperfetta che esce fuori dal mix", spiega Dylan, "ci ho campionato dentro addirittura dei sassofoni per creare quel senso di forzatura che a volte la musica radiofonica genera. Oltre all'aspetto estetico però ci ho messo anche il mio lato più innamorato e fragile, come in "Sacred Gurl", che è nato come pezzo chitarra e voce completamente nudo".

La copertina è a cura di Phillip Kremer. "Lo conobbi a Houston, in Texas, anni fa", dice Dylan" e oggi è tra gli artisti più assurdi in giro nonchè tra i miei preferiti. Ricordo che mi fece scoprire un pulsante nascosto sotto un ponte di Houston che faceva un'esplosione di bolle nel fiume e già per questo lo ringrazierò a vita. Il graphic design invece l'ha fatto Graziana Zampetti e il concept di fondo era 'deve sembrare il CD di un neomelodico che troveresti su una bancarella in Messico'".

Non vi resta che trasportarvi in un negozietto di Tijuana, schiacciare play e immaginare un mondo migliore in cui il pop è questa cosa qua sotto.