Illustrazione di Patrick Kyle.
Questo post è tratto dal nostro numero dedicato all’ambiente.
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Il Dio del cielo dormiva come un sasso. In un cratere adiacente al Central Park di Manhattan, una roccia vecchia come la Terra aveva riunito attorno a sé una calca di turisti con bastoni per i selfie, brochure svolazzanti e bambini che la toccavano con palmi sudati.
Ma Tomanowos, un messaggero divino dalla tribù di Clackamas dell’Oregon, nel corso degli anni aveva dovuto sopportare umiliazioni peggiori. Conosciuto come il meteorite Willamette, il macigno è bruciato e si è schiantato al suolo molti millenni fa. Un’eternità dopo i ghiacciai hanno coperto la terra, e con essa il meteorite. Di recente gli espositori ne hanno staccati dei pezzi, venduti all’asta per somme astronomiche. Alla fine del Ventesimo secolo, i ricercatori di tesori hanno preso l’idolo dalle mani dei devoti e lo hanno spedito all’American Museum of Natural History.
Tomanowos è letteralmente magnetica, considerando che è formata da 15 tonnellate e mezzo di ferro. La roccia, che durante la sua discesa si è sciolta assumendo la forma della punta di una freccia, è il meteorite più grande che sia mai stato scoperto nel Nord America.
Mentre facevo scorrere la mia mano sulla roccia, fredda e impenetrabile, avevo la sensazione di trovarmi di fronte all’annunciatore di caos, distruzione ed entropia. I Nativi Americani consideravano questi elementi un segno di buon auspicio.
Per via di un accordo, il museo ospita cerimonie private in cui il meteorite viene onorato con canti e lavato in thè del Labrador ed elisir di rosa canina. Questo comportamento e quello opposto, l’irriverenza dei bambini che trattavano la roccia come un gioco della giungla, mi hanno fatto capire quanto sia ampio lo spettro delle relazioni dell’uomo con gli asteroidi.
I genitori sarebbero riluttanti all’idea che i loro bambini giocassero vicino alla tomba di un uomo, e invece i loro bambini usavano una bomba caduta dallo spazio come cavallo a dondolo.
Ogni anno, la Terra attrae 44.000 tonnellate di ceneri galattiche, che in un secolo vuol dire abbastanza materiale per costruire una dozzina di Empire State Building. Tutta questa fuliggine, la polvere di stelle, sono le ceneri di un bombardamento che non si ferma mai.
Palline di ferro fuso grandi un pugno ci mitragliano ogni minuto, in preparazione di scoppi molto più violenti. Negli ultimi due decenni la NASA ha riportato l’esplosione di quasi 600 meteoriti, molti larghi fino a 18 metri. Tra il 2000 e il 2013, 26 hanno colpito il pianeta con una forza atomica.
L’imperatore del Giappone una volta si è inginocchiato di fronte a un fungo atomico di 15 kilotoni, ma alcuni di questi asteroidi rinchiudono una forza di 600 kilotoni. Due anni fa, uno è esploso 100 chilometri sopra la città di Chelyabinsk, vicino ai Monti Urali, colpendo un indefinito numero di palazzi e ferendo 1.491 cittadini russi. Il bagliore è stato 30 volte più brillante di quello del Sole, accecando temporaneamente 70 persone e aprendo gli occhi di tutte le altre: gli impatti che possono distruggere la Terra non erano cessati con i dinosauri.
“Ci sono almeno un milione di asteroidi vicino alla Terra che hanno il potenziale per distruggere una città, o peggio,” ha detto Ed Lu, un ex astronauta e tra i massimi esperti di asteroidi. Ancora più preoccupante della loro abbondanza, è la loro anonimia, perché per fermarli prima bisogna riuscire a individuarle. “La NASA ne ha rilevate meno di diecimila, neanche l’uno percento,” ha detto.
L’agenzia spaziale ha devoluto meno dell’uno percento del suo budget per difendere il pianeta contro le meteore. Lu è uno dei pochi scienziati attivi contro questa minaccia. “La NASA sta analizzando la proposta di costruire una NEOCam—la Near-Earth Object Camera—per osservare gli asteroidi, ma ci sono altre 20 e più missioni a caccia di finanziamenti,” ha aggiunto un po’ dubbioso. Anche se il progetto della NEOCam decollasse, sarebbe uno sforzo limitato—riuscirebbe a vedere solo due terzi degli asteroidi, quelli grandi più di 140 metri, quelli con il potenziale di distruggere grandi aree della terra, ma non rileverebbe minacce più piccole.
Lu gestisce una squadra di astrofisici alla B612 Fundation, un gruppo indipendente di esperti che prende il nome dalla roccia spaziale resa abitabile ne Il Piccolo Principe. Nei prossimi anni sperano di lanciare Sentinel, un telescopio finanziato da privati che mapperà il 90 percento degli asteroidi che mettono a repentaglio il pianeta Terra.
