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Ecco com'è che va il mondo: a troie

Cosa voleva veramente dire Battiato nella sua dichiarazione sulle troie in Parlamento.

Bene, pare che il maestro abbia dato fuoco alle micce. Durante una conferenza stampa a Bruxelles, amena località di residenza del nostro amico e collaboratore Ciro Fanelli (che ha rifiutato di partecipare all'evento in questione per motivi religiosi, perdendo un appuntamento con la storia), Battiato se n’è uscito con un “farebbero qualunque cosa, queste troie qui che si trovano in giro nel Parlamento. È inaccettabile, […] dovrebbero aprire un casino e farlo pubblico."

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Immediata la reazione di mezzo mondo, tra femministe incazzate, linciaggio mediatico internazionale e tutta una serie di sciocchezze sulla moralità comune. Lui ha ovviamente smentito dicendo che per TROIE intendeva tutto il parlamento o una roba del genere, riferendosi alla corruzione. È un'ipotesi, io però ne ho in mente un altro paio.

1) Non ha detto "tutte le donne" , ma "ci sono in giro (delle) troie." Evidentemente—dato che ultimamente frequenta il dorato mondo della politica—il nostro si è trovato sopraffatto dalle profferte di qualche ragazza in cerca di notorietà. Immagino che il buon Franco, seppur ligio ai suoi doveri, abbia lasciato loro il numero di telefono. Non si sa mai.

2) Quando De Andrè nella sua “Domenica delle salme” pronunziava “i polacchi non morirono subito […] rifacevano il trucco alle troie di regime lanciate verso il mare," ce l’aveva con le automobili. Non con le donnine. Di conseguenza, la seconda ipotesi è che Battiato si riferisse a computer, robot o a altri oggetti inanimati, probabilmente ufo.

3) Secondo la lingua italiana la parola "troia" è riferita ai maiali. Quindi probabilmente a nostra insaputa in Parlamento pascolano dei grassi maiali e ci sono delle fattorie sotterranee, un po' come la seconda Mosca sotto la metropolitana. Non stenterei a crederlo, ci mancano solo quelle.

4) Attenzione: forse la parola "casino" è stata travisata. Secondo i miei recenti studi c’è un errore, dovrebbe trattarsi di casinò. In questo caso il riferimento sarebbe alla passione per il gioco di alcuni deputati di sangue blu, e alle loro simpatiche consorti etichettate con il titolo di Troja (antica famiglia della nobiltà astigiana).

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5) Naturalmente, l’accostamento "casino" e "troie" suggerisce la metafora dell’antica città di Ilio descritta nell’Iliade e nell’Odissea e la caciara successiva allo storico assedio. In pratica, il Parlamento oggi come oggi.

6) Sappiamo che Battiato non è nuovo a messaggi esoterici fantasiosi—da “L’era del cinghiale bianco” in poi ci ha sempre abituato bene: c'è dunque la probabilità che si riferisse a Donna Troy (Troia in italiano), il caratteristico personaggio DC comics che poi diverrà Wonder Woman. In questo caso nessun insulto al genere femminile, anzi: fate casino donne, è arrivato il momento della vostra riscossa!

7) Per finire: Battiato è impelagato nella regione Sicilia, e con schietto e vigoroso senso di appartenenza alla sua terra se la prende con i pugliesi: Troia è infatti un comune della città di Foggia. In pratica dà degli ubriaconi ai parlamentari. E come dargli torto? Il Nero di Troia è una bomba, ma tocca andarci cauti.

Crocetta, non te la prendere con il Vate: egli non voleva offendere nessun essere umano dal sesso diverso dal tuo. Per lui le donne e le puttane sono importanti e meravigliose, come testimonia questo brano storico.