Sono nel “dungeon” di un hotel alle Cascate del Niagara. Ho usato le virgolette perché non è un vero e proprio dungeon, ma al più una sala conferenze nei toni del grigio-beige—anche se nessuno dei presenti sembra interessato all’ambiente.
Di fronte a me, una donna con una cresta blu elettrico che risponde al nome di QueenEh sta frustando il suo sottomesso—un uomo bendato e legato a un palo da lap dance—con un frustino di pelle viola. L’uomo ha la pelle cosparsa di segni rossi e lividi. Alla mia sinistra c’è Lindsey*, che sui capelli biondi porta una corona sbilenca. È inginocchiata, con le braccia legate dietro la schiena, e sta facendo un pompino al suo parter. In un angolo c’è una donna sdraiata su un tavolo. Un uomo le spruzza della crema per capelli sul corpo e dà fuoco ai mucchietti. Alla mia destra, c’è una donna sospesa in un’imbracatura rossa.
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“Ora sì che si ragiona,” sussurra uno spettatore.
L’hotel non è sempre così: è stato trasformato in un club per scambisti per ospitare la Niagara Falls Lifestyles Convention, arrivata ormai alla decima edizione. La organizza ogni 14 febbraio TABOTA, un’organizzazione di Toronto che gestisce club per scambisti in città; quest’anno l’evento ha richiamato circa 400 persone.
Aggirandosi tra le stanze si trovano tutti gli oggetti del caso: rose finte, cuori di pizzo, preservativi, spugne mestruali e caramelle a forma di cuore. Per evitare gli sguardi dei curiosi, le porte di accesso sono state ricoperte di fogli di carta. Ma la fotografa ed io—entrambi estranei al “lifestyle”, come dicono gli scambisti—abbiamo avuto la possibilità di seguire le attività del fine settimana. Parte dell’accordo richiede di non fare il nome dell’hotel.
Ci dirigiamo nel cortile con la piscina, che ha l’aspetto di ogni altra piscina di hotel—col buffet, il bar e un insegnante di salsa. L’unica differenza è che alcuni dei presenti sono nudi. Altri hanno camicie hawaiane e vestiti da spiaggia o completi in PVC.
La prima coppia che incontriamo è formata da Kevin, 49 anni, e Morgan, 50. Praticano da tempo lo scambismo, e ci portano nella loro stanza per spiegarci come funziona e cosa ci aspetterà nel corso del weekend. Le regole, mi spiegano, non sono cambiate più di tanto nel corso degli anni: no significa sempre no. Chiedere sempre prima di toccare. E il sesso sicuro prima di tutto.
“Un sacco di gente è convinta di poter entrare in un club per scambisti e mettersi a fare sesso con chi vuole,” dice Morgan, che ha i capelli biondo cenere lunghi fino alle spalle ed è appoggiata alla testiera del letto. “Serve prima stabilire dei rapporti.”
La coppia è qui per festeggiare il 14esimo anniversario. Mi spiegano di aver iniziato a partecipare insieme agli eventi per scambisti dopo essersi frequentati per un anno e mezzo. Morgan, che è bisessuale, mi spiega che con l’ex compagno le cose non hanno funzionato perché la relazione stessa non era solida.
“Facevamo ognuno per conto proprio,” dice, spiegando che prima di entrare nel lifestyle il marito l’aveva tradita.
“Tante coppie pensano, ‘Massì, proviamoci, risolverà tutti i nostri problemi.’ Invece no, i problemi peggiorano,” aggiunge Kevin, che indossa una maglietta con un tizio pelato su entrambi i lati che dice ‘Se leggi qui mi devi un pompino.’
La coppia fa tutto insieme, e spesso cerca altre coppie con cui avere rapporti. Ma non è così facile. “Bisogna che ci sia chimica per tutti e quattro.”