“Le meteore sono calde, quindi Sentinel avrà delle lenti a infrarossi,” dice il direttore della missione Harold Reitsema, l’astronomo che ha scoperto le lune intorno a Nettuno e Saturno, e ha disegnato alcuni dei più importanti telescopi. “Ma visto che le luci a infrarossi a vasta lunghezza d’onda non sono in grado di penetrare completamente nell’atmosfera, dobbiamo mandarlo nello spazio.”
Lo spediranno dritto nel vuoto, e lo ancoreranno alla stessa corrente orbitale di Venere. Al contrario degli altri telescopi, Sentinel sarà rivolto verso la Terra, invece che in direzione opposta, monitorando gli oggetti che sfrecciano nello spazio. Dando le spalle al Sole, nessun bagliore oscurerà il suo sguardo, capace di arrivare a una distanza di 270 milioni di chilometri. Sentinel vigilerà saldamente sulle rocce che vagano sul nostro sentiero. Costruita dal Ball Aerospace, che ha aiutato a disegnare lo Hubble sotto le istruzioni di Reitsema, Sentinel sarà un amalgama di vecchi assi dello spazio. Un sistema di raffreddamento ispirato allo Spitzer manterrà il telescopio alla temperatura costante di meno 200 gradi, per evitare che il calore dell’ambiente accechi le sue lenti a infrarossi.
Il razzo di Elon Musk, lo SpaceX del Falcon 9, la catapulterà verso il Sole. Una volta arrivata, una telecamera in stile Kepler traccerà tutte quelle traiettorie che potrebbero minacciarci. Se Sentinel rileverà un impatto imminente, sarà uno di quei pochi tipi di disastri naturali che avremo la possibilità di dirottare.
Di fatto, deviare un proto-pianeta che viaggia alla velocità di 72.500 chilometri orari è molto più facile di quanto si possa pensare. Le bombe atomiche possono ridurre una grande roccia in sassolini. Un impattatore cinetico può cambiare il percorso di una massa più piccola semplicemente con un colpetto.
Nonostante si tratti delle basi della fisica newtoniana, Reitsema ha aiutato a confermare queste teorie sul campo nella missione Deep Impact, dove una sonda minuscola ha deviato con una piccola spinta una cometa gigante.
Quando gli è stato chiesto cosa avremmo dovuto fare in caso di imminente arrivo di un asteroide, il direttore della NASA Charles Bolden ci ha dato una risposta che fa riflettere: “Pregate.”
Lu mi ha detto che se scoprissimo un asteroide diretto nella nostra direzione, occorrerebbero dieci anni per cambiarne la direzione. Sentinel ci darebbe del tempo, ma non abbastanza persone, qui sulla Terra, credono ce ne sia il bisogno. Ovviamente, Lu e Reitsema dicono che la sfida cruciale di Sentinel sono i finanziamenti. La fondazione nonprofit ha raccolto solo una piccola parte dei 450 milioni di euro necessari. Anche se la B612 inizialmente ha rimandato il lancio al 2016, ha dovuto rinviarlo di nuovo al 2018 e, adesso, al 2019.
“La vera domanda,” ha detto Lu, “è se proteggere la Terra vale il prezzo di un cavalcavia autostradale.” Se l’umanità rispondesse “no” non ci sarebbe da stupirsi. Né il programma di Difesa Plantaria della NASA né il B612, né alcuna altra seria iniziativa hanno provato a diffondere una salutare paura per i bombardamenti celesti.
“Noi umani abbiamo sviluppato la capacità di proteggere il nostro pianeta da un processo che va avanti da migliaia di anni,” ha detto Lu, “Ora la questione è se vogliamo usare questa conoscenza per andare fino in fondo.” L’impressione che diamo è quella di essere noi stessi intenti a distruggere il nostro pianeta e, con il nostro talento per le carneficine indiscriminate, ce la combattiamo con gli asteroidi.
Guardando Tomanowos, il meteorite più grande mai trovato nel Nord America, non ho avuto l’impressione di trovarmi di fronte a un benevolo dio del cielo, né un manufatto pittoresco in cui i bambini possono appiccicare le gomme da masticare.
Quando ha colpito la terra 10.000 anni fa, probabilmente ha creato una devastazione di massa, e questo, nel vederlo, mi ha riportato alle mie più oscure elucubrazioni, per esempio all’immagine di Sodoma e Gomorra rase al suolo e trasformate in un pugno di zolfo.
Gli asteroidi sono stati e continuano a essere una piaga dell’umanità. Oggi più che mai ci troviamo in un’era di abilità illimitata e arroganza infinita. Se siamo così stupidi da lasciare che un asteroide ci colpisca, ce lo saremo meritato.
L’impatto potrebbe anche avere un senso. Milioni di anni fa, gli asteroidi hanno inseminato la terra con combinazioni di carbonio che avrebbero dato vita a tutto ciò che nuota, gattona, striscia, cammina e parla. Hanno creato la vita e la morte. Se una meteora annichilirà la razza umana, il mondo potrebbe comunque diventare la casa di qualcun altro.