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Cosa succede al tuo corpo se elimini del tutto i carboidrati

carne cruda

I carboidrati raffinati—pane, pasta e riso bianco—sono, in un certo senso, come i combustibili fossili: contengono molta energia, sono economici da produrre e ogni volta che la produzione sembra non stare più al passo con la domanda, ecco che una nuova innovazione tecnologica permette di velocizzare e intensificare la produzione. Come accade con i combustibili fossili, la comunità scientifica è certa che fare troppo affidamento sui carboidrati raffinati possa comportare grossi rischi per la nostra salute.

Il motivo per cui ti senti stanco quando inizi [a eliminare i carboidrati] è proprio perché hai ormai esaurito questa fonte di energia tanto cara al tuo corpo, e da cui è abituato ad attingere

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Generalmente, chi cerca di ridurre il proprio consumo di carboidrati lo fa per perdere peso. La ricerca scientifica, ma anche la semplice osservazione dei risultati, suggeriscono che si tratti di una buona strategia per smaltire i chili di troppo. Il problema è che i carboidrati non si trovano solo in pasta, pane e riso, ma si nascondono negli alimenti più insospettabili, come frutta, verdura, frutta secca, semi, latte, legumi e molti altri. Eliminarli del tutto dalla propria alimentazione si rivelerà quindi piuttosto complicato e anche—come vedremo più avanti—in alcuni casi pericoloso. Di seguito abbiamo elencato le cose che potrebbero succedere al tuo corpo se decidi di eliminare i carboidrati raffinati, di limitare i carboidrati “buoni” (o complessi) sopracitati e di consumare solo burro, bacon e bourbon.

Potresti prendere l’influenza low-carb.

Se non ti eri mai preoccupato della “questione carboidrati” prima d’ora, probabilmente devi sapere che eliminarli del tutto e improvvisamente potrebbe portare con sé una serie di effetti collaterali non troppo piacevoli. Tra questi ci sono stanchezza, debolezza, senso di nausea, mal di testa, umore irritabile e nausea, che possono durare da qualche giorno fino a qualche settimana.

“Il corpo ha una gerarchia molto chiara quanto si tratta di scegliere il proprio carburante,” dice Kristin Kirkpatrick, dietologa alla Cleveland Clinic, che ci spiega come, messo davanti alla scelta, il corpo preferisca consumare il glucosio e conservare il glicogeno, seguito dai grassi e poi—in casi di grave carestia—inizi a consumare i suoi stessi muscoli. Kirkpatrick mi spiega inoltre che quando il corpo non ha a disposizione le sue fonti di energia preferite, se le crea autonomamente. Il processo si chiama gluconeogenesi e si verifica quando i carboidrati sono esauriti, e le proteine sono disponibili in grandi quantità. In questa situazione, il fegato estrae gli amminoacidi dalle proteine e da questi ricava il glucosio. Pensate fino a che punto il nostro corpo adora il glucosio, per impegnarsi in questo lungo processo.

“Il motivo per cui ti senti stanco quando inizi [a eliminare i carboidrati] è proprio perché hai ormai esaurito questa fonte di energia tanto cara al tuo corpo, e da cui è abituato ad attingere” spiega. In genere, questa sensazione svanisce quando il corpo entra nello stato metabolico detto chetosi.

Nel caso in cui tu riuscissi a superare questa difficile fase di adattamento, potresti comunque risentire di una mancanza di energie nel momento in cui devi fare attività fisica. Se dovessi raggiungere la fase di chetosi e riuscire a rimanerci, il tuo corpo funzionerà grazie ai corpi chetonici, piccole molecole che producono energia derivate dalla scomposizione di cellule grasse, spiega Jim White, dietologo a Virginia Beach. Se inizialmente l’idea di bruciare quei rotolini di troppo potrebbe risultare entusiasmante, White spiega che i grassi sono una fonte di energia più lenta per il corpo rispetto al glucosio. “Questo significa che il corpo non ha accesso rapido a queste risorse per sostenere un’attività fisica intensa.”

Prima, perderai peso sotto forma di liquidi.

