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Questo fine settimana, i neofascisti inglesi hanno fatto una figura di merda

I militanti di Azione Nazionale avevano minacciato di mettere a ferro e fuoco tutta Liverpool, ma alla fine sono rimasti per ore dietro una serranda, protetti dalla polizia per evitare scontro con la contro-manifestazione.

Manifestanti di Azione Nazionale a Liverpool (Tutte le foto di Oscar Webb).

Questo weekend il gruppo inglese di estrema destra "Azione Nazionale" (NA) ha indetto una "White Man March" nelle strade di Liverpool, ma è stato costretto ad abbandonare il campo dopo che la contro-manifestazione degli antifascisti ha bloccato i militanti nella stazione e salutato il loro arrivo con bottiglie e uova.

NA, che in passato ha organizzato manifestazioni contro la "giudeizzazione della Gran Bretagna" e conta numerosi membri di simpatie hitleriane, è una formazione particolarmente attiva online. Attraverso i social network, i membri descrivono i corsi di addestramento intensivo in cui i militanti imparerebbero a combattere e usare armi e discuterebbero amabilmente dell'ideologia nazista. Ma questo fine settimana la presenza online non si è tradonna in azione, e all'appuntamento alla stazione di Liverpool i membri di NA erano una cinquantina, largamente superati in numero dalla contro-manifestazione.

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Nei giorni precedenti, l'evento era stato descritto con toni sinistri e minacciosi: una lettera inviata al sindaco di Liverpool Joe Anderson (e poi smentita dai portavoce di NA) avvertiva che, in caso di mancata concessione dell'autorizzazione, la città sarebbe stata messa a ferro e fuoco. Dalla pagina Facebook, poi, i militanti di NA annunciavano: "in futuro, i vostri nipoti parleranno di questo giorno e della volta in cui NA ha scritto la storia. Preparatevi."

Ma nella pratica le cose sono andate diversamente, e la stessa reputazione dei membri di NA, che si descrivono come "uomini che solo i proiettili possono fermare", è stata messa a dura prova dal lancio di uova e altri generi alimentari. Il gruppo è stato infatti immediatamente circondato dalla polizia, che ha formato un cordone a scopo di "protezione".

Nel frattempo, alle 11 di sabato, due-trecento membri del Network antifascista si erano raccolti in corteo diretti alla stazione di Lime Street. Inizialmente la polizia ha impedito alla contro-manifestazione di entrare in stazione, e i due gruppi si sono affrontati a suon di insulti attraverso le vetrine di un supermercato.

Ma non c'è voluto molto perché qualcuno trovasse un passaggio alternativo, e una volta all'interno della stazione gli antifascisti hanno raggiunto i militanti di NA, costretti nella zona del deposito bagagli.

Qui, gli antifascisti hanno iniziato a lanciare uova e bottiglie, a cui poco dopo si sono aggiunte le banane––un terribile affronto all'integrità di qualunque sostenitore della supremazia bianca. Come prevedibile, nessuno ha avuto la presenza di spirito di Dani Alves.

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A quel punto la polizia ha ritenuto necessario rafforzare le misure di sicurezza chiudendo i militanti di NA nella sezione "bagagli smarriti", dove il gruppo ha passato il resto della mattinata a serrande abbassate e con scarsissimo spazio di manovra.

Nel momento in cui le forze dell'ordine hanno deciso di scortarli all'esterno, però, l'incontro-scontro con gli antifascisti è stato inevitabile. Per qualche minuto, mentre NA, antifa e poliziotti venivano spinti gli uni contro gli altri, ha regnato il caos, e fino a che la polizia non è riuscita a separare le due parti è stato tutto un turbinio di pugni, bottiglie e altri insulti. Essendo gli antifascisti in maggioranza, non è difficile capire chi ha avuto la meglio.

Ricoperti di uova e latte e scortati dalla polizia, a quel punto i militanti di NA sembravano piuttosto scossi. Uno di loro perdeva sangue dal naso, probabilmente per effetto di un pugno, e chiedeva insistentemente agli agenti di poter usare il bagno dopo aver passato "due ore" fermo immobile. Altri, con le ultime forze rimaste, hanno intonato qualche sieg-heil finché non sono stati nuovamente chiusi dietro un cordone––stavolta nell'ufficio della polizia ferroviaria––in attesa che la situazione si calmasse.

Gli antifascisti si sono dispersi per poi ricompattarsi in un'altra zona della città, accendere qualche lacrimogeno e farsi fotografare.

I profili social di NA, solitamente molto attivi, sono rimasti pressoché in silenzio per tutta la giornata. Da un account Twitter, qualcuno ha accusato gli antifa, "degli schifosi" che "ci chiamano fascisti, ma dovrebbero vedersi i video, e poi guardarsi per bene allo specchio."

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A fine giornata, il numero delle persone fermate era stabile a sei.

In una dichiarazione rilasciata a VICE, un portavoce del Network antifascista si è detto soddisfatto della giornata e ha colto l'occasione per ringraziare tutte le realtà locali che hanno partecipato alla contro-manifestazione, dai sindacati ai semplici cittadini. "Ultimamente l'attività neo-nazi è in crescita," ha aggiunto, "e noi gli abbiamo fatto vedere che siamo pronti a opporci […]. Il Fronte Nazionale ne è uscito totalmente umiliato. Fanno tanto i grandi su Internet, ma ora è Internet che li sta prendendo per il culo a livelli che mai avrebbero immaginato."

Secondo il portavoce, tuttavia, questo non fermerà i gruppi di estrema destra. "La battaglia è tutt'altro che finita. Il 12 settembre a Dover ci sarà un'altra manifestazione che chiamerà a raccolta razzisti da tutta l'Inghilterra, e c'è già chi parla di vendetta per quanto successo qui a Liverpool."

NA ha annunciato una nuova marcia, prevista tra due settimane. Vista l'accoglienza ricevuta, però, sembra piuttosto improbabile che l'evento si ripeterà. E se succederà, sarà interessante vedere se riusciranno almeno a uscire dalla stazione.

@owebb