Tuttavia non si sentono sotto pressione: sono qui per rilassarsi, e se avranno l’occasione di stare anche con altri, tanto di guadagnato. Detto ciò, è evidente che abbiano entrambi molta voglia di fare sesso. “Vuoi sapere con quante persone sono stata a letto? Non lo so,” dice Morgan. “Mi sono scopata mariti e mogli. Centinaia.”
Con questa ultima informazione scendiamo al piano di sotto per il contest della maglietta bagnata, ovviamente declinato in versione scambista.
“Allora, vogliamo vedere un po’ di tette,” esclama un uomo dietro di me. La sua richiesta viene subito esaudita. Da una parte ci sono 15 donne in canotta bianca, dall’altra 10 uomini in boxer neri. Dopo essere stati bagnati con la canna dell’acqua i concorrenti si spogliano e iniziano a strusciarsi contro ogni superficie. Un uomo si mette a fare le flessioni, lasciando che il pene gli tocchi terra a ogni movimento.
Le coppie diventano poi cinque, elette per acclamazione, ed è allora che l’animatore chiede, “Sapete cos’è un sundae umano? Vi piacerà.” Le donne rimaste si stendono a terra, e gli uomini le ricoprono di gelato e sciroppo. Il tizio delle flessioni col pisello spruzza la panna sul pube della sua partner e poi le si avvicina con la lingua. Un altro mette una banana sui genitali della donna che ha di fronte. Punto sulla vittoria di quest’ultimo, ma alla fine ad aggiudicarsi il titolo è la coppia pasticciona di cui sopra. La donna è Lindsey, la sottomessa che più tardi vedrò legata e con la corona ancora in testa.
Nel frattempo la fame si fa sentire, quindi entriamo al ristorante. La coppia americana che ci siede accanto vuole sapere perché stiamo scattando delle foto, e quando rispondiamo che è per un pezzo per VICE Tracy*, la moglie, fa un ampio sorriso.
“Mio marito mi dice sempre che avrei dovuto fare la pornostar,” aggiunge con un leggero accento dell’upstate New York. Tracy è una dogsitter e non dimostra affatto quarant’anni, merito anche dei capelli raccolti in due codini. Il marito, Craig*, lavora in banca e non sembra tanto entusiasta quanto Tracy della nostra presenza..
“Ieri ho leccato la mia prima vagina,” dice Tracy gongolante. “È stato fantastico!”
Lei e il marito si sono conosciuti al liceo e stanno insieme da 22 anni; sono membri di un sito per scambisti che ha una quota d’iscrizione di 150 dollari l’anno, ed è attraverso quel sito che sono venuti a sapere di questo evento. Hanno due figli, di 18 e 22 anni, e mi spiegano che nessuno, né dei famigliari né degli amici, è a conoscenza della loro passione.
Si sono avvicinati allo scambismo circa un anno fa, dopo che aver fatto sesso su una spiaggia di Aruba accanto a un’altra coppia ha acceso in loro l’interesse.
“Abbiamo parlato ma non c’è stato contatto fisico… è stata un’esperienza folgorante,” dice Tracy.
Craig è etero e gli piace guardare Tracy fare sesso con altri uomini e donne, ma non significa che non partecipi. Quanto a Tracy, ci dice di essere particolarmente interessata “ai cazzi neri.”
Come ci spiega Craig, questi eventi sono una scusa per fare qualcosa di diverso nel weekend, ma il fatto che siano lontani da casa e limitati a un paio di giorni permette loro di portare avanti la relazione monogama nel resto del tempo.
Mentre rientriamo in hotel incontriamo l’uomo delle flessioni, un ex militare di nome Jason. È palesemente brillo, e quando ci presentiamo ci invita nella sua stanza, ci lascia qualche bacio salivoso sulla guancia e mi chiede di strizzargli i testicoli (eseguo—sapete, Paese che vai ecc ecc.).
Jason, 36 anni, è carino con noi, ma ha qualcosa del frat boy—la sua esuberanza balza subito all’occhio. La moglie, che si fa chiamare Jessie Jewel, entra in camera nel bel mezzo della scena e io mi sento immediatamente un po’ a disagio, specialmente perché Jason continua a baciarmi dietro l’orecchio e cerca di tastarmi il sedere.