Probabilmente, appena iniziata la dieta low carb, nel giro di pochi giorni i pantaloni ti andranno tutti larghi e ci sarà sicuramente qualcuno che, pur di demoralizzarti, ti farà notare che il peso che hai perso è tutta acqua.

“Il motivo per cui eliminiamo prima il peso in liquidi è che i carboidrati assorbono tantissima acqua,” spiega Kirkpatrick. Spesso dimentichiamo che il cibo è la nostra principale fonte di acqua. L’altro motivo cruciale è che quando non c’è più glucosio, il corpo cerca tra le proprie risorse altri componenti che possano sostituirlo. “In questo caso si tratta del glicogeno e per utilizzarlo o metabolizzarlo, serve l’acqua,” dice. “Ecco perché una dieta a basso apporto di carboidrati, ci fa perdere i liquidi, soprattutto a causa della metabolizzazione del glicogeno.”

Il fatto di perdere liquidi però non deve essere sottovalutato, spiega il personal trainer di New York Ngo Okafor. “Innanzitutto, la perdita d’acqua può essere considerevole—da due, a quattro, a volte anche a sei chili,” dice. “Questa perdita di peso ben visibile serve a motivare le persone perché si impegnino a rispettare un programma di allenamento costante e migliorare i risultati sul lungo termine.”

E poi tutto il resto.

Un’analisi del 2013 pubblicata sul British Journal of Nutrition analizza le aspettative di perdita di peso delle diete low-carb chetogeniche rispetto alle tradizionali diete con basso apporto di grassi. In conclusione, l’analisi osserva che le persone perdono più peso con la dieta chetogenica, rispetto alle diete low fat, e suggerisce che la dieta chetogenica potrebbe rivelarsi uno strumento utile per ridurre il tasso di obesità.

Potresti avere l’alito cattivo.

In una piccola percentuale di uomini, l’assunzione di Propecia, un farmaco per via orale usato per combattere la calvizie precoce, può causare disfunzioni erettili. Controindicazione ironica visto che se prendi un farmaco per conservare la folta chioma è, probabilmente, per migliorare il tuo sex appeal. Un paradosso ugualmente assurdo si verifica con la dieta a basso contenuto di carboidrati: sì, la dieta ti fa dimagrire, ma potrebbe anche regalarti un alito pestilenziale.

I corpi chetonici di cui parlavamo prima, e che danno energia al corpo di una persona in fase di chetosi, sono rilasciati attraverso il respiro e sembra odorino di acetone o frutta marcia. Inoltre, quando perdi molti liquidi, come accade con la dieta chetogenica, la tua bocca potrebbe essere spessa asciutta, portando quindi a un alito sgradevole.

Potresti morire prima degli altri

L’impatto di una dieta a basso contenuto di carboidrati sulla salute è ancora avvolto dal mistero. Uno studio del 2014 su PLOS One concludeva che aumentando l’apporto di carboidrati raffinati aumenta anche la produzione di acido palmitoleico, un biomarcatore indicatore di diverse patologie come il colesterolo alto e il diabete. In un altro studio è stato rilevato che, nel corso di una dieta chetogenica di 24 settimane, il soggetto registra una riduzione generale del colesterolo, con una considerevole riduzione del livello di trigliceridi e l’aumento dei livelli di HDL (generalmente chiamato il colesterolo “buono”). Eppure, da uno studio condotto dalla European Society of Cardiology ad agosto 2018, emerge una raccomandazione chiara: e**vitare a tutti i costi le diete a basso contenuto di carboidrati.**

Lo studio analizzava il rapporto tra le diete low-carb, le morti in generale e le morti legate a patologie cardiache e coronariche, a malattie cerebrovascolari (tra cui l’infarto) e al cancro, su un campione nazionale rappresentativo di 24.825 partecipanti tra il 1999 e il 2010. Rispetto ai partecipanti con maggiore consumo di carboidrati, quelli con apporto minore registravano un rischio del 32 percento più alto di morte. Inoltre, il rischio di decesso per malattie coronariche, cerebrovascolari e cancro era superiore del 51 percento, 50 percento e 35 percento rispettivamente, nei soggetti con basso apporto di carboidrati.

Questo articolo è comparso originariamente su TONIC US.

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