Il mondo della droga, in Italia e nel resto d’Europa, sta cambiando anno dopo anno. L’offerta è sempre più ampia, e nuove sostanze psicoattive non regolate arrivano sul mercato quasi ogni giorno, scatenando così un effetto domino sulle droghe tradizionali. Dovendo subire questa nuova concorrenza selvaggia, i produttori aumentano così la loro potenza, per paura di perdere clienti.
È questo il quadro che emerge dal Rapporto Europeo sulla Droghe pubblicato a Lisbona settimana scorsa.
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Per capire di più di cosa sta succedendo, abbiamo parlato con l’analista scientifico Andrew Cunningham, che guida l’unità sulle nuove sostanze dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze (EMCDDA).
VICE News: Perché in Italia – e più in generale in Europa – le droghe stanno diventano sempre più pure e potenti?
Andrew Cunningham: Non c’è una risposta definitiva, ma sappiamo che si è venuta a creare una forte competizione. Se prendiamo come esempio l’MDMA, qui i produttori stanno cercando di riprendersi una fetta di mercato persa negli anni passati offrendo pastiglie più forti.
A metà degli anni 2000 c’era stata una penuria si precursori chimici e così sono comparse pastiglie di MDMA mischiate con altre sostanze. Alla gente però non piacevano, e i consumi sono calati notevolmente.
Da un paio d’anni questi precursori sono nuovamente più facili da procurare, e i produttori stanno provando – con un certo successo – ad aumentare le vendite in questo modo.
Quindi può essere intesa come una strategia di marketing: si vendono prodotti più forti per farsi una reputazione?
Esattamente. Notiamo che i fornitori sfruttano sempre più tecniche di promozione ben studiate. Per esempio, realizzano pastiglie che hanno la forma dei loghi di grossi festival dance, come Tomorrowland in Belgio o l’Amsterdam Dance Event. Sono prodotte appositamente per l’evento e vengono offerte direttamente ai partecipanti del festival.
Anche se le droghe sono sempre più pure, i prezzi rimangono stabili. Come è possibile?
È vero. Ma questo avviene per un semplice motivo di convenienza. Per quanto riguarda la vendita al dettaglio, la transazione si verifica solitamente per strada. Quindi è necessario fissare un prezzo tale che i soldi vengano scambiati in fretta.
Da quanto ricordi, una dose di eroina viene venduta per 10 euro. Il prezzo rimane fisso, anche se la purezza aumenta o diminuisce. Non fanno salire il prezzo di pochi euro, perché se uno paga con una banconota da 20, si perde tempo per cercare il resto esatto attirando l’attenzione.
Ma l’aumento della potenza delle droghe comporta dei rischi? Non conoscendo la qualità di una sostanza, i consumatori potrebbero essere sviati?
Senza dubbio. Nel caso dell’MDMA, per esempio, è impossibile sapere esattamente la purezza di una pastiglia senza effettuare un test di laboratorio. E se si assume una dose eccessive di MDMA il rischio è che il sistema di regolazione della temperatura corporea vada in tilt, portando all’arresto degli organi vitali, nei casi più gravi.
Un altro rischio è dovuto all’adulterazione delle pastiglie, che possono contenere sostanze molto pericolose. Abbiamo trovato diversi casi in cui insieme alla MDMA c’era anche la PMMA, un agente chimico nocivo. Il problema è che la gente assume una pastiglia, non sente alcun effetto immediato e ne prende un’altra dose. Il PMMA, però, ha un effetto ritardato, e così può causare un overdose.
Cambiando argomento, cosa sta succedendo nel mercato delle nuove sostanze psicoattive? Sembra che la crescita non accenni a fermarsi?
Sì, negli ultimi quattro anni abbiamo visto uno sviluppo incredibile. Vengono scoperte circa 100 nuove sostanze ogni anno.
Sono veramente tante e riescono a imitare sempre meglio gli effetti delle droghe tradizionali. Per ogni tipo di sostanza, cannabis, cocaina, eroina, LSD, esiste almeno una nuova droga psicoattiva.
E perché stanno diventando sempre più popolari?
La ragione principale è il boom delle vendite su internet. Per loro è facilissimo fare marketing online. Per esempio, ti può venire l’idea per un particolare prodotto: vai su un forum, e posti un messaggio che promuove quell’ipotetica droga.
Qualcosa tipo ‘Ho provato quella roba ed è fantastica’. In questo modo capisci subito se c’è interesse per quella sostanza. Poi prendi contatti con i produttori in Cina o in India, i quali nel giro di pochi giorni ti inviano il prodotto per posta, senza troppi impicci.
A quel punto puoi piazzarla direttamente online o venderla su altri mercati.
Chi sono solitamente i consumatori di queste nuove droghe?
Ci sono i ragazzini che non hanno le conoscenze giuste per procurarsi le droghe tradizionali, e quindi provano i cosiddetti legal highs che trovi anche nei negozi in molti paesi. Poi ci sono quelli a cui piace sperimentare con queste nuove sostanze per poi fare recensioni online. Infine, per alcuni persone possono esserci motivazioni specifiche.
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Se, per esempio, nel tuo posto di lavoro puoi essere soggetto ad analisi, puoi decidere di fumare i cannabinoidi sintetici invece che la cannabis vera e propria. In questo modo avrai lo stesso effetto dalla sostanza senza rischiare di risultare positivo al test e perdere il lavoro.
Il mercato di queste nuove droghe è un po’ come il far west al momento. C’è un modo per controllarlo?
Si tratta di una sfida politica molto difficile. Diversi paesi hanno provato a introdurre delle norme che colpiscono il mercato e alcuni hanno riscontrato qualche successo.
Ma è ancora troppo presto per capire qual è l’approccio normativo migliore.
Intanto altri paesi come Polonia, Irlanda e, più recentemente, il Regno Unito stanno cercando di imporre un divieto totale sulle sostanze psicoattive.
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Foto di Helen Cook via Flickr, rilasciata su licenza Creative Commons.