La moglie sembra non dare particolare peso alla cosa. “È un fissato. Anche quando crede di aver finito, lui non ha mai finito,” dice. Poi ci spiega che è una dottoressa, e ci offre dei campioncini di una bibita che dovrebbe stimolare gli appetiti sessuali (ne ho preso qualcuno, ma non li ho ancora provati).
Subito dopo aggiunge che in una delle stanze c’è un tizio con un sacco di attrezzatura BDSM, tra cui uno stimolatore elettrico. Lo cerchiamo, e non rimaniamo deluse. Liam* ci mostra tutti i suoi gadget—fruste, frustini, vibratori, palette.
“Questa è davvero una cattivona,” dice prendendo in mano un frustino.
È qui che incontriamo QueenEh, la donna con la cresta blu, e Lindsey, la vincitrice del concorso per magliette bagnate. Fanno a turno come sottomesse di Liam.
QueenEh si spoglia e si sdraia sul letto, dove Liam la percuote con una spessa frusta di pelle. Quando le viene chiesto se fa male, QueenEh risponde, “Ho partorito senza epidurale, questo non arriva nemmeno al 20 percento di quel dolore.” Dopodiché lui accende due candele e le fa cadere cera blu sul corpo. Il partner di lei, che osserva tutto, in seguito le toglierà con l’unghia la cera di dosso e la masturberà fino a farla venire, urlante.
Dico a QueenEh che non so dove sia il mio punto G e poi metto a confronto il mio piccolo vibratore (che mi sono portata) con il suo, enorme. “Che vergogna,” dico.
“Oh, tesoro,” risponde, guardandomi con un po’ di compassione.
Poco dopo Liam ci tiene un corso accelerato di stimolazione elettrica. Ha un generatore portatile, lo accende e lo collega al suo corpo, in modo che la corrente passi attraverso di lui; grazie a una serie di estensioni può trasferirla su un’altra persona (o sul suo clitoride). Del sesso elettrificato dice, “Qualcuno l’ha paragonato a farsi mordere da mille zanzare.”
Usando l’intensità più bassa, ci testa addosso un paio di aggeggi in vetro. Fa un po’ di solletico, e fa un rumore di sordo, ma non è forte. Poi Lindsey, che si è fatta legare le braccia dietro la schiena da un’altra donna, si piega in avanti sul letto, e Liam dimostra su di lei le modalità più intense.
“Volete vedere una cosa interessante? Spegni la luce,” dice. Al buio, l’unica cosa che vediamo è il bagliore viola del sex toy elettrificato, e sentiamo Lindsey gemere di dolore (e di piacere?).
Durante la serata incontriamo altri genitori che si stanno prendendo un po’ di tempo libero dai figli (e più tardi hanno una foursome tutti insieme), una giovane coppia che ci dice di essere qui soprattutto per flirtare, un gioco a premi, un karaoke, e una pista da ballo con musica primi anni Duemila—tra cui “Hot in Herre” di Nelly.
Ovviamente ci sono anche un sacco di persone che fanno sesso. Lo fanno in piscina; sui tavoli da picnic; nella “stanza giochi” al piano di sopra, dove ci sono tre lettoni diversi per le gangbang. Anche chi è nella sua stanza lascia le tende scostate, per dare a tutti la possibilità di sbirciare.
La condivisione sembra importante quanto il sesso.
Morgan, la cam girl di prima, è stata una delle poche a lasciarmi usare il suo vero nome. Nonostante queso, pensa che i suoi amici comincerebbero a trattarla come una lebbrosa se scoprissero che frequenta club scambisti.
“Non siamo diversi dagli altri, siamo adulti consenzienti e decidiamo cosa vogliamo,” dice. “Anche quando mi muoverò solo con il deambulatore vorrò farmi scopare dal dietro.”
*I nomi sono stati cambiati per proteggere la privacy degli intervistati.
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